Domani alle 16, ora americana, a Manhattan il sindaco di Follonica Emilio Bonifazi, l’architetto Paolo Riani, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e il professor, Stefano Albertini, direttore di Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, taglieranno il nastro inaugurale della mostra Cast Iron Cities. Un momento significativo per la Città del Golfo che grazie a questo evento, nel nome della ghisa, instaura un gemellaggio di grande valore perché basato proprio sulla genesi di due realtà molto distanti per molti aspetti ma al contempo vicine.
E per questo i follonichesi devono sentirsi orgogliosi delle proprie radici che seppur parzialmente recenti assurgono a una storia gloriosa. La lillipuziana Follonica e la gigantesca New York, due città giovani nate per mezzo del metallo fuso; da una parte SoHo con il Cast Iron Historic District e dall’altra Follonica con le sue fonderie granducali, esempio tangibile di quel sogno chiamato Maremma. E’ la prima volta che Follonica organizza una manifestazione fuori dalle proprie mura e forse proprio per questo motivo l’evento newyorkese assume aspetti che vanno ben oltre la semplice mostra.
Il programma, dopo la cerimonia inaugurale, prevede la proiezione di diapositive sul patrimonio artistico, archeo-industriale delle Fonderie di Follonica e la proiezione del Documentario in 3D, mentre il 7 giugno si terrà una tavola rotonda con esperti e storici sul tema della mostra presso l’Istituto di Cultura diretto dal senatore Paolo Riani. Oltre al sindaco, la delegazione follonichese è composta dal vicesindaco Claudio Saragosa, dal vicepresidente del Consiglio Massimo di Giacinto, dal consigliere e presidente della Commissione Cultura Stefano Neri, e dai componenti dello staff tecnico-scientifico, Tiziano Arrigoni, Barbara Catalani, Silvia Risani, Lucia Vella e Nicola Giordano.
La mostra si chiuderà il 23 giugno, ma la delegazione ritornerà in Patria il 9 giugno prossimo.
