Quanto è grande il "bisogno di campagna" per le persone che vivono in città? La risposta la dà l'agriturismo, comparto agricolo che rappresenta ormai la "vetrina" più importante della vacanza rurale. Secondo Anagritur (il consorzio tra le associazioni nazionali dell'agriturismo) sono oltre 11mila le aziende agrituristiche, che ospitano 11,5 milioni di pernottamenti all'anno e un giro d'affari registrato nel 2001 di 700milioni di euro. Cifre importanti, se si pensa che in 10 anni l'agriturismo ha triplicato sia il numero delle sue strutture che il suo fatturato.
Ma chi sono gli agrituristi? Da dove provengono? Come preferiscono trascorrere le vacanze nelle aziende agrituristiche? L¹indagine, che Anagritur, ha presentato oggi ad "AgrieTour", il primo salone dell'agriturismo italiano inaugurato oggi al Centro affari di Arezzo, disegna il profilo dell¹agriturista-tipo, e di un nuovo modo di fare vacanza.
Emerge infatti una voglia tutta nuova di intendere il tempo libero. Relax e tranquillità sì, ma anche una particolare curiosità verso la vita in campagna, per quei ³valori rurali² legati alle tradizioni e alla semplicità che l¹agriturismo sa esprimere nel migliore dei modi. Una vacanza vissuta in maniera attiva, scandita dal riposo e da numerose attività godute all¹aria aperta. Una vacanza scelta soprattutto grazie al passa parola degli amici (40per cento), strumento di promozione ancora più forte delle numerose guide e delle informazioni sulla stampa di settore.
L'agriturista è giovane, sposato e ha dei bambini piccoli (nella sua vacanza ideale al terzo posto è segnalata la voce "servizio di baby sitting"), visita l'agriturismo soprattutto a Pasqua e in agosto, ma la frequenza è ben diluita in quasi tutti mesi dell'anno. Una volta in vacanza le attività preferite sono nell'ordine il riposo, le visite alle città d'arte, gli eventi culturali, la gastronomia.
Ma le risposte più sorprendenti arrivano quando si scopre chi è l'operatore agrituristico.
Oltre quattro agricoltori su dieci sono donne, quasi la metà provengono da altre regioni. Si tratta di persone che hanno scelto di cambiare vita e lavoro, se è vero che meno della metà del campione proviene dal mondo dell'agricoltura. Infine la scolarizzazione: sicuramente alta, con il 60 per cento del campione in possesso di diploma superiore, il 6per cento con una laurea specifica nel settore agricolo e addirittura il 28 per cento in possesso di una laurea che nulla ha a che fare con l'agricoltura.
Tra gli obiettivi professionali: la conservazione dell'ambiente e la manutenzione del paesaggio rurale, l'incontro diretto con l'ospite, garantire un soggiorno tranquillo, parlare le lingue straniere.
La ricerca è stata realizzata dall¹Anagritur-Osservatorio nazionale dell¹agriturismo in collaborazione con Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e dell'Azienda romana Mercati (azienda speciale della Camera di Commercio di Roma) su un campione di 100 aziende agrituristiche dell'Italia centrale.
L'ospitalità rurale in tutte le sue tipologie ed attrattive, dall'agriturismo all'agricampeggio, dalle strade del vino ai prodotti tipici, dalle vacanze sportive nella natura agli itinerari spirituali che possono legarsi all'ospitalità rurale.
Tutto questo sarà possibile conoscere ed apprezzare ad "Agri & Tour", la prima manifestazione nazionale interamente dedicata al turismo in campagna, che si è aperta oggi ad Arezzo, al Centro promozioni e servizi. Un evento che - ospitato nel cuore della regione che da sola rappresenta circa un quarto dell'offerta agrituristica nazionale - vedrà grande protagonista la stessa Regione Toscana, assieme a Toscana Promozione. "Ad ospitare questa vetrina di prestigio dell'ospitalità rurale di qualità non poteva che essere proprio la Toscana, regione leader per l'agriturismo - spiega l'assessore all'agricoltura Tito Barbini - A questo appuntamento la Toscana c'è con tutta la sua vastissima offerta agrituristica, ma anche con le sue 14 Strade del vino, con i suoi 372 prodotti tradizionali, con le sue oltre 100 aree protette, più in generale con tutti gli ingredienti che in questi anni ne hanno fatto sempre più una mèta di eccezionale richiamo non solo per le sue grandi città d'arte".
Sono gli stessi ingredienti che hanno costruito il successo dell'Annuario ufficiale dell'agriturismo toscano, edito in collaborazione con Felici editore. Proprio la presentazione dell'Annuario, organizzata per oggi allo stand di Toscana Promozione, presenti l'assessore all'agricoltura Tito Barbini e il direttore di Toscana Promozione Mauro Ginanneschi, rappresenta uno dei momenti più importanti della presenza della Regione ad "Agri & Tour".
L'Annuario
Da tre anni, oramai, la Regione Toscana cura la pubblicazione di questo volume, dedicato a tutti gli operatori del settore, agli amanti delle "vacanze verdi", ai visitatori che in Toscana vogliono cercare itinerari, tradizioni, proposte enogastronomiche diverse da quelle consuete.
