L¹Arsia, (agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l¹innovazione nel settore agricolo e forestale) partecipa con il proprio stand alla 26° edizione della Biennale del Fiore in corso di svolgimento a Pescia. Per l¹occasione l¹Arsia presenta una serie di iniziative realizzate con lo scopo di rispondere ad alcune delle esigenze più sentite dagli operatori del settore.
La prima riguarda il progetto ³Fronde recise², volto alla ricerca di nuove essenze particolarmente rispondenti alle necessità della produzione e dei mercati, che ha avuto il coordinamento della Scuola Superiore Sant¹Anna di Pisa, ed ha portato alla realizzazione del volume intitolato ³Fronde e foglie in Toscana².
Il volume sarà presentato domani, 6 settembre, alle 15 nella sala convegni del Comicent di Pescia, da Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell¹Arsia. La Biennale del Fiore è inoltre l¹occasione per fare il punto, in Toscana e nelle altre regioni a vocazione floricola, sui risultati del Programma Interregionale ³Supporti per il settore floricolo², dedicato in particolare alle ultime novità nella coltivazione di piante adatte al clima mediterraneo, che è stato finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali.
Nel progetto è stato dedicato ampio spazio alle possibilità di coltivazione di piante originarie dell¹emisfero australe, che saranno illustrate sempre domani (9-13 nella sala convegni del Comicent) nel corso di un incontro dal titolo Piante native australiane per il florovivaismo italiano, al quale parteciperanno, tra gli altri, autorevoli ricercatori australiani.
Nel proprio spazio espositivo l¹Arsia mette a disposizione un terminale collegato in rete al fine di illustrare agli operatori il sito ³Florovivaismo in Toscana² attraverso il quale è possibile reperire tutte le informazioni necessarie sulle attività dell¹Agenzia nel settore florovivaistico e prendere contatto con i tecnici di riferimento.
Fra le novità di quest¹anno il nuovo servizio Florinnova e Verdeinnova che si propone di facilitare, grazie ad internet, il trasferimento dell¹innovazione dal mondo della ricerca a quello della produzione. Infine lo stand dell¹Arsia alla Biennale è l¹occasione per far conoscere tutte le iniziative in programma, in particolare quelle che vertono su tematiche oggetto di bandi di ricerca (fronde recise, razionalizzazione dell¹uso di acqua e fertilizzanti, vivaismo biologico, valorizzazione delle piante erbacee spontanee) e sulla realizzazione delle Strade dei Fiori alle quali l¹Arsia sta lavorando da tempo con l¹Università di Pisa.
L¹obiettivo è quello di realizzare un volume con il censimento di tutte le collezioni, i giardini, le ville, gli alberi monumentali, le rarità, i musei, in modo da creare itinerari e tradurli in una apposita carta volta a dare impulso al ³turismo del fiore², sul modello già sperimentato con successo delle Strade del Vino. Intanto è già disponibile sul sito dell¹Arsia (www.arsia.toscana.it link Florovivaismo in Toscana) una prima mappatura con una 40 ina di itinerari, che attraversano tutte le province toscane, e che grazie ad un database di circa 500 fra giardini, ville, parchi, alberi monumentali, orti botanici pubblici e privati, zone umide ecc.
consentono di ammirare le meraviglie della Toscana anche dal punto di vista dei fiori e delle piante. Non mancano le rarità e le collezioni di assoluto rilievo, come quelle di camelie e azalee della Lucchesia, o le oltre 7 mila varietà di rose di una collezione privata di Cavriglia, o come i pini dell¹Orto Botanico di Pisa e le palme all¹Isola d¹Elba.
Naturalmente la Biennale è l¹occasione per rafforzare ulteriormente la collaborazione con gli operatori del settore. E¹ stato infatti stipulato uno specifico protocollo d¹intesa fra l¹Arsia, i mercati e le cooperative floricole toscane e l¹Associaziomne commercianti e esportatori di fiori, con l¹obiettivo di unificare le norme di qualità e di confezionamento per i fiori e le fronde recise.
Infine nel settore vivaistico, l¹Arsia è impegnata a proseguire la collaborazione con il Centro Sperimentale di Vivaismo di Pistoia soprattutto nella direzione della sostenibilità ambientale delle colture, tema sul quale sono state compiute due indagini (efficienza energetica e impiego di fertilizzanti) e predisposti due bandi di ricerca volti alla ecocompatibilità delle colture ornamentali.