Livorno,30 agosto 2002- Sta per chiudere i battenti la mostra “Pittura dei campi. Egisto Ferroni e il naturalismo europeo” aperta dal 21 giugno scorso a Villa Mimbelli, sede del museo G.Fattori di Livorno.
Domenica prossima, 1 settembre, sarà infatti l’ultimo giorno di apertura di questa affascinante esposizione che ha registrato un successo di pubblico oltre le aspettative: circa 5 mila visitatori in due mesi di apertura con una media giornaliera di 180/200 visitatori. Tanti toscani, indubbiamente, attratti dal tema dell’esposizione che esalta appunto la campagna toscana e la vita agreste della nostra regione ma anche tanti turisti provenienti da tutt’Italia e numerosi stranieri, in particolare americani.
Domenica, dunque, sarà l’ultimo giorno di apertura ( il museo è aperto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23) dopodiché le opere in mostra torneranno nelle loro sedi originarie: gallerie pubbliche e collezioni private.
In particolare il nucleo delle otto tele, appena restaurate , che costituiscono la parte fondamentale del cosiddetto “Ciclo di Frassineto”, ad opera di Egisto Ferroni e di proprietà del Marchese Antinori dallo scorso anno, saranno collocate definitivamente in una delle ville della nobile famiglia toscana.
Si ricorda che l’esposizione conta 74 opere di cui 24 di Egisto Ferroni e 50 di grandi artisti della pittura naturalista toscana, italiana ed europea. Divisa in sezioni specifiche con un percorso espositivo curato da Vincenzo Farinella e Andrea Baldinotti, la mostra rappresenta un’occasione preziosa per ammirare opere di grandi interpreti del naturalismo europeo come Courbet, Breton , Millet e Van Gogh.
Prosegue fino al 15 settembre la mostra ‘La Venezia Nuova: storia di una “addizione” urbana’, allestita all’interno dei Bottini dell’Olio in viale Caprera.
L’esposizione, che avrebbe dovuto chiudere i battenti domenica prossima 1 settembre, viene invece prorogata per il successo di pubblico che sta riscuotendo. La mostra è visitabile nel pomeriggio di giovedì,venerdì, sabato e domenica in orari cadenzati (dalle 16.30 alle 19.00) con guida specializzata che illustrerà ai visitatori l’importanza dell’opere e della documentazione esposta. Al termine della prima visita (ore 17.15 circa) si ha la possibilità anche di effettuare con un costo aggiuntivo (due euro) la visita guidata della Venezia e in particolare delle principali emergenze storico architettoniche del quartiere, in modo da poter verificare di persona le trasformazioni urbanistiche che il quartiere ha subito nei secoli.
La mostra ‘La Venezia Nuova: storia di una “addizione” urbana’ ripercorre le tappe più significative della storia di questo singolare quartiere affiancandovi la presentazione dei più recenti progetti di recupero attualmente in procinto di realizzazione. In esposizione una ricca documentazione di opere originali e di pregio, presentate per la prima volta nel loro insieme, a sottolineare l’importanza rivestita storicamente dall’antico quartiere: piante e progetti relativi alla costruzione del nuovo quartiere conservate presso l’Archivio di stato di Firenze, le vedute di Livorno di Giuseppe Maria Terreni conservate presso la Galleria d’Arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, le vedute di Livorno di Antonio Piemontese detto il Baseggio, esposte presso il Museo storico del Castello di Miramare di Trieste, una veduta a volo d’uccello del porto di Livorno degli inizi del XVIII secolo, di proprietà della Fondazione Agnelli, altra veduta del 1708 proveniente da collezione privata, cartografia degli inizi del XIX secolo proveniente dall’Istituto Storico per la Cultura dell’Arma del Genio di Roma, altre vedute di Livorno provenienti da istituzioni cittadine quali l’ Autorità portuale, la Camera di Commercio, la Provincia, cartografia e incisioni d’epoca provenienti da collezioni private e dalla raccolta iconografica del Centro di documentazione di Villa Maria.