Continua Sestante, la rassegna musicale promossa dal Comune di Sesto Fiorentino nell’ambito del progetto Sesto d’Estate. Giovedì 4 luglio, al Parco di Villa Solaria di Sesto Fiorentino (viale Gramsci/viale Strozzi – ore 21,30 – ingresso €37/32/27), sarà di scena Antonello Venditti, di certo uno dei più amati cantautori italiani. Occasione buona per godersi l’ultimo spettacolo dell’artista capitolino, “One man band... or not”, versione aggiornata del celebre tour "One man band" (che sedici anni fa inaugurò un nuovo modo di rapportarsi alla platea e che appunto vedeva Venditti sul palco da solo con il suo pianoforte).
Al fianco di Venditti due musicisti d’eccezione: Amedeo Bianchi al sassofono e Sandro Centofanti alle tastiere: "Un concerto un cui cercherò di raccontare la storia della mia vita, da Sora Rosa a Che c'è - ha spiegato il cantautore romano - sarà un racconto tra ironia, ricordi e soprattutto storie che ho vissuto in questi miei 30 anni di carriera". L’ultima fatica discografica di Venditti è Circo Massimo 2001, album live registrato durante il tripudio dello scudetto romanista: una carrellata dei suoi successi e l’inedito Che c’è.
Nato a Roma (sotto il segno dei Pesci) l’8 marzo 1949, Antonello Venditti si avvicina alla musica sin da giovanissimo, spinto dalle insistenze della madre. Dopo un primo periodo trascorso a prendere lezioni di pianoforte, Antonello matura un approccio più personale e inizia a scrivere canzoni, la prima delle quale è “Sora Rosa”. E’ lui stesso a presentarla agli amici del Folkstudio – il prestigioso ritrovo romano dell’allora nascente circuito folk – impegnato giovanile – come Giorgio Lo Cascio e Francesco De Gregori.
Con loro Venditti inizia ad esibirsi in pubblico e a fare i suoi primi giri di concerti, e con Francesco de Gregari – da un’idea del discografico Vincenzo Micocci, che li mette sotto contratto entrambi – realizza l’album THEORIUS CAMPUS (1971), nel quale ognuno dei due artisti ha a disposizione una facciata. Tra le sei canzoni di Venditti presenti su quell’album ci sono già due classici come “Ciao Uomo” e “Roma Capoccia”, oltre naturalmente a “Sora Rosa”, queste ultime due scritte in dialetto romanesco.
Dopo il successo di “Roma Capoccia”, Antonello Venditti si trasferisce a Milano per incidere il suo primo vero album come solista, L’ORSO BRUNO (1973). Realizzato con la collaborazione di Vince Tempera, il disco contiene ancora una canzone in dialetto (“E Li Ponti So Soli”) e per il resto denota una forte attenzione rivolta al sociale. Segue il primo cambio di etichetta della sua carriera, che lo porta dalla IT di Vincenzo Micocci alla RCA, allora un porto d’approdo per tutti i cantautori più innovativi della scena musicale italiana.
E proprio per la RCA Venditti incide in due giorni e due notti uno dei suoi album migliori, LE COSE DELLA VITA (1973), che prende il titolo da una delle sue più belle canzoni. E’ l’album scarno sul versante degli arrangiamenti e arrabbiato e intimista su quello dei contenuti (grazie a brani come “Mio Padre Ha un Buco in Gola” e “Brucia Roma”), mentre una spanna su tutto è il brano che gli dà il titolo, una disamina appassionata e sincera del suo modo di essere cantautore. A quel disco segue un albim decisamente più difficile e poco premiato come QUANDO VERRA’ NATALE (1974), nonostante la presenza di buone canzoni come “Campo De’ Fiori”, “A Cristo”, “Marta” e la title-track.
Ma in quell’anno Venditti pubblica un’altra canzone che si rivelerà cruciale per la sua carriera: si tratta di “Roma”, un brano romanista più che romanesco, che si presta comunque ad essere interpretato come una dichiarazione d’amore (e del resto non sarà né la prima né l’ultima) del cantautore alla sua città. Per un nuovo album bisogna invece aspettare fino all’anno successivo, quando Venditti dà alle stampe LILLY (1975) disco fortunatissimo che arriva al numero uno in classifica: merito della struggente title-trask, che osava affrontare il tema della droga in una canzone, e di altri classici contenuti nel disco come “Compagno di Scuola” e “Lo Stambecco Ferito”, quest’ultimo un brano molto complesso e arricchito da una parte strumentale molto ambiziosa.
Erano anni molto attivi e pieni di fermenti, politicamente parlando: e Antonello Venditti, naturalmente, non sta solo a guardare. Se “Lilly” era una canzone sulla droga che voleva costituire anche un atto di accusa nei confronti dell’ipocrisia benpensante, la situazione precipita quando, nel 1976, all’ICMESA di Severo si verifica una fuga di gas altamente tossico, la diossina: il disastro ecologico e la tragedia umana che ne seguirono provocarono in Venditti una reazione che finì nella canzone ULLALLA’, forse il suo album dai toni pù arrabbiati e sgradevoli, con canzoni disperate come “Canzone Per Severo”, “Maria Maddalena”, “Nostra Signora Di Lourdes”, “Josi E La Scimmiotta”, “Una Stupida E Lurida Storia D’amore”.
