Si chiama accountability l¹obbligo da parte della pubblica amministrazione di rendere conto alle autorità politiche e ai cittadini sul corretto uso delle risorse pubbliche e dei risultati ottenuti. Un principio di trasparenza ed efficienza che viene adottato anche nell¹ambito della ricerca scientifica e tecnologica nel settore agroalimentare. Un percorso che dal 1995, primo anno di piena operatività dell¹ARSIA, la Toscana applica sul tema della ricerca agraria.
Il seminario ³Metodologie di valutazione della ricerca agraria², in corso oggi 11 ottobre 2002, a Firenze (Palazzo dei Congressi), fa seguito ad altri incontri, come quello del giugno 2001 che affrontò il tema delle politiche regionali, nazionali ed europee per la ricerca e l¹innovazione nel mondo agricolo e rurale, dal quale è scaturita nell¹ottobre la prima posizione formale delle Regioni con l¹approvazione di un documento sul tema della ricerca agraria.
La Toscana insieme ad altre Regioni si è, dunque, da tempo impegnata in un percorso di continuo approfondimento delle strategie e procedure per l¹innovazione in agricoltura, nel quadro del processo di riorganizzazione della ricerca nazionale agraria.
In Italia nell¹anno 2000 gli stanziamenti pubblici per la ricerca e sperimentazione nel settore sono ammontati a 388 milioni di Euro, con un incremento rispetto all¹anno precedente del 6,2%, a fronte di un prodotto interno lordo a prezzi di mercato per il settore agricoltura, silvicoltura e pesca di 27 milioni di Euro, di una produzione ai prezzi di base di 44 milioni di Euro e di una dimensione economica dell¹intero settore agroalimentare italiano stimata, nel 2000, in 185 milioni di Euro.
In tale contesto, le Regioni e le Province autonome, nel 2000, hanno stanziato per attività di ricerca e di sperimentazione applicate all¹agricoltura 66 milioni di Euro, con 970 persone impiegate (di cui 410 ricercatori e tecnologi).
La Toscana, soprattutto attraverso l¹ARSIA, è stata la prima Regione italiana in cui il metodo, secondo il quale la promozione della ricerca avviene ad opera delle istituzioni pubbliche attraverso un rapporto diretto con gli operatori del settore ed i ricercatori chiamati ad individuare la domanda di innovazione, sia su diretta indicazione dei primi sia indotta dalle conoscenze dei secondi, è stato in linea generale applicato.
Altre dieci Regioni hanno adottato il sistema dei bandi, seppure con modalità differenti.
Dal 1995, l¹Arsia ha attivato e promosso tramite bando pubblico 30 progetti per un valore complessivo di 8.900.000 Euro, di cui oltre il 70 per cento finanziato direttamente dall¹Agenzia.
In particolare sono stati attivati progetti di ricerca su ³Ambiente e territorio², ³Zootecnia² (valorizzazione del patrimonio genetico bovino toscano, della qualità del latte ovino toscano, salvaguardia della razza suina Cinta senese), ³Pesca ed acquacoltura² (azioni di ricerca per lo sviluppo del settore, per l¹allevamento dell¹Ombrina Cirrosa, per l¹inserimento di nuove soecie ittiche negli allevamenti toscani).
Altri progetti hanno riguardato la ³Viticoltura ed enologia² (miglioramento qualitativo delle produzioni vitivinicole, corretta gestione delle fermentazioni alcoliche), il ³Florovivasmo² (incremento produttivo delle fronde recise d¹interesse regionale), il settore ³faunistico- venatorio², l¹²Economia rurale² (contabilitò ambientale in agricoltura), la ³Selvicoltura² (selvicoltura sostemibile attraverso la gestione e il taglio di boschi cedui). Infine altri progetti hanno interessato l¹²Agricoltura biologica² (sistemi senza allevamento, il metodo biologico per l¹attività agro-zootecnica) e i ³Prodotti tipici² (la percezione di qualità lungo la filiera e le possibilità di sviluppo nel mercato).
Altri progetti, inoltre, sono ancora da bandire e riguardano tra gli altri il ³Vivaismo biologico e l¹albero di Natale², la ³caratterizzazione genetica delle popolazioni toscane di cervidi, lagomorfi e fasianidi², la ³Realizzazione e gestione degli spazi verdi nelle aree urbane e periurbane², i ³sistemi e la comunicazione per le politiche agroambientali². L¹obiettivo della giornata di studio, che ha ottenuto il patrocinio della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, è portare un contributo al miglioramento delle procedure di selezione e valutazione dei progetti di ricerca, nel quadro del ³Sistema ricerca agraria² italiano.
Dalla Toscana parte, dunque, un progetto che potrebbe estendersi a tutte le regioni italiane e che vede coinvolti rappresentanti delle regioni italiani, del Ministero delle Politiche agricole e forestali, del Ministero per l¹istruzione, l¹Università e la Ricerca, nonché della Commissione europea, insieme ad esperti del mondo scientifico italiano e straniero.
La stessa Arsia presenta una bozza di ³Manuale di valutazione² che comprende le procedure per la selezione delle proposte, la valutazione in itinere del progetto (a cadenza annuale), finale ed ex post dei progetti finanziati.
La regione Toscana lo adotterà a partire da gennaio 2003. Gli obiettivi sono quelli di una sempre maggiore uniformità con i principi e metodi dell¹Unione europea, conoscenza delle regole per i valutatori, trasparenza sulle regole per i soggetti valutati. E della necessità di una verifica non più solo di tipo qualitativo, ma anche quantitativo. Oltre alla necessità di render conto dei risultati della selezione delle proposte in maniera oggettiva ai soggetti che hanno presentato i progetti e, attraverso la verifica finale e ex post, di rendere conto dei risultati e delle effettive ricadute della ricerca.
Per ulteriori informazioni rivolgersi all¹Arsia Via Pietrapiana 30- 50121 Firenze.
Telefono 055/2755229.