FIRENZE- Un accordo per conoscere meglio il fenomeno della criminalità urbana, per favorire lo scambio di informazioni e la collaborazione, anche operativa, tra forze di polizia nazionali e forze di polizia amministrative che operano nei Comuni pur rispettando le diverse competenze. E’ quanto ci si aspetta dal protocollo d’intesa sulla sicurezza urbana firmato oggi a Firenze tra il ministero degli Interni, rappresentato dal ministro Pisanu, e la Toscana.
“Con la firma del protocollo d’intesa – ha commentato il ministro dell’Interno - abbiamo voluto confermare l’importanza che il Governo riserva alla sicurezza urbana, puntando sempre di più sul coordinamento delle Forze di Polizia nazionali e quelle locali, e sulla loro vicinanza ai cittadini”.
“Rendere la Toscana e la vita dei suoi cittadini più sicura - commenta il presidente Martini – è una delle nostre priorità. Sulla sicurezza abbiamo voluto un progetto speciale all’inizio di legislatura. L’anno scorso abbiamo messo a disposizione dei Comuni 5 miliardi di vecchie lire per finanziare singoli progetti. Con il protocollo di oggi, che favorirà una maggiore collaborazione e circolazione di informazioni, siamo convinti di poter rafforzare la lotta alla criminalità e rendere la Toscana ancora più sicura”.
“Da noi – aggiunge il presidente – i delitti diminuiscono più velocemente che nel resto d’Italia e con l’accordo di oggi con il ministro degli Interni l’obiettivo che ci proponiamo diventa più vicino”.
Scambio di informazioni, centrali operative meglio collegate anche grazie alle nuove tecnologie, formazione ed aggiornamento del personale. Il protocollo si fonda sul principio di sussidarietà istituzionale e, nel rispetto delle diverse competenze, costituisce una prima concreta sperimentazione di quanto sancito dal nuovo articolo 118 della Costituzione sul coordinamento tra polizie amministrative locali e polizie nazionali.
Ministero e Regione si impegnano ad un costante scambio di informazioni che possa migliorare la conoscenza dei fenomeni che incidono sulla sicurezza dei cittadini, rendendo più efficace l’azione degli enti locali e degli organi dello Stato. Grazie alle nuove tecnologie le centrali operative delle forze di polizia e dei corpi di polizia municipale saranno meglio collegate: la prima fase sperimentale, da attuarsi entro il primo semestre del 2004, riguarderà, se interessati, tutti e dieci i comuni toscani capoluogo di provincia.
Una volta all’anno saranno poi organizzati, in via sperimentale e straordinaria, seminari di sostegno alla formazione e per l’aggiornamento congiunto degli operatori dei diversi corpi. Regione e ministero torneranno inoltre ad incontrarsi periodicamente ed il protocollo potrebbe favorire anche altre intese, in sede locale, tra gli uffici territoriali del governo, le autorità locali di pubblica sicurezza e i vari enti interessati.
“Una Toscana più sicura”
Il protocollo firmato oggi si inserisce all’interno del più ampio progetto speciale “Una Toscana più sicura” varato all’inizio della legislatura dalla giunta Martini.
Nel 2001 per questo progetto sono stati stanziati 2,63 milioni di euro ed altrettanti quest’anno. Nel 2001 la Toscana ha approvato una legge a sostegno delle politiche locali per la sicurezza della comunità locale. Al primo anno di applicazione sono 118 i comuni che, da soli o in forma associata, hanno presentato un progetto. I 118 comuni coprono il 47,1% del territorio regionale, pari al 77,45% dell’intera popolazione toscana.
Sempre meno delitti
Diecimila delitti all’anno in meno.
E’ il saldo positivo che dal 1998 al 2000 è stato un registrato in Toscana nei crimini denunciati alle forze dell’ordine: significa il 7,5% di delitti in meno nel 2000 rispetto al 1999, con un’ulteriore flessione del 4% nel primo semestre del 2001 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La criminalità in Toscana si conferma dunque un fenomeno in calo, dopo aver dimostrato una sostanziale ‘tenuta’, senza preoccupanti impennate, per tutti gli anni Novanta. Con 128.827 delitti denunciati nel 2000 e 61.809 nel primo semestre del 2001 – erano 138.828 nel 1999 e 148.099 nel 1998 – il livello della criminalità è ridisceso quasi ai valori minimi degli anni Novanta, registrati tra il 1994 ed il 1995.
Più virtuosi rispetto alla media nazionale.
