Una risposta al bisogno casa? Un programma sperimentale per realizzare interventi di autorecupero e di autocostruzione soprattutto sulle aree pubbliche.
La proposta è contenuta in una mozione approvata dalla commissione urbanistica che, prima di arrivare in Consiglio comunale, sarà discussa con quelle realtà più interessate da questo programma.
«La questione abitativa - si legge nel documento - va affrontata con una molteplicità di strumenti operativa. E la questione dell'autorecupero e dell'autocostruzione, pur in assenza di un quadro normativo e procedurale certo, può costituire una risposta a localizzate situazioni di disagio abitativo».
La mozione, sottolineando che «l'autorecupero non può costituire la strada per "sanare" situazioni di occupazioni di immobili di proprietà pubblica o privata», ricorda «le esperienze attuate in Italia, in particolare quella realizzata a San Piero a Sieve nel 1988-1989». Senza dimenticare «gli studi e gli approfondimenti sul tema che sono stati effettuati, per iniziativa dell'amministrazione attuando, in particolare, un protocollo di intesa fra il Comune e la Fondazione Michelucci per lo sviluppo di ricerche, progetti ed occasioni di sperimentazione di progettazione partecipata, autorecupero, autocostruzione facilitata e delle potenzialità di tali studi e approfondimenti».
Da qui l'invito al Sindaco «a promuovere un concreto programma di sperimentazione di realizzazione di interventi di autorecupero e di autocostruzione, prioritariamente da localizzare su aree e immobili di proprietà pubblica, valorizzando le esperienze e gli studi oggi disponibili, anche tenendo conto delle esperienze già maturate, che consentano in una prima fase l'avvio di interventi sperimentali».