L’album chiude la fase artistica che lo lega discograficamente alla RCA e inaugura un periodo di ripensamento e di silenzio: Venditti è comunque nell’occhio del ciclone per la sua duplice valenza impegnata e commerciale, che gli vale critiche e sospetti di ambiguità da parte della sinistra giovanile più arrabbiata, la stessa che in quegli anni contesta anche De Gregari, Finardi e tanti altri. Il ritorno sulle scene discografiche avviene con un nuovo contratto discografico ed un nuovo album, SOTTO IL SEGNO DEI PESCI (1978), che lo riporta in vetta alle classifiche.
Frutto di un lungo periodo di gestazione, il disco inaugura una nuova fase artistiche per Venditti, ferito dalle critiche politiche e più che mai intenzionato a realizzare canzoni dai toni più personali e laici. L’album contiene canzoni di successo come “Sara”, “Giulia” e “Bomba O Non Bomba”, una metafora polemica sul difficile percorso fatto dai nuovi cantautori alla conquista di una propria credibilità, ma è soprattutto la title-track (che molti continuano a leggere come indirizzata a una donna, mentre si tratta dell’artista che parla della sua vita, “nata” – per l’appunto – “sotto il segno dei pesci”) ad attirare l’attenzione del pubblico.
Al sensazionale successo dell’album fa seguito un delicato periodo sentimentale, che si concluderà con la separazione di Antonello Venditti dalla moglie Simona Izzo e dal figlio Francesco Saverio, che rimane con la madre. BUONA DOMENICA (1979) è l’album che rispecchia questo momento di travaglio personale con canzoni amare come “Donna In Bottiglia” e “Stai con Me”, accanto a nuovi classici della produzione di Antonello come la canzone che dà il titolo all’album e “Modena”, forse una delle sue migliori di sempre.
Nel 1982, ancora una volta dedicato al figlio Francesco Saverio (come tutti gli album da ULLALLA’ in poi), arriva nei negozi SOTTO LA PIOGGA (1982) l’album che segna il debutto dell’etichetta discografica di proprietà di Venditti, la Heinz Music, e di un sodalizio musicale – quello con il produttore Alessandro Colombini – che dura ancora oggi. E’ un album scuro, amaro, e riflette la crisi di valori e il passaggio incerto che segna l’inizio del nuovo decennio: canzoni come “Le Ragazze di Monaco”, “Torino”, “Sotto La Pioggia”, “Stukas” sono soltanto alcuni episodi di un album niente affatto facile eppure salutato da un grande successo di pubblico, per merito anche di una splendida ballad come “Dimmelo Tu Cos’è”.
Di certo, dopo due ottimi album some SOTTO IL SEGNO DEI PESCI e BUONA DOMENICA, quando esce SOTTO LA PIOGGIA Venditti gode di una popolarità più vasta che mai. Che aumenta ancora, nel 1983, quando la Roma vince il campionato di calcio e tutta la città festeggia lo scudetto al concerto gratuito che Venditti tiene al Circo Massimo. Da quell’incredibile esibizione (che fa segnare il record italiano delle presenze per un evento live), nasce il primo live della sua carriera, CIRCO MASSIMO (1983) che contiene uno splendido inedito, “Grazie Roma”, un nuovo omaggio alla sua città e alla sua squadra del cuore che finirà per adottarlo come inno ufficiale.
L’anno successivo per i fans di Venditti arriva CUORE (1984) album preceduto dal successo del singolo “Ci Vorrebbe Un Amico” e impreziosito da canzoni come “Notte Prima Degli Esami”, “L’Ottimista” e “Non E’ la Cocaina”. A livello musicale prosegue il discorso inaugurato dal precedente SOTTO LA PIOGGIA, con arrangiamenti moderni, ritmiche serrate e canzoni appassionate e istintive, lontane da ogni tipo di calcolo. A festeggiare il periodo di grande successo esce un altro live, CENTOCCITA’ (1985), registrato nuovamente al Circo Massimo e per metà con Venditti da solo al pianoforte.
Nel doppio album, tra i tanti successi spicca l’inedito che dà il titolo al disco. Dopo un anno è la volta di una colonna sonora, quella per il film “Troppo Forte” di Carlo Verdone, e di nuovo album di studio, VENDITTI E SEGRETI (1986) una raccolta di canzoni dalle sonorità più orientate tra elettronica e rock, mentre i testi prendono spunto dalla realtà quotidiana, come in “Rocky, Rambo e Sting” e “Questa Insostenibile Leggerezza Dell’Essere”. Non mancano i ricordi di scuola (“Giulio Cesare”) che riprendono le tematiche di precedenti episodi (“Compagno di Scuola”) e “Notte Prima Degli Esami”), così come non mancano canzoni d’amore, come “Settembre” e “C’è Un Cuore Che Batte (Nel Cuore di Roma)”.
