Il Sindaco di Empoli, Vittorio Bugli - nominato coordinatore per la costituzione di un'unica società di gestione delle acque dei Comuni di Capannori (Ato 2), Empoli (Ato 2), Firenze (Ato 3), Grosseto (Ato 6), Pisa (Ato 2), Pistoia (Ato 3), Prato (Ato 3), Siena (Ato 6) - torna sulle principali questioni legate a questo progetto e sottolinea chiaramente la necessità di arrivare presto alle decisioni politiche. Il 6 settembre si riuniranno tutti i Comuni del'Ato 2 e dell'Ato 3.
"Dopo tre mesi di lavoro è stato delineato in più passaggi quale sia il miglior modo di operare che consenta il raggiungimento dei seguenti obiettivi di fondo - spiega Bugli -: considerare la risorsa acqua come fondamentale per lo sviluppo delle comunità, bene pubblico primario da conservare e rendere maggiormente usufruibile dalla popolazione e dalle aziende e da restituire pulito alla natura che lo produce; rendere questo obiettivo praticabile con la costruzione di una "industria toscana" di gestione del servizio idrico integrato.
Gli alti investimenti, il ricorso al mercato dei capitali e la ricerca di nuovi e più elevati livelli di efficienza richiedono dimensioni di impresa ben lontani da quelli che attualmente caratterizzano l'organizzazione del servizio idrico in Italia e in particolare in Toscana. L'obiettivo è quello di andare alla costituzione di un soggetto industriale toscano che parta dalla concentrazione delle tre aziende coinvolte nel processo di scelta di un partner privato unico: Acque, Fiora e Publiacqua.
Parallelamente, dovremo rafforzare la costruzione di soggetti gestori forti, le capacità di controllo dal basso da parte di tutti i soggetti (istituzioni, cittadini, associazioni, etc.) attraverso l'istituzione di un Osservatorio regionale sui Servizi Pubblici Locali che divenga uno strumento a disposizione della struttura sociale regionale per conoscere e poter intervenire sul controllo delle gestioni, rafforzando la tradizione toscana di partecipazione e controllo dal basso. I passaggi concreti da fare per raggiungere questi obiettivi sono ora chiari e già messi a disposizione dei Sindaci: fare una gara unica con bando unico per scegliere un unico partner privato di minoranza per le tre società.
E' già terminato il lavoro di valutazione del valore complessivo delle tre aziende calcolato in circa 250.000.000 €. E' già stato valutato dagli advisors che tale valore, messo in gara complessivamente, ha una capacità di valorizzazione sul mercato decisamente superiore a quello che risulterebbe dalla somma dei singoli valori aziendali. E' già stata valutata la ripartizione pubblica delle quote messe sul mercato successivamente alla gara: Publiacqua 51%, Acque 32%, Fiora 17%. Nel bando unico per la gara unica sono fortemente rimarcati i principi di un sano utilizzo della risorsa idrica pubblica e per la sua depurazione; ben delineata la tipologia del partner privato: privato tecnologico qualificato in partnership con privato finanziario forte e imprenditoria locale toscana; sono definiti i criteri di governance delle aziende e sono ben delineate volontà e tempi per giungere ad un'unica azienda che possa competere sul mercato liberalizzato del servizio idrico, sia in Toscana che fuori.
Sono chiesti impegni precisi in questo senso al partner privato. Si dovrà richiedere alla Regione l'emanazione di una legge per l'istituzione di un Osservatorio Regionale dei Servizi Pubblici Locali. Le motivazioni sopra illustrate richiedono la necessità di andare alla costruzione di aziende di gestione che abbiano un livello di scala superiore e appare indispensabile fare in modo che esse non escano dalla possibilità di verificarne in ogni momento l'efficacia, il livello di costi, lo standard di qualità dei servizi, la governance, etc.
da parte dei cittadini consumatori, delle associazioni, dei rappresentanti delle assemblee elettive, di tutti i soggetti della comunità toscana. A tale scopo è stata elaborata una proposta che può costituire la base per arrivare ad una legge regionale di istituzione di un osservatorio su tutti i servizi pubblici: acqua ma anche energia, rifiuti e trasporti".
Di qui la necessità di passare la parola alla decisione politica. "Non vorrei che vi influissero divisioni per motivi di schieramento - sostiene Vittorio Bugli -.
Se è vero che non è positivo il fatto che vi è stato un progressivo dissociarsi verso il percorso originariamente concordato da parte delle amministrazioni con maggioranza di centrodestra, è necessario capire che il sistema delle autonomie nel suo complesso deve saper fare gli interessi dei cittadini, al di là dello schieramento politico che lo esprime. Così come non vorrei che non si capisse, per altri motivi, che sussistono tutte le condizioni per fare bando unico e gara unica perlomeno negli ATO 2 (Pisa Empoli, etc.) e 3 (Firenze Prato Pistoia etc.), in forma coordinata con l'ATO 6".
E' arrivato il momento di compiere un passo decisivo: "Se vogliamo andare avanti verso la costruzione di una moderna industria toscana delle acque, il lavoro è predisposto e le cose da fare sono indicate; sono i decisori politici, i sindaci in particolar modo, ognuno con il proprio peso specifico, che se vogliono, possono superare ogni impaccio e resistenza. Altre soluzioni sarebbero ben lontane dal raggiungere gli obiettivi di una seria politica delle istituzioni toscane per la costruzione di una industria delle acque.
E' il momento per chi ha le maggiori responsabilità istituzionali e governa le città più importanti, di compiere la scelta decisiva. Certamente un ruolo particolare lo avranno i sindaci di Firenze e Pisa, ma anche i responsabili politici e istituzionali della Toscana non potranno disinteressarsi dall'esito di questo percorso".