Ha aderito anche la Giunta del Comune di Firenze all'appello contro il disegno di legge Bossi - Fini, improntato "alla concezione dell'immigrato visto solo come forza lavoro". "La Giunta, - ha sottolineato l'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti- è stata fra i primi ad aderire alla manifestazione promossa da Arci, Caritas e CNCA. Se il disegno di legge rimane così, - ha aggiunto la Monciatti- l'Italia raggiungerà un primato , quello di avere la peggiore legge d'Europa in materia di immigrazione".
La manifestazione è prevista per giovedì 16 maggio alle 17 in piazza SS. Annunziata. L'appello di Arci, Caritas e CNCA è rivolto ai parlamentari della Toscana, al presidente della Regione, ai presidenti delle Province, ai sindaci, alle associazioni democratiche, ai sindacati affinché si adoperino per la salvaguardia di questi diritti. "la nostra opposizione , - ha detto Don Piero Sabatini, direttore della Caritas, - è ferma e ribadiamo il fatto che per noi il disegno di legge Bossi - Fini ha un'ispirazione xenofoba.
Se la legge passa così com'è significa che lo straniero diventa solo una forza loro, che vale finché produce". Una legge che quindi non tiene conto dell'accoglienza e delle sicurezza di cui uno straniero ha comunque bisogno e che comunque rende i ricongiungimenti familiari praticamente impossibili. "Una legge, - la definisce Vincenzo Striano dell'Arci- di pura propaganda politica, che vede gli immigrati in una prospettiva sempre più precaria, con una sempre più marcata limitazione delle libertà e dei diritti fondamentali".
Tantissime sono le adesioni tutt'ora in corso alla giornata di giovedì. Oltre alla Giunta Comune di Firenze, hanno infatti aderito molti comuni della Toscana, la Giunta della Regione, rappresentanti dei quartieri, il rappresentante della Comunità senegalese Pap Diaw, la CGIL, la Cisl, tante associazioni, personaggi del mondo dello spettacolo. L'assessore Monciatti ha poi ricordato "l'assenza di una legge sul diritto di asilo e la mobilitazione generale che ogni città dell'asilo porrà in essere proprio per sottolineare la carenza dell'Italia in materia." Attualmente sono infatti circa 2.200 le persone accolte dal programma do asilo, persone che rischiano di non poter lavorare se non al nero.