FIRENZE- “Il mio giudizio è estremamente negativo”. E’ con queste parole che Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, ha iniziato la sua comunicazione in consiglio regionale sulla vicenda del Social forum a Firenze.
“Le dichiarazioni di Luca Casarini sono del tutto estranee al dibattito e al lavoro preparatorio dell’appuntamento di novembre, che va in tutt’altra direzione. La scorsa settimana a Salonicco si è riunito il comitato organizzativo - e Casarini non c’era perché non ne fa parte – ed è stata definita una piattaforma programmatica assolutamente pacifica.
Grazie a questa scelta netta della non violenza si è allargato, con l’ingresso anche dei sindacati, il fronte delle associazioni e dei movimenti che aderiscono”.
Il presidente si è poi soffermato sugli aspetti organizzativi dell’appuntamento fiorentino. A livello toscano il lavoro preparatorio viene seguito da due tavoli, uno politico istituzionale, di cui fanno parte istituzioni e rappresentanti del Social forum europeo. L’altro tavolo si occupa invece dei problemi organizzativi ed è coordinato dal prefetto di Firenze, Achille Serra.
“Devo dire – continua Martini - che fino ad oggi non c’è stato alcun problema. Per questo ho parlato, e continuo a farlo, di estraneità delle idee di Casarini dalla linea attuale del movimento e voglio qui ribadire che i rappresentati del Social forum, con cui discutiamo, hanno preso tutti nettamente le distanze e si sono rivolti alla città con spirito di rispetto, apertura e volontà di collaborazione”. Martini ha poi avanzato una proposta: “Proseguiamo il lavoro avviato, senza perdere la calma e la ragione.
Non dividiamoci – ha detto, rivolgendosi a tutti i consiglieri regionali - sulla risposta da dare e sul comportamento da tenere. La Toscana è terra cosmopolita e universale, abbiamo il dovere morale di onorare e rafforzare una tradizione che tutto il mondo conosce e apprezza: quella del dialogo e del rispetto, della tolleranza e della solidarietà. Non dividiamoci oggi sulle forme per battere la violenza e per far vincere la ragione”. Martini ha poi affrontato il tema dello spostamento del Social forum in altre località della regione.
“Non credo alla praticabilità di questa proposta. Non esiste uno spazio adeguato al di fuori di Firenze in grado di ospitare un evento che coinvolgerà 15mila persone. Prendere in considerazione questa ipotesi sarebbe una resa di fronte alle posizioni espresse da un esigua minoranza del movimento. Non possiamo permettere che a decidere la sede del Social forum europeo sia una componente minoritaria, quella più dura e intransigente del movimento”.