Firenze, 30 ottobre 2002- Per il quarto trimestre consecutivo la produzione industriale toscana ha fatto registrare una variazione negativa
rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente; nel periodo aprile-giugno del 2002 la riduzione è stata dell'1,4%.
Anche il fatturato, confrontato con lo stesso trimestre del 2001, segna una diminuzione (-1,6%); si tratta di flessioni che si collocano comunque su livelli leggermente più contenuti rispetto ai tre trimestri precedenti (3° e 4° del 2001, primo del 2002).
In controtendenza rispetto all'evoluzione generale, alcuni settori hanno fatto segnato registrare andamenti positivi : buona la prestazione dell'intero comparto della metalmeccanica-elettronica, con il +3,5% della produzione e fabbricazione di metallo; il +2,2% dell'industria meccanica ed il +1,3% dell'elettronica e mezzi di trasporto.
Bene anche la chimica-gomma (+2,4%) e la tenuta del settore alimentare su un trend positivo (+2,9%, dopo il +9,6% del 2000 ed il +8,5% del 2001).
Dal punto di vista dell'articolazione territoriale, la provincia di Firenze è quella che ha segnalato la migliore performance, con un +0,8% su base annua, che precede di poco l'altro risultato positivo, quello della provincia di Arezzo che ha realizzato un +0,4%.
A livello strettamente congiunturale (rispetto, cioè, al primo trimestre dell'anno in corso), la produzione è cresciuta del 3,1% ed il fatturato è aumentato di 5,6 punti percentuali, incremento inferiore a quello registrato nello stesso trimestre del 2001 e del 2000, ma in linea con il 1999 e sensibilmente migliore del 1998 e 1997.
Il livello di sfruttamento della capacità produttiva, infine, è aumentato leggermente fra il primo e il secondo trimestre 2002, passando dal 78,6% al 78,9%, ed anche il dato sull'occupazione ha segnalato una sostanziale tenuta (+0,2% rispetto al primo trimestre 2002), restando comunque di gran lunga inferiore rispetto a quanto rilevato nel corso del secondo trimestre del 2001 e del 2000.
Segnali contrastanti provengono dall'andamento degli ordinativi con una variazione negativa rispetto al primo trimestre dell'anno per quanto riguarda gli ordini interni (-1,2 punti) ed una ripresa , invece, degli ordinativi provenienti dal mercato estero pari al +1,4%.
In conclusione, l'indagine realizzata ha riconfermato molte delle ombre già rilevate anche nel corso delle precedenti più recenti indagini congiunturali, mostrando da un lato la rersistenza dei fattori di debolezza di un ciclo congiunturale che per l'industria regionale resta problematico, e dall'altro il perdurare anche nel corso del terzo trimestre di aspettative a breve degli imprenditori orientate ad un diffuso pessimismo.