"Molto di più di un semplice elenco di imprese, con informazioni utili - spiega Barbini - Piuttosto, uno strumento prezioso, indispensabili per tutti quanti vogliano programmare un'immersione nel mondo rurale della Toscana. L'agriturismo, del resto, rappresenta il modo migliore per conoscere la Toscana estranea al turismo 'mordi e fuggi', fatta di tradizioni e natura, di piccole città d'arte e di piaceri della tavola. Quella Toscana dei parchi naturali, dei musei della civiltà contadina, delle strade del vino, delle sagre per cui l'Annuario rappresenta un'ottima bussola".
Le edizioni dell'Agriturismo sono anche il migliore "barometro" della crescita dell'agriturismo nella nostra regione. L'edizione 2001, ricordiamo, riportava ben 1.951 imprese, tutte regolarmente autorizzate sulla base della legge regionale, assolutamente rigorosa nel non confondere l'agriturismo con altre forme di ristorazione ed ospitalità localizzate in campagna ma non imperniate sull'attività agricola. Già questo numero esprimeva un aumento del 13 per cento rispetto all'anno precedente.
E il 2002 registra un incremento ancora più robusto: si parla di circa 2.300 imprese. "E' questo straordinario patrimonio di imprese, ma anche di tradizioni, di qualità enogastronomica, di attenzione per l'ambiente - ricorda Ginanneschi - che costituisce la base di un volume di ben 760 pagine, quest'anno ancora più ricco di informazioni e di migliore consultazione".
Quanti sono
Nonostante i gravi contraccolpi dell'11 settembre sul turismo e in particolare sui movimenti dall'estero, continua insomma ad essere straordinaria la crescita dell'agriturismo toscano.
Con circa 2.300 imprese e 27.500 posti letto la Toscana rappresenta quasi un quarto del movimento agrituristico nazionale (11 mila aziedne e 115 mila posti letto).
In Toscana sono 520, cioè poco meno di una su quattro le aziende autorizzate anche all'attività di ristorazione, 381 quelle che offrono attività ricreative e culturali.
Per numero di aziende la provincia più "agrituristica" è Siena, con 662 strutture, seguita da Grosseto (441), Firenze (377) ed Arezzo (277).
I comuni più "agrituristici" sono invece Grosseto (100), Manciano (55), Greve (42), Cortona (41), Volterra (37), San Casciano Val di Pesa (36), Magliano in Toscana (36).
Il peso dell'agriturismo
Circa 350 milioni di euro spesi dagli "agrituristi" in Toscana solo nel 2001, con un valore aggiunto di 264 milioni ed una quantità di lavoro pari a 6.700 unità di lavoro annue.
E' questo il peso economico dell'agriturismo toscano, così come fotografato dal Rapporto sull'economia agricola della Toscana, frutto della collaborazione di Irpet ed Arsia e pubblicato nei mesi scorsi. Sono cifre che solo nel 1996 erano inferiori della metà.
Il valore aggiunto delle attività agrituristiche rappresenta circa l'8 per cento del valore aggiunto del settore primario diffuso.
Quanti lo scelgono
In attesa di poter elaborare i dati relativi al 2002, i dati disponibili riguardano l'intero anno 2001, anno peraltro segnato nei suoi ultimi mesi dalla tragedia dell'11 settembre.
Complessivamente gli arrivi negli agriturismi toscani sono stati 303.355, le presenze 1.749.977. Il nostro agriturismo continua ad essere particolarmente ricercato dai viaggiatori stranieri, che ancora costituiscono una larga maggioranza. Gli italiani hanno inciso per un totale di 137.766 arrivi e 541.890 presenze. E' la Germania il paese che più dimostra di amare la vacanza agrituristica in Toscana (63.693 presenze, 496.864 arrivi). Seguono il Regno Unito (17.860 arrivi, 143.783 presenze), gli Stai Uniti (17.272 arrivi, 118.220 presenze), i Paesi Bassi (12.793 arrivi, 95.693 presenze), il Belgio (9.231 arrivi, 70.278 presenze).
Importanti anche gli arrivi da Francia, Austria, Svizzera, ma non mancano presenze significative anche da paesi come l'Australia (15.082 presenze) e Israele (12.639).
La nuova legge
Proprio in questi stessi giorni in cui viene presentato l'Annuario la giunta regionale è arrivata a definire la nuova legge sull'agriturismo, con cui punta ad assicurare un nuovo salto di qualità al settore. La nuova normativa punta a snellire gli oneri burocratici, ma introduce anche novità importanti per aiutare la diffusione dell'agriturismo in territori rurali, in particolare montani, finora meno interessati al fenomeno, per promuovere attività come l'agricampeggio, per consolidare il ruolo delle imprese come veri e propri presidi dei sapori e dei saperi enogastronomici della Toscana.
"Sono convinto che la strada percorsa in questi anni è quella giusta, come è dimostrato dagli straordinari incrementi, talvolta a doppia cifra, registrati in questi anni - spiega ancora Barbini - C'è però un altro pezzo di strada da fare, un altro salto di qualità da compiere proprio per consolidare il successo di questi anni e per porre le premesse per un'ulteriore crescita. Tutto questo, ovviamente, senza snaturare l'identità del nostro agriturismo, i suoi profondi legami con il territorio, il punto fermo dell'agriturismo come attività complementaria delle altre attività agricole".