Complessivamente i delitti in Toscana registrano un tasso più basso di quello nazionale; e la criminalità da noi scende più velocemente che nel resto d’Italia. Nel 2000 nella nostra regione sono stati infatti denunciati 3.631 delitti per 100 mila abitanti, contro i 3.813 della media nazionale. Il calo è stato nel 1999 del 6,5% (contro il –2,3% in Italia), del 7,5% nel 2000 (mentre nel resto della penisola è sceso del 7,2%), del 6,9% nel primo semestre del 2001 (contro il 5,4% a livello nazionale).
Ottava tra le regioni italiane
La Toscana è ottava tra le regioni d’Italia per delitti commessi. In vetta alla classifica, con una criminalità più elevata rispetto alla media nazionale, troviamo nel 1999 Liguria, Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia. La Toscana, assieme alla Sardegna, la Sicilia, il Veneto, la Campania, la Puglia e il Friuli Venezia Giulia, presentano invece un livello di criminalità più basso del dato medio italiano.
Italia e Toscana a confronto
In Toscana si commettono meno omicidi che nel resto d’Italia (quasi il 40 per cento in meno).
Ci sono anche minori rapine (il 45% in meno), meno furti (il 5 per cento) e truffe (il 3% in meno), minori estorsioni, sequestri e reati per associazione di tipo mafioso. Si registrano tassi più bassi anche per gli incendi dolosi e gli attentati dinamitardi. Ci sono meno scippi (44 per 100 mila abitanti contro i 51 in Italia) e meno furti d’auto (167 per 100 mila abitanti contro i 422 della media nazionale). Le lesioni dolose sono invece maggiori (55 per 100 mila abitanti, contro i 50 in Italia) e lo stesso vale per le violenze sessuali (5 contro 4 ogni 100 mila abitanti), anche se il tasso più alto sembra dipendere non dalla maggiore frequenza del delitto ma dalla maggiore propensione in Toscana alla denuncia da parte delle persone colpite che è un dato comune anche ad altre tipologie di reato.
Se si considerano infatti i dati Istat sulla vittimizzazione, il numero delle persone che dichiarano di aver subito uno stupro è uno dei più bassi nel periodo recente (la Toscana è penultima tra le Regioni) e sotto la media nazionale per le violenze subite nell’intero arco della vita. In Toscana, rispetto all’Italia, si registrano anche più reati legati alla produzione e al commercio di stupefacenti (sia pur in calo), allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e per quelli per associazione a delinquere.
Più alto anche il numero dei borseggi (319 per 100 mila abitanti contro 284) e ed il rischio di rapine in banche (2,8 contro 1,8). Ma questa è la conseguenza del benessere diffuso, della maggiore mobilità e della forte presenza di turisti. Un po’ più elevata risulta anche la probabilità di un furto nell’abitazione principale. Il rischio rilevato in Toscana è comunque più basso di quello che si riscontra in Campania, Piemonte, Veneto, Lombardia e Liguria.
La criminalità nelle province e nei capoluoghi toscani
Il tasso dei delitti varia da zona a zona.
In numeri assoluti la provincia con il maggior numero di delitti denunciati è Firenze (quasi 53.000 nel 1999). Nelle altre province il numero è assai inferiore, compreso nella maggior parte dei casi fra 10.000 e 13.000. Ancora di meno sono a Massa, Siena e Grosseto, dove oscillano fra 5.000 e 7.000. Rispetto al numero di abitanti, i valori più elevati si registrano invece nella fascia centrale e nel nord della Toscana. Nella prima svettano Firenze e Prato (5.542 e 4.691 delitti per 100mila abitanti nel 1999), seguite da Pistoia (3.681 delitti), Livorno (3.915), Pisa (3.494) ed Arezzo (3.100).
Anche la provincia di Massa-Carrara, con 3.402 delitti per 100mila abitanti, fa parte di questo gruppo di province con un rapporto più sfavorevole fra delitti e abitanti.
Si conferma invece area più 'protetta' il Sud della Toscana (province di Siena e Grosseto, rispettivamente con 2.611 e 2.477 delitti per 100mila abitanti) e la provincia di Lucca (2.729 delitti per 100mila abitanti).
Anche fra i comuni capoluoghi emergono significative differenze. Fra i comuni con più di 100mila abitanti, Firenze presenta tassi assai superiori alla media, mentre Livorno e Prato hanno situazioni più simili a quelle dei comuni capoluoghi più piccoli.
Fra i comuni con popolazione di poco inferiore a 100mila abitanti spicca Pisa, dove il tasso dei delitti è solo di poco inferiore a quello di Firenze e nettamente superiore a quelli di Livorno e Prato. Lucca, che è partito da un livello di delittuosità fra i più elevati all'inizio degli anni Novanta, è sceso negli ultimi due anni al valore più basso fra quelli dei capoluoghi.