E' nata anche in Val di Cornia l'associazione delle persone affette da celiachia, e domenica prossima 5 maggio, in occasione della Prima giornata mondiale della celiachia, l'Associazione Italiana Celiachia Onlus Toscana Zona Val di Cornia e Isola d'Elba si presenterà sul territorio con un incontro al quale interverranno vari esperti. L'appuntamento è per le 9.30 al centro Ciasa di Piombino, in via Anna Frank. Il programma prevede l'accoglienza degli ospiti fino alle 10.00, quindi l'introduzione e la relazione del dottor Ughi, gastroenterologo della Clinica pediatrica dell'Università di Pisa.
Alle 10.30 interverrà il dottor Vallese, referente medico dell'Associazione Celiachia Toscana, per poi lasciare spazio alle domande e alle considerazioni degli ospiti. Alle 12.00 conclusione dei lavori con aperitivo.
I referenti per la zona Val di Cornia e Isola d'Elba, Alessandro Mazzei, Silvia Testa e Cecilia Vezzosi che negli ultimi mesi hanno si sono impegnati per portare anche in quest'area un punto di contatto dell'A.I.C., si sono detti soddisfatti del riconoscimento della zona perché la diffusione e l'importanza di questa malattia nella vita quotidiana hanno un'incidenza molto più alta di quanto non si pensi.
All'incontro è invitata tutta la cittadinanza così come all'associazione possono iscriversi non solo le persone affette da celiachia e i loro familiari, ma chiunque sia interessato a contribuire alla soluzione delle varie problematiche legate a questa malattia.
Ma che cos'è la celiachia? Si tratta dell'intolleranza alla gliadina, una proteina contenuta nel glutine.
In Italia i casi diagnosticati sono oggi circa 41.000, ma si stima che senza saperlo ne siano affette oltre 340.000 persone, ossia una su 150. Questo perché se nei casi più evidenti l'intolleranza si manifesta attraverso classici disturbi gastrointestinali, in altri casi non ci sono sintomi classici, ma proprio per questo la malattia può comportare conseguenze ancora più gravi con l'andare del tempo. Le necessità dei celiaci. E' assolutamente necessario che chi è affetto dal morbo celiaco possa alimentarsi in tutta tranquillità, sapendo con certezza quali sono gli ingredienti contenuti nel cibo che si sta per mangiare.
"La difficoltà - precisano all'associazione - non sta nel seguire una dieta senza glutine, in quanto basta sostituire pane, pasta ecc. con riso, patate, mais, indicati in un apposito prontuario; è invece difficile sapere, per come sono compilate le etichette, se in un prodotto è presente o meno del glutine. Se ciò costituisce un problema che investe la sfera psicologia e delle relazioni sociali - aggiungono all'associazione - una vera emergenza è costituita addirittura da un grande numero di farmaci, nella cui preparazione compare il glutine".
Una corretta informazione sulla malattia e le sue conseguenze, su come affrontarla e quali provvedimenti possono essere presi, dalla sanità all'industria, sono gli obiettivi primari dell'A.I.C.