Il discorso musicale prosegue con un album molto fortunato, IN QUESTO MONDO DI LADRI (1988), che contiene, oltre alla title-track, un altro classico di Venditti, “Ricordati di Me”, accanto a canzoni di buon riscontro come “21 Modi per dirti Ti Amo” e “Correndo, Correndo”. Il fortunato decennio si chiude con una compilation, intitolata significativamente GLI ANNI ’80 (1990). Ma Venditti non si ferma un attimo e torna sulle scene con BENVENUTI IN PARADISO (1991), album che prolunga il grande successo del suo predecessore, vendendo oltre un milione di copie: da segnalare, oltre alle title-track, un ricordo di Enrico Berlinguer in “Dolce Enrico”, “Dimmi che Credi”, “Alta Marea” (cover di “Don’t Dream It’s Over” dei Crowded House) e “Amici Mai”, un’altra splendida canzone d’amore.
Da SANSIRO a SAMARCANDA – L’AMORE INSEGNA AGLI UOMINI (1992) è il live che fa il punto sulle due anime di Antonello, quella del musicista di successo (San Siro come simbolo di tutti i concerti) e quella dell’uomo coinvolto nel sociale (Samarcanda è il titolo del programma Tv di Michele Santoro al quale Venditti intervenne con grande passione), oltra a celebrare un decennio di tour e di concerti dal seguito oceanico. “L’Amore insegna agli Uomini” è il sottotitolo dell’album che prende spunto dall’unico inedito contenuto del doppio CD, una ballata d’amore e di speranza nei confronti del futuro.
Passano tre anni di silenzio prima di rivedere Antonello Venditti in azione. Succede con un nuovo album di studio PRENDILO TU QUESTO FRUTTO AMARO (1995) e con un conseguente tour live. Oltre alla title-track, cover del celebre brano di Little Steven “Bitter Fruit”, nel nuovo album spiccano la splendida canzone d’amore “Ogni volta”, l’inno di speranza “Eroi Minori”, “1000 Figli” e la potente “Tutti all’Inferno”. Dopo il tour, per Antonello è ora di realizzare un sogno che accarezza da molto tempo: incidere le proprie canzoni accompagnato da un’orchestra sinfonica.
Nasce così ANTONELLO NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE (1997) rilettura dei suoi principali classici insieme alla Bulgarian Simphony Orchestra di Sofia, diretta dal Maestro Renato Serio (autore degli arrangiamenti orchestrali). Anche qui c’è un inedito da segnalare, “Ho fatto un Sogno”, ancora una canzone dedicata alla sua città, Roma. L’8 Marzo 1999 Antonello Venditti festeggia il suo cinquantesimo compleanno, insieme agli studenti dell’Università di Roma “La Sapienza”, con un incontro concerto organizzato da Enrico Menduri, ordinario della cattedra di Sociologia.
E’ l’occasione per ritirare il diploma di laurea in Giurisprudenza che Venditti aveva conseguito nel 1973 ma mai ritirato. E’ un periodo di profonde riflessioni e intuizioni per l’artista romano, che scrive con molta velocità le canzoni per un nuovo album, registrato e missato prima dell’estate con un nuovo team di lavoro a capo del quale, però, rimane Alessandro Colombini. Il 24 Settembre del 1999 esce così GOODBYE N9VECENTO (1999), un album che affronta le principali tematiche di fine millennio rispondendo a dubbi e perplessità con la passione e la fiducia negli uomini da sempre care a Venditti.
Nel Novembre 2000 Antonello Venditti pubblica per la prima volta un disco che raccoglie tutte le sue più belle canzoni d’amore, intitolato SE L’AMORE E’ AMORE …. (2000). L’album, prodotto da Alessandro Colombini, diventa subito un successo entrando a buon diritto in Hit parade, fino a raggiungere il traguardo delle 300.000 copie vendute, a testimonianza del grandissimo favore di pubblico di cui Antonello ha sempre goduto. Nel Giugno 2001 Antonello Venditti raduna oltre un milione di persone in occasione del suo nuovo concerto al Circo Massimo, organizzato per celebrare e festeggiare il terzo scudetto della Roma.
Da quella straordinaria giornata di gioia e di musica nasce l’album live CIRCO MASSIMO 2001 (2001) che balza subito in testa alle classifiche di vendita. Oltre alle più belle creazioni del cantautore quali “Modena”, “Su questa nave chiamata musica”, “Shake”, “C’è un cuore che batte nel cuore”, “Notte prima degli esami”, ed ai cori da pelle d’oca che accompagnano “Roma Roma” e “Grazie Roma”, il disco contiene due cammei da collezione: la superba interpretazione di Antonello Venditti del brano “Roma Capoccia”, accompagnato al pianoforte dal Maestro Nicola Piovani e l’irresistibile “Grande raccordo anulare” cantata dal geniale Corrado Guzzanti.
Come ultimo brano dell’album viene proposta l’inedito dal titolo “Che c’è”, nuovo inno all’amore di Antonello Venditti che a pochi mesi dalla pubblicazione è già entrato nel repertorio di grandi successi dell’artista.