FIRENZE- Tutto pronto per il meeting di San Rossore che si svolge a un anno esatto di distanza dalla prima edizione. L’appuntamento organizzato dalla Regione Toscana per mettere a confronto idee, proposte, intelligenze sui grandi problemi del pianeta e della sua sopravvivenza si terrà regolarmente nonostante il maltempo. Tutto è stato approntato infatti, per evitare i disagi anche in caso di pioggia. Nella ex tenuta presidenziale sono stati allestiti tendoni, passerelle e pedane. Il pranzo organizzato dalla Regione sarà a base di cibi prodotti nella Tenuta o forniti dai Presidi di Slow Food.
La due giorni di quest’anno centrerà la sua attenzione su cinque questioni specifiche: la pace, l'educazione, il territorio, la salute e l'alimentazione.
Attorno a questi temi, con l’obiettivo di trovare soluzioni sociali a problemi globali, si svolgeranno quattro sessioni di lavoro. Tante le personalità che hanno accolto l’invito del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, a partecipare ai lavori di San Rossore. Tra loro, studiosi come Vandana Shiva, Massimo Cacciari, Ivan Illich, Tullio Regge, Edward Goldsmith, Omar Calabrese, imprenditori come Cesare Romiti, giornalisti come Ferruccio De Bortoli, uomini di chiesa come Frei Betto e Alex Zanotelli, artisti come Jean-Michel Folon, e il portavoce del Genoa Social Forum, Vittorio Agnoletto.
Nutrita anche la partecipazione di uomini delle istituzioni: dal sindaco della città palestinese di Nablus, Ghassan Al Shaka, a quello della città isreliana di Acco, Shmaryahu Biran; dal ministro del governo regionale basco, José Ganuza, al presidente del Consiglio regionale del Limousin, Robert Savy, al prosindaco di Venezia, Gianfranco Bettin.
Hanno già superato quota 500, e stanno continuando a pervenire alla segreteria organizzativa, le adesioni a “From Global to Glocial”, il Meeting di San Rossore in programma domani e dopodomani presso la tenuta gestita dalla Regione Toscana.
L'appuntamento, aperto a tutti i cittadini, si svolge infatti martedì 16 e mercoledì 17 luglio ed è giunto alla seconda edizione. Tra coloro che hanno fatto pervenire la loro adesione figurano sindaci e amministratori provenienti da ogni parte d'Italia, esponenti del volontariato, intellettuali, docenti universitari e semplici cittadini. Altri partecipanti arriveranno dal Meeting antirazzista di Cecina (Li) dal quale sono stati organizzati alcuni pullman. Oltre ai relatori ufficiali previsti in programma, prenderanno la parola il giornalista Gianni Minà, il portavoce nazionale del Genoa Social Forum, Gianni Fabbris, il responsabile del coordinamento nazionale enti locali per la pace e organizzatore della Marcia Perugia-Assisi, Flavio Lotti.
Si è iscritto anche il ministro dell'infanzia del Belgio, Jean Marc Mollet.
Per favorire la partecipazione di tutti coloro che desiderano esserci e per non congestionare la zona del parco, ricordiamo che è previsto un servizio di bus navetta dalle 8.30 alle 11.00 che collegherà la stazione ferroviaria di Pisa centrale con la tenuta di San Rossore. La fermata è indicata da un'apposita segnaletica. Il ritorno dal meeting verso la stazione sarà assicurato a partire dalle 16.30 in poi.
Per le altre informazioni è possibile telefonare alla segreteria organizzativa del meeting, allo 055 - 4384886, oppure allo 055 - 4384820.
“Un’idea semplice ma convinta: istituzioni e movimenti – che pure sono realtà diverse e autonome – devono incontrarsi, discutere, cercare punti di convergenza concreta”.
E’ una delle prime battute della relazione – poco più di 5 cartelle con citazioni del direttore della Fao Jacques Diouf, di Naomi Klein, di Amartya Senn, di Altiero Spinelli - che il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini pronuncerà domani aprendo alle 9.30 i lavori del secondo Meeting “From Global to Glocial” nel parco di San Rossore.
Incentrata sulle principali contraddizioni di chi sostiene una globalizzazione priva di regole e sottoposta alle sole “euforie” del mercato, ma anche di chi non vorrebbe alcun intervento per governare questo processo inarrestabile, la relazione del presidente Martini suggerisce indicazioni di lavoro concrete per affrontare problemi complessi, in alcuni casi derivando le proposte da scelte fatte dal governo regionale toscano: dall’attenzione ai problemi della cooperazione alle scelte in materia ambientale, dalla difesa della qualità al dialogo con i giovani.
In particolare Martini citerà il piano energetico per la riduzione dei gas serra oltre gli obiettivi del protocollo di Kyoto, il regolamento per la limitazione dell’inquinamento elettromagnetico, la legge regionale che vieta la coltivazione e la produzione di specie che contengono organismi geneticamente modificati.
Martini farà riferimento anche al Social Forum Europeo in programma a Firenze nel prossimo novembre. “Lo vedo – dirà - come una grande occasione di dialogo e di confronto.
E’ un evento impegnativo e non facile da organizzare, ma bisogna guardare avanti. Tradiremmo noi stessi e il mandato che abbiamo ricevuto se non lo facessimo, se ci chiudessimo a riccio. Spero che le istituzioni europee saranno presenti, per fare di Firenze e della Toscana un grande laboratorio di futuro. Non credo ai profeti di sventura, che prevedono catastrofi. Siamo chiamati ciascuno con le sue responsabilità ad essere operatori della speranza possibile”.
Fra le varie questioni internazionali a cui farà cenno il presidente della Toscana, va segnalata quella relativa a un possibile nuovo attacco all’Irak.
“Abbiamo chiesto al presidente Berlusconi e al presidente Prodi – dirà domani Martini - che sia garantita la fornitura di farmaci chemioterapici ai bambini irakeni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Particolare attenzione, ovviamente, al “contributo che le istituzioni regionali e locali possono dare ad una globalizzazione più equa e solidale”. Numerosi, infatti saranno gli amministratori, italiani e stranieri, presenti al Meeting. “Credo molto al lavoro delle Regioni e dei Comuni, in Italia e nel mondo – dirà Martini -.
Penso che possano funzionare meglio degli Stati, troppo poco globali, troppo poco locali per trovare le ricette giuste. E un altro soggetto che deve dire e fare di più è l’Europa. Dobbiamo spingere la Convenzione per il futuro dell’Europa a fare scelte decisive e non rinviabili”.