FIRENZE- Con l’ìnizio del 2002 l’Ise, l’indicatore socio-economico equivalente, è diventato a pieno titolo lo strumento che gli enti locali devono utilizzare per valore in modo univoco ed uguale per tutti la condizione economica dei soggetti che fanno richiesta di prestazioni sociali agevolate: assegni per la mobilità studentesca, rimborsi per l’acquisto di libri di testo, asili nido, assegni di maternità, integrazioni sugli affitti o l’esperimento (esteso quest’anno a tutti i comuni della provincia di Massa) del reddito minimo di inserimento.
L’Ise uno strumento che garantisce sicuramente una maggiore equità: oltre al reddito dichiarato, già preso in esame, considera infatti il patrimonio e in modo più elastico il nucleo familiare di riferimento. La sua applicazione può risultare comunque complessa. Gli unici comuni che in via sperimentale, l’anno scorso, l’hanno applicato a tutte le prestazioni sociali erogate sono Empoli e Lucca. Le altre amministrazioni, per lo più, si sono limitate ad applicarlo ai servizi scolastici.
Qualcosa in più hanno fatto Arezzo, Grosseto, Massa, Prato e Sesto Fiorentino.
E’ quanto emerge da uno studio sui meccanismi di selezione dei beneficiari dei servizi comunali di assistenza, realizzato dall’Ires, i cui risultati sono stati illustrati stamani nel corso di un convegno promosso dalla Regione Toscana al Palaffari di Firenze. Titolo: “Indicatore socio-economico equivalente: per una corretta applicazione”.
“Si tratta – commenta il vice presidente della Regione Toscana.
Angelo Passaleva – di un primo momento di riflessione, cui farà seguito una serie di incontri più operativi. Compito della Regione, che ha competenze dirette solo sul settore casa e del diritto allo studio universitario, è infatti quello di promuovere consultazioni ed intese tra i vari enti erogatori per uniformare i criteri di applicazione: oltre a creare supporti informativi, stimolare la creazione di banche dati, rilevare situazioni di squilibrio od evidenziare ‘buone pratiche’ da replicare in contesti diversi”.
Il campione significativo preso in esame dall’Ires per la sua indagine riguardava sedici amministrazioni comunali, tutte sopra i 40 mila abitanti: Arezzo, Capannori, Carrara, Empoli, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato, Scandicci, Sesto Fiorentino, Siena e Viareggio. L’Ise garantirà anche una semplificazione burocratica, poiché dopo la prima richiesta il soggetto sarà inserito in una banca dati gestita dall’Inps e condivisa tra tutti gli enti erogatori.