L’amministrazione è in preallarme per la previsioni metereologiche avverse. Secondo le previsioni elaborate a livello regionale dall’Arsia, per i prossimi due giorni sono in arrivo temporali, anche con carattere di rovesci, alternati con brevi schiarite. Il sistema della protezione civile è stato allertato al fine di garantire la massima tempestività di intervento e per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza.
E’ forse più pesante del previsto il bilancio dei danni causati dal nubifragio che si è abbattuto il 6 agosto scorso in Lucchesia e in Versilia.
In base alle segnalazioni inviate alla Provincia di Lucca, e raccolte a partire da giovedì a Palazzo Ducale, la stima dei danni supera i 25 milioni di Euro. Per la precisione, la ‘quantificazione di larga massima’ effettuata dalle amministrazioni comunali (che contengono i danni riscontrati anche dai Consorzi di bonifica e dalle Comunità montane) è di 24.688.554 Euro. Di questi oltre 10 milioni di Euro per il ripristino di versanti e infrastrutture, oltre 12 milioni e mezzo per il reticolo idraulico, mentre un altro milione e mezzo di Euro riguarda i danni a servizi, edifici pubblici e privati.
“Abbiano già trasmesso d’urgenza il dossier contenente le stime dei danni alla Regione Toscana - spiega l’assessore provinciale alla protezione civile, Patrizio Petrucci – che ora dovrà valutare le richieste di risarcimento provenienti dalla nostra Provincia insieme a quelle delle altre aree della Toscana danneggiate dal maltempo.
Prosegue, comunque, lo stato d’allerta in vista della nuova perturbazione prevista per il fine settimana – aggiunge Petrucci - e l’amministrazione provinciale è quindi pronta ad intervenire in caso di necessità”.
Dalla relazione effettuata dal Dipartimento infrastrutture della Provincia si evince che la tipologia dell’evento calamitoso è riconducibile alla pioggia eccezionale per la Lucchesia, mentre la Versilia è stata flagellata, oltre che dalla pioggia, da mareggiate e trombe d’aria.
Decisamente più articolati, invece, gli effetti dell’ondata di maltempo che riguardano esondazioni di diversa intensità nel Bacino del Serchio nell’area della Mediavalle e nel bacino Toscana Nord (Massarosa), e allagamenti diffusi di particolare gravità a Viareggio. E se le frane e gli smottamenti risultano di lieve entità, la viabilità danneggiata dal nubifragio risulta essere prevalentemente quella comunale. Il computo dei dissesti riguarda 24 arterie comunali, 5 strade provinciali, 2 regionali e la strada statale n.
1 del Brennero. Tutte queste direttrici viarie (interessate soprattutto dall’intasamento delle griglie di scolo e da cadute di alberi) sono state ripristinate con interventi di somma urgenza. La relazione dell’ufficio provinciale, per maggiore chiarezza, ha distinto i danni per alcune tipologie. Ecco quali sono.
Infrastrutture di tipo diverso: danni in particolare alla pineta di ponente di Viareggio ed alla foce del fiume Camaiore.
Servizi pubblici interrotti: prevalentemente fognature di acqua bianca o mista (Pieve Fosciana, Fosciandora, Coreglia, Bagni di Lucca, Villa Basilica e Massarosa), danni ad alcuni depuratori (Bagni di Lucca) e agli acquedotti (Massarosa e Pieve Fosciana).
Edifici pubblici coinvolti: due scuole a Massarosa ed altrettante a Villa Basilica, il museo di Coreglia e quattro edifici pubblici a Bagni di Lucca.
Popolazione coinvolta: sulla base delle segnalazioni dei Comuni risultano essere state interessate da isolamenti, allagamenti e danni vari circa 300 persone, ma di queste soltanto 3 sono state evacuate in via precauzionale a Vinchiana.
Imprese: il dato risulta essere fortemente incompleto a causa del periodo di ferie di molte aziende.
I danni maggiori, comunque, riguardano non tanto la produzione quanto le scorte nei magazzini e i macchinari. Le aziende che lamentano danni (al momento) sono oltre 40, 6 delle quali sono stabilimenti balneari della Versilia.
Ricordiamo, infine, che alla Provincia sono state trasmesse finora 17 schede di segnalazione. I Comuni sono Lucca, Viareggio, Massarosa, Camaiore, Vagli di Sotto, Coreglia, Sillano, Fabbriche di Vallico, Camporgiano, Bagni di Lucca, Pescaglia, Castelnuovo Garfagnana, Pieve Fosciana, Borgo a Mozzano, Villa Collemandina, Fosciandora e Villa Basilica.
