Questo il testo della lettera aperta di Susanna Agostini, consigliera dei DS e presidente della commissione per le politiche sociali e della salute: «Donne che vivono e lavorano a Firenze vogliono continuare ad occuparsi delle gravi questioni che coinvolgono vite umane, in particolare quelle dei bambini. Siamo andate domenica mattina sul Ponte Vecchio ed abbiamo distribuito un volantino con il nostro ringraziamento a tutti quei commercianti che non hanno avuto paura, che sono rimasti aperti. Sotto il titolo "Mai più spaventati, il volantino chiama a raccolta quanti vogliono trasmettere la propria capacità d'amore con un gesto significativo.
Diamo, da Firenze, un altro messaggio forte verso i deboli del mondo. Un contributo economico da destinare all' ospedale aperto da Gino Strada in Sierra Leone. Questo ospedale ha un reparto che si chiama via del Campo, titolo di una canzone di Fabrizio De Andrè. Per questo sull'antico ponte degli orafi di Firenze ci è parso opportuno ricordare il brano che cita "...dai diamanti non nasce niente..." Tutti sappiamo che l'amore verso altre persone non ha prezzo: è un valore inestimabile! Ci sono a Firenze, come in ogni altra città, persone che comprano nei negozi importanti e qualificati del centro.
Ci sono commercianti che, avendo la fortuna di aprire i loro bandoni tra antiche e suggestive mura di storici palazzi, sono consapevoli del valore intrinseco alla collocazione dell'attività, superiore a qualsiasi altra al mondo. C'è chi spende e chi spande ... paura. La scorsa settimana l'allarmismo ha costretto alcuni di questi negozianti a rendere Firenze più muta di come avrebbe potuto essere di fronte ad un evento politico e culturale importante come il Social Forum Europeo. Alcuni negozi sono rimasti chiusi.
I dipendenti non hanno potuto lavorare perché i datori di lavoro si erano impauriti, come si legge, oggi, sui giornali. Spaventati da mezzi di informazione e altri soggetti che hanno sparso paura e terrore, contrapponendo coloro che sarebbero venuti nella nostra città a chi qui vive e lavora. E dimenticando un popolo, quello fiorentino, abituato da sempre all'accoglienza e all'incontro tra diverse culture. La maggior parte dei fiorentini ha dimostrato una vera e propria condivisione sui temi dibattuti: pace, economia, diritti, salute, solidarietà e giustizia.
Condivisione dimostrata dalla grandiosa partecipazione ai forum, alla manifestazione, ai supporti logistici, dall'ospitalità nelle case fino al ristoro dato dalle finestre, ai partecipanti al corteo. Oggi ci aspettiamo, da chi si è battuto contro questo evento, non tanto un'autocritica, quanto una presa d'atto della risposta che la città ha voluto dare. Credo che ora farebbe piacere ai cittadini di Firenze, una dimostrazione di buon senso e di buona fede da coloro che hanno lanciato falsi messaggi.
A chi ha ritenuto opportuno spargere paura per un evento che dava occasione di crescita, dalla Fallaci al Soderi ribadisco: in democrazia il confronto politico serio è l'unica e giusta arma. Da parte nostra abbiamo tenacemente voluto che il SFE-ESF si svolgesse, mostrando tutta la variegata ricchezza di contributi positivi di cui è portatore. Cittadini d'Europa, tantissimi professionisti con proposte e progetti, hanno animato i lavori. In migliaia hanno ascoltato e dibattuto con loro grazie ad un'opportunità unica di formazione e scambio di esperienze tra giovani, spesso alla loro prima esperienza politica.
Firenze e l'Europa hanno fatto il punto sulla costruzione di un progetto politico, che potrà essere portato avanti con una sinistra compatta su contenuti ed obiettivi. Una sinistra arricchita da così tante identità, di partiti e di movimenti, che qui abbiamo visto confrontarsi in questi giorni. E' da contrastare dunque chi sente il bisogno ora, di vedere divisioni di sensibilità, oppure intende mettere un cappello, su ciò che è stato realizzato. Atti che vorrebbero differenziare buoni e cattivi dentro il fiume vitale che scorreva felice nelle vie fiorentine».