Si chiama pasta Libera perché il grano con cui è fatta proviene dalle terre confiscate ai parenti del padrino Totò Riina e a partire da oggi verrà venduta a Firenze nel supermercato Coop Le Piagge e nell’Ipercoop di Montevarchi.
E’ solo una pasta, ma in qualche modo rappresenta un simbolo di alto valore sociale che Coop intende diffondere nel proprio circuito commerciale. Il suo nome deriva dall’associazione di don Luigi Ciotti, in prima linea nella lotta contro i boss mafiosi. Le messi da cui proviene sono ottenute a San Giuseppe Jato e Corleone, i due centri del palermitano tradizionalmente considerati ad alta densità mafiosa, dove quest’anno i braccianti hanno festeggiato il primo raccolto: 1500 quintali di grano duro, pari a 23 mila euro di ricavato realizzato su 52 ettari di terreni.
L’iniziativa si chiama Libera Terra ed è il frutto di un progetto pilota elaborato da Sudgest, società pubblica di consulenza, sancito da un protocollo d’intesa siglato dal ministero dell’Interno e realizzato nei cinque comuni della Sicilia dove sono situati i terreni confiscati ai mafiosi.
A gestire i beni, affidati al Consorzio Sviluppo e legalità, la Cooperativa sociale Placido Rizzotto-Libera Terra che trae il suo nome dal segretario della Camera del lavoro di Corleone ucciso dalla mafia nel ’48, sul cui omicidio indagò l’allora giovane carabiniere Carlo Alberto Dalla Chiesa.
I dati sui beni confiscati alla Mafia
Il Consorzio sviluppo e legalità è composto dai comuni di Corleone, Monreale, Piana degli Albanesi, san Cipirello e San Giuseppe Jato. Avvalendosi della legge n°109 del 1996 (Disposizioni in materia di gestione dei beni sequestrati o confiscati), nata con l’obiettivo di creare nuove opportunità occupazionali nell’area, il Consorzio ha affidato gli ex terreni dei mafiosi alla Cooperativa Placido Rizzotto, costituita da giovani disoccupati in possesso di particolari requisiti professionali.
La Cooperativa è nata con lo scopo di promuovere l’integrazione sociale dei cittadini attraverso attività produttive in cui realizzare il recupero e il reinserimento di persone svantaggiate. E’ retta e disciplinata dai principi della mutualità e non ha fini di speculazione privata. Svolge la sua attività prevalentemente nel campo della produzione e servizi in ambito agricolo. Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti, ha collaborato con il Consorzio Sviluppo e legalità in un’attività preliminare di verifica delle risorse esistenti sul territorio per la realizzazione del progetto “Libera Terra”.
Hanno censito le cooperative sociali, le esperienze associative più interessanti, e le comunità terapeutiche. Una verifica che è servita a far conoscere il progetto sul territorio e a identificare una prima area di soggetti locali da coinvolgere nel progetto.
Quanti sono i beni confiscati alla mafia
In base alla legge 109 (entrata in vigore nel 1996) sulla destinazione sociale delle ex proprietà dei mafiosi, in Sicilia sono stati sequestrati 25 immobili. Di questi beni, 4 sono stati destinati a Carabinieri e Prefettura.
A livello nazionale sono 3297 i beni immobili confiscati, un terzo dei quali (1025) già destinati ad uso sociale. Per ora però solo la metà (610) è stata effettivamente consegnata. Agli immobili vanno aggiunti 2157 automezzi e 1524 beni mobili (titoli e azioni).