FIRENZE- Contenimento quantitativo delle grandi strutture, progetti di qualità e tutela attiva del commercio tradizionale e di vicinato. Questi gli obiettivi del nuovo regolamento regionale del sistema distributivo approvato ieri dalla giunta su proposta dell’assessore al commercio Susanna Cenni. Il nuovo modello di programmazione, frutto di un ampio e approfondito lavoro di analisi e concertazione con tutti i soggetti interessati, affronta e risolve i nodi cruciali del commercio in Toscana. A cominciare dallo stop introdotto per i cosiddetti outlet, cioè le grandi strutture commerciali a vocazione interregionale, previste dalla precedente disciplina e oggi considerati un’esperienza conclusa.
Nessuna nuova struttura di questo tipo verrà realizzata, con l’eccezione di quelle per le quali è già avviato il procedimento di autorizzazione.
Contenuta anche la previsione per le grandi strutture: in tutta la regione non sarà possibile realizzarne per più di 50 mila metri quadrati di superficie complessiva, in aggiunta ai 120 mila metri quadrati già autorizzati, nel periodo 1999-2001, e non ancora realizzati. Di questi il 50% si colloca nell’area della Toscana centrale, il 23% in quella costiera e il 27% in quella interna e meridionale.
“Il percorso che ha portato alla definizione delle nuove regole – ha ricordato l’assessore Cenni - è stato avviato nell’autunno dello scorso anno. A partire dal forum regionale sulla grande distribuzione tenutosi a Prato nell’ottobre del 2001 e dalla Conferenza su commercio, turismo e innovazione, si è sviluppato un ampio ed approfondito lavoro di analisi e di concertazione che ha consentito sia di aggiornare la lettura e l’interpretazione dei fenomeni e delle problematiche del sistema distributivo toscano, sia di definire le proposte di modifica al regolamento regionale.
Questo percorso e questo lavoro è stato realizzato in collaborazione con Anci, Urpt, Uncem, e con tutte le parti economiche e sociali interessate”.
Per fronteggiare l’inevitabile impatto che le grandi strutture di grande distribuzione organizzata avranno sulle piccole imprese commerciali e sui flussi di mobilità e traffico si è previsto, per la programmazione regionale per il periodo 2002-2004, di dare la priorità agli obiettivi di contenimento quantitativo, in modo da calibrare eventuali interventi sull’osservazione degli effetti prodotti dalle strutture che via via verranno realizzate.
Si prevede anche la possibilità di rimodulare le previsioni di superficie di vendita autorizzabile (Svag) entro 24 mesi, cioè entro il periodo in cui si ritiene che possano entrare in attività le nuove grandi strutture di vendita già autorizzate. Ma non è tutto. “Per armonizzare le nuove strutture di vendita con quelle già esistenti – spiega l’assessore - si è deciso di sostenere lo sviluppo di processi di qualità, da raggiungere sempre attraverso percorsi condivisi con enti locali e parti sociali, sia per armonizzare gli insediamenti della grande distribuzione con gli aspetti infrastrutturali, sia per tutelare i piccoli negozi, sia per conciliare i grandi insediamenti con gli aspetti ambientali, dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori”.
Fra le novità di tipo metodologico, anche la previsione di una cooperazione fra comuni in preparazione delle fasi di programmazione urbanistico-commerciali d’area, una maggiore attenzione alla documentazione dei progetti, agli standard di qualità e di sostenibilità ambientale, garanzie sulla certezza dei tempi per pareri e autorizzazioni anche attraverso una conferenza di servizi interna agli uffici della Regione.
“Il nuovo regolamento varato oggi dalla giunta – conclude l’assessore Cenni – rappresenta un primo passo verso un più ampio processo di regolamentazione del settore che si realizzerà attraverso l’elaborazione di un testo unico del commercio che vedrà la luce nel 2003”.