FIRENZE- Da Firenze un messaggio in sintonia con le indicazioni di sostenibilità dello sviluppo turistico contenute nell'Agenda 21 e, soprattutto, un confronto aperto su esperienze concrete, sulle "buone pratiche" sperimentate, in Austria come a Barcellona, in Veneto come in Grecia.
La proposta
E' il senso del secondo Euromeeting, che si è svolto ieri al Convitto della calza e vede riunite personalità di rilievo internazionale, dalla rappresentante delle Nazioni Unite a quelli della Commissione europea, nonché alle autorità locali e delle regioni europee più sensibili a questi temi.
Una conferma prestigiosa della candidatura della Toscana e di Firenze a svolgere un ruolo permanente, come punto di riferimento di livello europeo. Dal meeting di quest'anno ci si propone, infatti, non solo di consolidare l'appuntamento fiorentino, ma anche di proporre la Toscana come una sorta di segreteria permanente per la raccolta delle "buone pratiche", ovvero delle esperienze già avviate in altre realtà.
La Toscana punta sul turismo a misura d'uomo, sulla qualità piuttosto che sulla quantità, su percorsi inediti al di fuori dai cliché abituali del mordi e fuggi, su mete nuove e su tempi e modi diversi per visitarle, sui diritti di visitatori e consumatori e sulla valorizzazione di prodotti, risorse, manifestazioni tipiche, su una equilibrata convivenza con ambiente, tradizioni, esigenze di vita di coloro che nelle zone turistiche vivono e lavorano.
Un po' di storia L’idea di lavorare su questi temi affonda le radici in un impegno di lunga data della Regione per tradurre in esperienze concrete il concetto di una crescita equilibrata del turismo.Un anno fa la Commissione europea approvava una comunicazione sul futuro del turismo che invitava tutti i paesi membri a coordinarsi, mettere in rete, diffondere i risultati delle esperienze e degli interventi realizzati secondo i criteri di sostenibilità dello sviluppo contenuti nell’Agenda 21.
L’esigenza di sottolineare, con un incontro specifico, i temi legati alle compatibilità ambientali e allo sviluppo di politiche per il turismo più attente alle indicazioni contenute nelle 400 pagine del documento uscito dalla conferenza mondiale di Rio de Janeiro del 1992, è emersa nel corso della prima fase di confronto con le forze economiche, sociali, le organizzazioni dei consumatori, gli enti locali toscani per la realizzazione della prima conferenza regionale del turismo e del commercio, nel novembre 2001.
Il convolgimento di Ue e Commissione europea nell'organizzazione di Euromeeting è stata la conseguenza logica di questo percorso e ha rappresentato un importante riconoscimento per la nostra regione. Fra gli obiettivi, anche l’elaborazione di metodologie e criteri univoci per la presentazione dei progetti che potranno essere finanziati con fondi europei.
Una rete di destinazioni sostenibili
Molto importante, sulla scorta delle metodologie europee, la realizzazione di reti. E' un tema emerso con forza nel corso del convegno e al centro di proposte come la creazione di una Rete per lo sviluppo sostenibile delle destinazioni turistiche in Europa, o ancora quella di un sistema di certificazione per le destinazioni sostenibili..
“Si tratta di strumenti importanti - spiega l’assessore al turismo Susanna Cenni che ha presieduto l’incontro e fatto gli onori di casa - che danno più forza alla progettualità locale, favorendo lo scambio e la destinazione di iniziative”.
Per garantire uno standard elevato di accoglienza le imprese toscane devono impegnarsi anche a praticare un turismo in armonia con l’ambiente. E’ questo il motivo per cui da ieri il Protocollo di intesa ‘Benvenuti in Toscana’ - sottoscritto tra Enti pubblici toscani, imprese, sindacati e consumatori - sancisce l’impegno fattivo dei sottoscritori a fornire servizi per aiutare le imprese ad offrire strutture ricettive dotate di apposita certificazione ambientale o comunque impegnate a adottare modelli di comportamento rispettosi dell’ambiente e orientati a un consumo responsabile delle risorse.
L’obiettivo è far sì che le imprese contraddistinte dal marchio ‘Benvenuti in Toscana’ possano essere messe in grado di adottare, per esempio, misure particolari per lo smaltimento dei rifiuti o per ridurre i consumi di energia elettrica, e iniziative per orientare anche i clienti a un consumo responsabile delle risorse. ‘Benvenuti in Toscana’ è, dal giugno 2001, il marchio che punta alla qualità dell’accoglienza delle nostre strutture ricettive. Indica infatti tutte quelle strutture di accoglienza che, sulla base di un apposito regolamento, si sono impegnate a offrire ai propri ospiti uno standard elevato di servizi, di informazioni, di assistenza.
Da oggi dunque il Protocollo contiene una nuova parte, che prevede la messa in atto di tutte quelle azioni che aiutino a promuovere l’adozione di forme di certificazione ambientale (come Emas e Ecolabel) e comunque modelli di comportamento rispettosi dell’ambiente.
In occasione della seconda edizione di “Euromeeting per un turismo sostenibile” - che ha visto a Firenze i vertici del turismo europeo, invitati dalla Regione Toscana - è stata presentata questa iniziativa che si concretizza nella realizzazione, grazie ad ARPAT e alla Regione, di un vero e proprio sportello e “Linee guida” per assistere le imprese che aderiscono a “Benvenuti in Toscana” e che credono in un turismo rispettoso dell’ambiente e delle risorse.
Il valore di una riflessione sul turismo sostenibile e l'importanza di un confronto fra regioni su esperienze concrete, portate avanti dalle diverse realtà europee, sono stati sottolineati dal presidente della Regione Claudio Martini nel suo intervento ieri al meeting su Turismo e sviluppo sostenibile: dal globale al locale.
"Si tratta di un tema sempre più prepotentemente all'ordine del giorno - ha detto Martini - che deve essere affrontato in termini generali, di crescita culturale, di un nuovo modello di consumi e di un nuovo atteggiamento da parte dei cittadini. In questo senso parlare di turismo sostenibile può aiutare a delineare un futuro sostenibile in tutti i settori, dall'ambiente all'artigianato alla cultura".
Ma l'importanza di un lavoro comune delle regioni che, come quello di Firenze sul turismo, si propone di diventare un appuntamento permanente, diventa cruciale, secondo Martini, anche nell'ottica della costruzione del nuovo futuro europeo di cui si sta discutendo all'interno della Convenzione.
"Le Regioni dimostrano di essere in grado di lavorare insieme, dal basso, su temi concreti di interesse comune e tutto questo è più utile, per la costruzione dell'Europa, di tante discussioni sul futuro dell'Unione.
Rivendicare un compiuto coinvolgimento delle Regioni non significa costruire un'Europa che diventi la sommatoria di tante identità regionali, ma di ricercare gli elementi che formano una cultura comune. Non significa regionalizzare l'Europa, ma europeizzare le regioni".