A poco meno di un mese dalle elezioni amministrative di maggio a Rignano sull'Arno, che vedranno l'elezione del sindaco fra i candidati delle tre liste in campo, Centrodestra, Centrosinistra e Rifondazione Comunista, il candidato sindaco della Casa delle Libertà Fabio Forni, consigliere comunale di opposizione nel Consiglio Comunale sciolto dal commissario prefettizio dopo le dimissioni del sindaco diessino Settimelli, prende posizione contro i soliti giochi di potere perpetuati dalle amministrazioni di sinistra in questi anni:
"Da otto anni a questa parte il declino del paese trova specchio di sé in una amministrazione comunale frenata e frenante.
Ingessati nell’inerzia e nell’assenza di un progetto, il pubblico e il privato (la “macchina” e l’economia o la cultura paesana, la classe dirigente politica e non), consumavano in un rapporto speculare una reciproca rincorsa al ribasso, toccando il fondo con le triste vicende del completo fallimento del centrosinistra, che ha portato un disavanzo di amministrazione nel 2000 di oltre un miliardo di vecchie lire e con la presenza di tributi al massimo delle aliquote applicabili e esposizione di mutui passivi pari a 13 miliardi a fronte di un pareggio finanziario di 25 miliardi e alla “vergognosa” vicenda che ha visto recapitare gli avvisi di garanzia per corruzione al Sindaco e Vice- Sindaco coinvolti nell’assegnazione gratuita dell’ex- cava del cementificio bruschi e la costruzione della Coop e Casa del Popolo all’interno dell’unica piazza del paese di proprietà comunale.
Quella, che troviamo nel 2002 è una amministrazione deficitaria nei numeri , ma soprattutto svuotata nel suo ruolo e ipotecata dai partiti.
Il male di Rignano sull’Arno è innanzitutto nello “stile” di un amministrazione sovrana solo all’apparenza: ma subordinata di fatto ai poteri decisionali ubicati altrove.
Lenta, bloccata, ostaggio delle forze politiche, non c’era e non c’è incarico o progetto- specialmente se a valenza economica e di impresa- che non dovesse “triangolare” nelle segreterie dei partiti, ottenere il placet delle diverse “anime” correnti e lobby di riferimento con la duplice conseguenza di fare del comune un “comitato d’affari” e il terreno di coltura delle corti dei miracoli.
Uno stile di amministrazione compromesso dalla corruzione, dall’inerzia e imperniato sulla regola dell’appartenenza : e, dunque, un Comune senza regole.
Il nostro è un programma delle cose fattibili del quale, in quanto tale, abbiamo lasciato volutamente fuori non solo promesse e progetti, ma , insieme quella retorica delle “responsabilità allargate” di cui sono tristemente farcite tante ambizioni pianificatorie (e tanti altri programmi elettorali di ogni tempo).
Il Comune, è nostro preciso impegno, non deve cedere alla tentazione di invadere campi altrui e occupare gli spazi di autonomia del privato, dell’impresa del mercato, principio, questo, che anzi è alla base del nostro pensiero e della nostra idea di governo di Rignano Sull’Arno.
Inoltre in un momento, così delicato presentare una lista e una squadra di governo onestà, trasparente e concreta lo consideriamo un dovere politico e soprattutto morale.
Infine rivolgendomi agli indecisi, vi invito ad andare a votare, stavolta per cambiare non semplicemente qualche musicante , ma totalmente musica.
Votare anche se non per me o la mia lista è un preciso e importante segno di civiltà, sul quale si basano le fondamentali regole della democrazia."
giovedì, 21 novembre 2024 - 12:40