“Fin da subito ci siamo attivati con i nostri tecnici per una verifica in loco delle zone più colpite dal maltempo, seguendo in tempo reale l’evolversi degli eventi dopo le violente piogge e grandinate dello scorso 6 Agosto”.
Con queste parole l’assessore provinciale all’Agricoltura Roberto Vasai ha aperto la riunione che si è svolta questa mattina presso l’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Arezzo, al fine di stilare una prima relazione da inviare alla Regione Toscana circa i danni causati in territorio aretino dal maltempo degli ultimi giorni. Dai rilievi attuati dall’amministrazione provinciale sono risultati particolarmente colpiti i comuni di Montevarchi, Capolona Sansepolcro, Anghiari e Monterchi, mentre le colture danneggiate sono state soprattutto quelle di tabacco per la zona della Valtiberina, anche se in tutto il territorio provinciale hanno sofferto non poco vigneti, oliveti e le produzioni di ortaggi.
E’ di ieri invece l’incontro con le Associazioni di categoria per stabilire un serrato piano di sopralluoghi presso le aziende agricole, in modo da giungere quanto prima ad una stima esatta dei danni subiti dagli agricoltori aretini. I risultati andranno ad integrare la relazione odierna alla Regione Toscana, completandola con la quantificazione reale delle perdite subite.
Venti milioni di euro di danni (di cui dieci solo nel comune di Rufina) e 38 persone evacuate. Sono gli effetti, ad una prima stima sommaria nella sola provincia di Firenze, del tornado che si è abbattuto sulla Toscana ieri l’altro, con venti che tra le otto e le due del pomeriggio hanno oscillato tra i 40 e 100 chilometri orari.
I Comuni più colpiti sono Rufina con 14 evacuati e Pontassieve con 24, Bagno a Ripoli e Fiesole. A Rufina e Fiesole si sono verificati anche problemi legati alla dispersione di lastre di cemento-amianto dai tetti in eternit andati in frantumi. La situazione è però sotto controllo, fanno sapere dall’Area di Protezione civile della Regione, dove stamani si è tenuta una riunione con i rappresentanti dei comuni fiorentini colpiti assieme alla Prefettura e la Provincia, l’Asl, l’Arpat ed esperti del Dipartimento salute della Regione Toscana.
I frammenti di eternit che sono caduti al suolo sono in via di rimozione e comunque non destano grosse preoccupazioni: la semplice rottura, senza abrasione dell’eternit, non produce infatti fenomeni significativi di dispersione nell’ambiente di fibre di amianto, tenuto conto anche della pioggia persistente che ne ha limitato la diffusione nell’aria. “Occorre però che i cittadini si rivolgano ai Comuni e a ditte specializzate, già mobilitate, per rimuovere i frammenti e riparare i tetti - avvertono dalla Protezione Civile – Non improvvisatevi esperti”.
La bonifica dell’area è già iniziata, i tecnici dell’Arpat e della Asl hanno fornito le prime indicazioni precauzionali, le sedi stradali invase dai detriti sono state liberate e subito sono state installate anche tre centraline dell’Arpat - due a Compiobbi ed Ellera nel comune di Fiesole ed una alla Rufina - per monitorare la qualità dell’aria e rilevare la presenza di eventuali fibre di amianto. I primi risultati sono attesi per domani.
Sono in corso di verifica inoltre gli effetti del maltempo sul resto del territorio ed in particolare a Lucca, dove stamani la Provincia ha convocato una riunione con tutte le amministrazioni locali per fare il punto della situazione con la Regione.
La Regione Toscana si sta ora attivando per richiedere lo stato di emergenza a seguito del tornado.
Si terrà domani mattina (sabato) intorno alle 9.30 presso il nuovo centro di protezione civile di Tassignano la consegna degli alloggi ai due piloti dell’elicottero antincendio che stazionerà presso il centro grazie ad un accordo stipulato con la Regione Toscana.
Alla consegna degli alloggi agli elicotteristi sarà presente anche l’assessore provinciale alla protezione civile, Patrizio Petrucci, insieme ai rappresentanti del comune di Capannori.
La nuova struttura che accoglie il centro di protezione civile della Piana realizzata nella sede dello scalo aeroportuale di Tassignano - interamente finanziata dalla Provincia con oltre 155 mila Euro - è infatti frutto di un’intesa tra l’amministrazione provinciale, il comune di Capannori ed altri enti, tra cui la Comunità Montana zona “N”.