Inaugurata ieri al Museo Stibbert la nuova Sala degli Stucchi
Aumentano i visitatori nei musei del Comune
Siti archeologici a rischio a Quinto Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2002 11:36
Inaugurata ieri al Museo Stibbert la nuova Sala degli Stucchi<BR>Aumentano i visitatori nei musei del Comune<BR>Siti archeologici a rischio a Quinto Fiorentino

La Sala degli Stucchi, nel Museo Stibbert, è stata restituita al suo antico splendore. L'intervento Aumentano i visitatori nei musei del Comuneè stato reso possibile grazie al generoso contributo di Wanda Ferragamo. Grazie invece all'intervento dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, durante i lavori, la collezione di porcellane è stata spostata in cinque sale al primo piano.
Anche questi interventi rientrano nell'impegnativa opera di recupero degli allestimenti originari che da anni il Museo, voluto da Frederick Stibbert, sta realizzando per riportare la struttura al fascino della casa-museo dell'Ottocento.

La Sala degli Stucchi, o "Loggetta" come era chiamata ai tempi di Frederick Stibbert, fu realizzata dall'architetto Cesare Fortini nel 1885 e completamente decorata da Michele Piovano al soffitto e alle pareti con splendidi stucchi dalla delicata policromia arricchite da medaglioni che raffigurano personaggi storici. Al centro lo stemma della famiglia Stibbert. Alla parete è stato collocato anche un bel camino in marmo di Francesco Gaiarini. La sala era destinata ad aprire la casa sul grande giardino, riflettendo nelle stanze interne la luce ma negli anni successivi alla morte di Stibbert subì, come molte altre, numerose trasformazioni che non rispettarono la sua destinazione originaria e recentemente vi era stata esposta la collezione di porcellane.

In seguito, l'apertura della "Sezione Porcellane" in locali più adatti, ha liberato la "Sala degli Stucchi" consentendo al Museo di recuperare questo ambiente. Ora la Sala degli Stucchi ospita la statua di Tito Sarrocchi "Il Sonno", del 1874, che a suo tempo era collocata nel vicino "giardino d'inverno", che oggi non esiste più. In occasione della presentazione dei restauri, è stato anche illustrato l'ultimo numero del bollettino del Museo Stibbert, dedicato alle "Porcellane di Frederick Stibbert", che pubblica studi di Dominique Charles Fuchs, Francesco Morena, Andreina d'Agliano e Luca Melegati.

Presenti all'inaugurazione, il Presidente del Museo Simone Siliani ed il Soprintendente Kirsten Aschengreen Piacenti.

Dopo i positivi risultati conseguiti nei primi otto mesi del 2002, anche per il mese di Settembre bisogna registrare un trand di crescita per quello che riguarda i visitatori nei musei del Comune di Firenze: 58.594 rispetto ai 55.913 dello scorso anno con un aumento del 4,79% pari a 2.681 visitatori. Il dato rispetta la media dei primi 9 mesi dell'anno quando è stato registrato un aumento di visitatori pari al 6,00% rispetto allo stesso periodo del 2001.
Ed infatti anche nel mese appena terminato il complesso museale di Palazzo Vecchio ha fatto "la parte del leone" visitato da ben 41.540 persone, pari al 70,89% del totale con un aumento di 2020 visitatori rispetto al mese di Settembre del 2001.

In particolare, i Quartieri Monumentali sono stati visitati da 38.218 persone ed il Museo dei Ragazzi da 2.438, il Percorso del Principe da 884, la Cappella Brancacci da 10.667, Santa Maria Novella da 5.305, Santo Spirito da 381 e Firenze Com'era da 701 persone. I dati più che positivi si riflettono anche sul versante delle entrate: solo nell'ultimo mese di Settembre, 38.594,49 euro in più rispetto allo scorso anno: 262.166,08 contro 223.571,59 euro pari ad un aumento del 17,26%. Nel complesso, nei primi nove mesi del 2002 il ricavo è stato superiore al 9,48% pari a 176.310,42 euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ha funzionato molto bene la vendita del biglietto cumulativo per gli spazi museali di Palazzo Vecchio. Quest'anno, il mese che ha fatto registrare il maggiore numero di visitatori nei musei comunali è stato Aprile con 71.518 presenze, seguito da Agosto con 70.836.

"La problematica del rischio di degrado dei siti archeologici delle Tombe Monumentali Etrusche di Sesto Fiorentino "La Mula" e "La Montagnola" ha già costituito oggetto di intervento da parte della scrivente e del Difensore Civico Regionale, data la sua particolare rilevanza".

Così scrive il Difensore Civico del Comune di Sesto Fiorentino dott.ssa Brunella Tarli in una nota indirizzata a un nutrito elenco di destinatari istituzionali: il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali prof. Giuliano Urbani, il Soprintendente Archeologico per la Toscana dott. Angelo Bottini, la Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici di Piazza Pitti, il Responsabile dell’Area Extradipartimentale Sviluppo Sostenibile della Regione Toscana, l’Ufficio centrale per i Beni Ambientali del Ministero.
E aggiunge: "Devesi rilevare che, ad oggi, nessuna risposta è stata fornita alla scrivente in merito alle misure di salvaguardia del sito archeologico".
Nella nota, protocollata il 30 settembre 2002, il Difensore Civico richiama la circostanza che "l’Associazione Idra ha prodotto un nuovo esposto nel quale si esprime preoccupazione per il rischio di potenziale crescente degrado derivante dai lavori dell’Alta Velocità".
"Più in particolare – spiega la dott.ssa Brunella Tarli – si richiede la verifica in merito alla garanzia di tutela del patrimonio storico oggetto dell’esposto".
Il Difensore Civico resta "in attesa di riscontro urgente alla presente", dopo aver ricordato che "La Mula" e "La Montagnola" sono "tombe fra le più antiche della penisola italica (VII sec.

a.C.), provviste della rara cupola a "tholos", posseduta – dopo le architetture micenee e sarde – da poche altre espressioni etrusche" e che "esse sono in assoluto le più antiche testimonianze monumentali della città di Firenze".

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