Qualità ottima, produzione in aumento del 17 per cento (311mila tonnellate) rispetto al 2001, superfici coltivate del più 8 per cento (151mila ettari). Questo, in sintesi, il bilancio del monitoraggio della campagna cerealicola toscana 2002, per il solo grano duro, presentato da Toscana Cereali ed Arsia, a San Quirico d¹Orcia, presso l¹Hotel Palazzuolo, alla presenza del Pastificio Mennucci, del Molino Borgioli, e di molti produttori cerealicoli toscani.
aumento di 12 mila ettari di superficie coltivata a frumento duro, nelle province di Grosseto, Siena, Pisa e Livorno, in particolare, ha portato ad un raccolto di circa 50 mila tonnellate in più rispetto al 2001, con una resa media di 31,4 quintali per ettaro (grazie anche ad una situazione climatica particolarmente favorevole), con le varietà più diffuse che sono risultate essere ³creso², ³grazia², ³san carlo², ³cirillo².
Conto alla rovescia quindi per il ³panem nostrum² (il pane a lievitazione naturale, con frumento macinato a pietra, facilmente digeribile, che si conserva a lungo e che può divenire la base imprescindibile per piatti prelibati, tipici della cucina toscana, come la ribollita, la zuppa di fagioli, la panzanella, l¹acqua cotta e la pappa, e ormai apprezzati in tutto il mondo) e ³Tosca², la pasta di semola di grano duro.
Il progetto, che ha visto l¹accordo fra Toscana Cereali ed il pastifico Mennucci di Lucca, ha inoltre il pieno sostegno della Federconsumatori Siena, e nei prossimi mesi sarà presentato al grande pubblico con un¹attenta campagna promozionale.
Tutto questo mentre si rende necessaria una riflessione sul mercato del frumento duro, dopo, anche, la riduzione dei premi comunitari del 31 per cento, a fronte di uno splafonamento, in Toscana, di circa 103 euro ad ettaro in meno della campagna precedente.