29 novembre 2002 – Un Consiglio Provinciale partecipato quello che si è svolto nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi in occasione della Festa della Toscana dedicata, quest’anno, ai diritti della donna. Molte le iniziative promosse dalla Presidenza del Consiglio e che il Presidente Eugenio Scalise ha illustrato: “Con l’Assessorato e la Commissione Pari Opportunità dell’Ente – ha detto Scalise – abbiamo organizzato lo spettacolo teatrale “La Terrazza Proibita” che si è tenuto il 18 scorso al Teatro di Rifredi.
Abbiamo partecipato all’allestimento dell’importante mostra che è stata inaugurata presso l’Istituto degli Innocenti sulle “Balie di Toscana nel mondo”. Abbiamo pubblicato il libro “Connessioni – Voci di donne dal mondo”. Un bel libro di poesie curato da Maria Cristina Landi, con testi in lingua originale e in italiano: trenta poesie, di trenta poetesse, di trenta Paesi del mondo. Le poesie, alcune delle quali inedite, sono di grande valore culturale ed esprimono pensieri non solo sull’essere donna ma anche su altri temi di grande attualità: le differenze culturali, l’immigrazione, l’integrazione, Nord e Sud del mondo.
Pensiamo di mettere il testo a disposizione delle scuole”. Il Presidente del Consiglio Provinciale si è poi soffermato sull’esperienza di Mila Pieralli: “Una donna che per la sua storia, la sua esperienza, le sue capacità rappresenta una delle figure più ricche e significative nel campo politico e istituzionale che il nostro territorio ha espresso in questo scorcio di storia. Ma non dobbiamo dimenticare – ha precisato Scalise – che a fronte di alcune personalità femminili che sono riuscite ad emergere tante altre sono rimaste nell’ombra.
Non posso infine non sottolineare – ha concluso Scalise – quanto gravi siano ancora le condizioni in cui sono tenute le donne in molte parti del mondo: trattamenti intollerabili e per nessun motivo giustificabili, contro i quali non dobbiamo mai cessare di far sentire la nostra voce. Ci siamo mobilitati lo scorso anno per salvare la vita di Safiya che è stata salvata. Ma ora c’è Amina, un’altra donna condannata a morte per lapidazione da un tribunale islamico della Nigeria settentrionale perché ritenuta colpevole di avere avuto un figlio fuori dal matrimonio.
Noi riteniamo la condanna assolutamente inaccettabile e vogliamo cogliere l’occasione di questa seduta straordinaria del nostro Consiglio dedicata ai diritti delle donne per chiedere con forza che la barbara esecuzione sia fermata e che sia restituito ad Amina, mamma di una bambina di pochi mesi, il diritto alla vita”. L’ex Presidente della Provincia Mila Pieralli ha invece ripercorso le lotte portate avanti dalle donne dalla fine dell’800 ad oggi: “Il movimento delle treccioline – ha spiegato Pieralli – che protestavano per le pessime condizioni di lavoro, le sigaraie di Firenze che lottarono per l’affermazione dei loro diritti durante il fascismo fino al contributo che le donne hanno dato per la costruzione di uno stato democratico.
La crescita della loro presenza nel mondo del lavoro è ora significativa e molte sono le leggi approvate per la loro tutela: dalla parità sanitaria e salariale a quelle in materia di maternità fino al diritto di famiglia”.
“Solo il lavoro può veramente liberare le donne”. Lo ha detto il presidente della Provincia Michele Gesualdi nel suo intervento al Consiglio provinciale straordinario convocato in Palazzo Medici Riccardi in occasione della Festa della Toscana, e lo ha fatto citando dati precisi e preoccupanti.
Mentre in Europa lavora mediamente una donna su due, in Italia, e nel territorio fiorentino pure, lavora solo una donna su tre. E ancora, drammaticamente, proprio la mancanza di un impiego è la prima causa dei tentativi di suicidio da parte delle donne. “Questo mentre sono le donne – ha aggiunto Gesualdi - ad assicurare, in silenzio, buona parte della crescita e dei successi del nostro Paese. Tutti gli anni, in occasione dell’8 marzo, incontro le ultracentenarie della provincia e ho l’occasione per conoscere il ruolo che queste donne, come tutte le donne, hanno avute nella nostra società”.
“Quella della mancanza di lavoro – ha detto Gesualdi – è una condanna per le donne, come lo sono in forma più esplicita quelle pronunciate ancora in un gran numero di Paesi per reati in cui le donne sono solo vittime”.
Lungo è l’elenco delle pene capitali inflitte in questi mesi dai tribunali di varie parti del mondo, che il presidente della Provincia ha ripercorso per chiedersi “quante donne, per ogni Safiya salvata, vengono ancora mandate al patibolo per colpe non loro”.
“Domani, ha preannunciato Gesualdi, Palazzo Medici Riccardi e gli altri palazzi pubblici di Firenze saranno illuminati in difesa di quelle donne e sui loro muri appariranno le parole ‘Pace’, ‘Uguaglianza’ e ‘Libertà’, che sono i pilastri del mondo di domani”.