L’Ensemble di Micha van Hoecke presenta oggi, alle 21,30, nell’anfiteatro all’aperto nel parco della Villa La Cinquantina di Cecina, lo spettacolo “Pelerinage”, un itinerario che abbraccia musica, danza e teatro attraverso un pellegrinaggio dello spirito. Pèlerinage ripercorre le tappe di un viaggio spirituale che ricorda quello percorso a suo tempo dai pellegrini di tutto il mondo. Il tema dell’anima, che spesso ripercorre i boschi selvaggi e le alture impervie dello spirito, sulle orme di quei pellegrini che nell’Europa dei giubilei inseguivano l’immagine di Dio fra eremi, santuari e cattedrali.
Un itinerario che abbraccia parola, danza, musica. Nello spettacolo si alternano alle musiche più caratteristiche del canone europeo brani dal Llibre Vermell di Montserrat, i canti gregoriani o le liturgie ortodosse, le pagine più evocative dell’Harold en Italie di Berlioz, alle espressioni della liturgia medioevale e gregoriana come un fitto mosaico devozionale: dai sogni della natura alle voce qui impegnate a dare corpo alle parole di mistici, poeti e religiosi di ogni epoca e confessione.
Che il viaggio sia breve o senza intoppi, o lunghissimo e costellato di difficoltà non è importante: potrebbe essere un viaggio infinito, quel pellegrinaggio interiore che ognuno compie, prima o poi per trovare la dimensione. Siamo tutti pellegrini alla ricerca della nostra vita, ogni momento è una tappa e corrisponde a uno stato dell’anima. E questo Pèlerinage è in fondo la strada che tutti percorriamo giorno dopo giorno nell’esistenza.
Biglietto posto unico 12 euro.
Suso Cecchi D’Amico e Armando Fumagalli saranno i protagonisti del terzo appuntamento con il ciclo di conferenze “La comunicazione volti e forme.
Comunicare attraverso le immagini” organizzate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rosignano Marittimo e curate dal professor Giovanni Manetti direttore del Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione di Castiglioncello. “Cinema le immagini della vita” è il titolo dell’incontro che si terrà oggi alle 18 alla Limonaia nel parco di Castello Pasquini a Castiglioncello. Il dialogo scorrerà tra l'autrice dei film di Luchino Visconti, di Mario Monicelli e di tanti tra i più importanti registi italiani (con i quali la sceneggiatrice ha collaborato dal periodo neorealista a quello della migliore commedia all'italiana) ed un semiologo che da sempre si interessa della settima arte.
Uno dei veicoli fondamentali di immagini è certamente il cinema. Tuttavia, proprio nel cinema le contraddizioni tra testo visivo e realtà non si risolvono, ma anzi si complicano. Il cinema con le sue storie, ci propone luoghi e personaggi che rimangono impressi nella memoria, perché appaiono come rappresentazioni fedeli della vita sociale, delle speranze, dei sogni, delle lotte e delle mete delle diverse generazioni. In esso si verifica forse il caso più emblematico di un tessuto di immagini che non “riproducono” direttamente la vita, ma “ce la fanno vedere”.
E’ per questo che dopo decenni in cui la il regista è stato visto come unico artefice e creatore dal nulla di tutto il mondo del film, ora è giustamente iniziata una fase di rivalutazione del ruolo degli sceneggiatori che - a volte meno noti al grande pubblico - svolgono un ruolo fondamentale nell'ideazione di un film, perché creano la storia e i personaggi che il regista dovrà mettere in scena. E' particolarmente significativa, quindi, la testimonianza di Suso Cecchi D'Amico, sceneggiatrice fra le più brillanti e feconde di ogni tempo.
Ad accompagnarla in questa riflessione sarà Armando Fumagalli, docente di Semiotica e Direttore di un nuovo Master in scrittura e produzione per la fiction, che prenderà il via in novembre prossimo presso l'Università Cattolica di Milano.