Da più di mezzo secolo Gaetano Arfè è attivo in ambito culturale e politico quale esponente della “storiografia militante”, dedicandosi soprattutto agli studi sul socialismo sempre collocati in un più vasto contesto storico. Lo dimostra questa raccolta di saggi biografici su alcuni socialisti italiani – scritti tra il 1958 e il 2001 - che nel complesso rappresentano un ricco e suggestivo spaccato delle vicende italiane e europee tra ‘800 e ‘900. Ampio spazio è dedicato ai “padri fondatori” che appartennero alla componente “turatiana”: Filippo Turati, Claudio Treves, Camillo Prampolini, Ugo Guido Mondolfo, Giuseppe Emanuele Modigliani e la moglie Vera Funaro.
Ma figurano anche esponenti del meridionalismo, del sindacalismo rivoluzionario, dell’interventismo democratico: Gaetano Salvemini, Arturo Labriola, Cesare Battisti e la moglie Ernesta Bittanti. Un altro gruppo di contributi è incentrato sui martiri dell’antifascismo: Giacomo Matteotti, Carlo Rosselli, Eugenio Colorni, Giuseppe Di Vagno. Arfè si sofferma poi sui leader politici con cui ha personalmente collaborato: Pietro Nenni, Giuseppe Saragat, Francesco De Martino, Rodolfo Morandi, Sandro Pertini, Riccardo Lombardi, Emilio Lussu.
E non mancano i militanti, i parlamentari, gli intellettuali che con lui hanno condiviso battaglie culturali e politiche: Vera Lombardi, Fernando Santi, Gianni Bosio, Stefano Merli, Mario Zagari, e infine Piero Lacaita, editore capace di tener viva la migliore tradizione meridionalista e democratica italiana.
Gaetano Arfè partecipa giovanissimo alla Resistenza, si laurea in Lettere e in Filosofia all’Università di Napoli, frequenta l’Istituto italiano di studi storici presieduto da Benedetto Croce e diretto da Federico Chabod, lavora agli Archivi di Stato e all’Istituto italiano per la storia dell’età moderna e contemporanea.
Consegue la libera docenza nel 1964 e poi insegna alle Università di Bari, Salerno, Firenze e Napoli. Nel 1945 entra nel Partito socialista e vi militerà fino alla metà degli anni ’80. Condirettore di “Mondo Operaio”, direttore dell’“Avanti!”, membro della Direzione socialista, tra il 1972 e il 1984 è senatore, deputato e parlamentare europeo. A Strasburgo è autore e relatore della Carta dei diritti delle minoranze etniche e linguistiche. Dopo l’uscita dal PSI aderisce alla Sinistra indipendente, nelle cui file è nuovamente eletto senatore.
Tra gli anni ’80 e ’90 è impegnato soprattutto sui temi della sinistra europea. A fianco dell’attività politica ha costantemente scritto saggi storici, che si collocano numerosi accanto alle sue opere più note, la Storia dell’Avanti (Edizioni Avanti!,1956-1958; Ristampa a cura di F. Assante, Napoli, Giannini, 2002), e la Storia del socialismo italiano (Einaudi, 1965).