"Fiorentini, abbiate dignità -invita Oriana Fallaci sul Corriere della Sera di oggi- Non siate inerti, non siate rassegnati, esprimete il vostro sdegno. In maniera civile. Educata, civile! Chiudete i negozi. Inclusi quelli dei generi alimentari. Tanto cinque giorni passano presto, e in cinque giorni non si muore certo di fame. Chiudete i ristoranti, i bar, i mercati. Chiudete i teatri, i cinema, le farmacie. Chiudete tutto, abbassate le saracinesche, metteteci il cartello che i coraggiosi misero nel 1922 cioè quando i fascisti di Mussolini fecero la marcia su Roma.
«Chiuso per lutto». Lo stesso cartello che dovrebbe stare all’ingresso degli Uffizi, degli altri musei tenuti aperti dal Municipio, del Battistero, di Santa Maria del Fiore, di tutte le chiese, nonché sul Ponte Vecchio e sul Ponte a Santa Trinita. E non mandate i bambini a scuola. Non rivolgete la parola a coloro che come minimo vogliono imbrattare i nostri monumenti. Non guardateli nemmeno, non rispondete alle loro provocazioni. Imponetevi una specie di coprifuoco, sentitevi come vi sentivate nel 1944 cioè quando i tedeschi fecero saltare in aria i nostri ponti e via Guicciardini, via Por Santa Maria.
Offrite al mondo il doloroso spettacolo di una città offesa, ferita, tradita e tuttavia orgogliosa. Orgogliosa! Perché è possibile che quei gentiluomini e quelle gentildonne usi a imbrogliare con la parola più sputtanata del mondo, la parola Pace, non ci devastino Firenze. E’ possibile che per non perder la faccia e i privilegi di sindaco, di presidente della Regione, di deputato, di senatore, di ministro, di segretario generale, gli squallidi mecenati del Social Forum li convincano a rimangiarsi la minacciosa promessa Non sarà una manifestazione non-violenta".
"A leggere il pezzo di Oriana Fallaci si avvertono brividi -commenta la senatrice ulivista Vittoria Franco in merito all'articolo di Oriana Fallaci, pubblicato oggi sul Corriere della Sera-
un sentimento di ripulsa e di sdegno.
Da che cosa deriva quel fuoco interiore che scarica tanto livore, tanto odio?
Parole violente, cariche di volgarità, di menzogna, di furore ideologico contro tutto e tutti.
Presuntuosa nel salvare se stessa nel ruolo di chi dà lezioni di sapienza.
Penosa nel tentativo di descrivere una Firenze chiusa, ignorante, xenofoba. Almeno tale desiderata e tuttavia lontana dalla realtà di città aperta al dialogo, luogo di incontro, libera e rispettosa delle libertà di tutti, solidale.
I fiorentini sapranno dimostrarglielo, con responsabilità, con una risposta di civiltà, di rispetto, di capacità di ascolto, a partire dalla festa di oggi in Piazza Santa Croce con importanti personalità della cultura e dello spettacolo.
Apre invece il cuore la lettera degli studenti del liceo Machiavelli, fisicamente inserito nell’area dove si tengono la maggior parte delle attività del meeting, che oltre ad aver organizzato molte iniziative collegate al Forum e ai suoi temi, hanno scritto una lettera ai genitori per tranquilli e chiedere loro di mandarli a scuola perché crediamo in un futuro migliore di questo presente e vogliamo cominciare a costruirlo, noi per primi, nella nostra essenza di studenti”.