Martedì 23 aprile sul palco del Tenax Daniele Silvestri

Redazione Nove da Firenze
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17 aprile 2002 23:07
Martedì 23 aprile sul palco del Tenax Daniele Silvestri

Dopo l’ottima prova offerta al Festival di Sanremo, approda martedì 23 aprile sul palco del Tenax Daniele Silvestri. Il cantautore romano presenterà il nuovo album "Unò-duè", uscito per la sua etichetta discografica Panama. Tra i brani del nuovo disco, ovviamente, anche il successo sanremese “Saliro”. “Dopo aver scritto qualcosa come 35 canzoni – spiega Daniele a proposito del nuovo album in una intervista a Rockol - cercavo un modo per tirare le somme. Mi serviva una scossa adrenalinica, una data precisa per concludere tutto questo lavoro.

Sanremo era l'occasione perfetta... Quanto alla musica, spiega Daniele, il titolo “Unò, dué” non è casuale. Oltre ad esprime le due facce del cantante fa venire in mente un aspetto ritmico molto presente nelle canzoni, grazie ad un deciso uso dell'elettronica... Ho fatto gran parte del lavoro al disco a casa mia, con i miei strumenti, e questo ha impostato il lavoro in un certo modo, ma alla fine ho seguito fino in fondo l'idea iniziale del disco, a differenza di quello che mi è capitato altre volte”.

Romano, classe '68, Daniele Silvestri si è fatto conoscere dal grande pubblico partecipando a Sanremo '95 con il brano L'uomo col megafono per il quale si aggiudica il premio Volare assegnato da una giuria di autori al miglior testo letterario della manifestazione. Nello stesso anno esce l'album"Prima di essere uom", destinato a riscuotere un grande successo sopratutto grazie alla canzone"Le cose in comun," una delle più programmate da tutte le radio e grazie alla quale, Silvestri riceve una Targa Tenco come miglior canzone dell'anno.

Dopo la prima tournée importate che lo tiene impegnato tutta l'estate, Silvestri inizia a lavorare al nuovo album Il dado e contemporaneamnte si dedica alla realizzazione di una colonna sonora per il film Cuori al verde di Giuseppe Piccioni, prima esperienza che verrà ripetuta successivamente in altre occasioni cinematografiche e teatrali. Nell'autunno del 1996, preceduto dal singolo Hold me esce l'album Il dado, un condensato di poliedricità che spazia attraverso diversi generi musicali offrendo per la prima volta un ritratto a tutto tondo della personalità di Silvestri.

Segue una tournée, che durerà un intero anno, che consentirà a Daniele al suo gruppo (tar cui figura al basso Max Gazzé) di girare tutta l'Italia in lungo e in largo e di esibirsi in contesti eterogenei riscuotendo gande successo. Il primo aprile ’99 esce "Sig. Dapatas", il suo quarto album. Il titolo è l’anagramma delle iniziali delle singole canzoni contenute nel disco. Un mese più tardi è di nuovo protagonista del Concerto del Primo Maggio con "Aria", "Amore mio" e l’immancabile "Cohiba".

In estate arriva un altro riconoscimento, ancora più prestigioso perché intitolato a un cantautore fondamentale per la sua crescita artistica: il Premio Lunezia, infatti, gli conferisce la Laurea De Andrè per "Aria". In autunno, invece, esce l’album "Microchip emozionale" dei Subsonica, uno dei suoi gruppi preferiti “dell’ultima ora”: Daniele canta nel brano "Liberi tutti". Premi, concerti e collaborazioni proseguono nel 2000: riceve il Tributo ad Augusto Daolio in occasione dell’annuale raduno dei fans dei Nomadi; suona "Aria" e "Cohiba" in un live contro la pena di morte (il 7 luglio a Pescara); firma il testo di cinque canzoni (La rivoluzione", "K.N.A.", "Automaticamente", "La quiete che verrà" e "Polvere") contenute in "Serendipity", il disco della P.F.M.

uscito in autunno. Rinfrescando il suo passato da busker, breve ma intenso, il 23 settembre partecipa alla quarta edizione di Stradarolo - Festival Internazionale di Musica, Teatro e Arte su Strada, una manifestazione curata dai suoi amici del gruppo Têtes de Bois, che organizza esibizioni dal vivo in luoghi inusuali come i vicoli e le piazze di Zagarolo e Genazzano e perfino nei distributori di benzina delle strade statali. Un mese più tardi pubblica il greatest hits "Occhi da orientale" con tre brani inediti: la title track, "Testardo" e "Cuore di cera".

Il suo palmares teatrale si arricchisce di una nuova prestigiosa opera: compone le musiche di “Tango”, lo spettacolo di Francesca Zanni ispirato al dramma dei desaparecidos argentini, trasmesso di recente dalla Rai. Il 2001 è segnato da avvenimenti personali tragici (la scomparsa del padre), piacevoli (lo scudetto della Roma) ed emozionanti (la notizia che la sua compagna, l’attrice Simona Cavallari, aspetta il loro primo figlio). Sul fronte musicale, Daniele dedica l’intero anno alla stesura delle canzoni per il nuovo disco, che inizia a registrare il giorno della Befana del 2002, anno che lo vede per la terza volta sul palco del Teatro Ariston e nel quale torna a incrociare la strada degli amici Têtes de Bois.

Sta per uscire, infatti, il loro nuovo disco, "Ferrè, l’amore e la rivolta", nel quale Silvestri ha tradotto in italiano e co-interpretato il brano "Non si può essere seri a 17 anni". 5 marzo 2002: partecipa al suo terzo Festival di Sanremo con il brano "Salirò". 8 marzo 2002: pubblica "Unò-duè", il suo sesto album. 4 aprile 2002: parte la nuova tournèe.

E venne l’ora dei Planet Funk: sabato 20 aprile arriva al Tenax una delle formazioni rivelazione del nuovo panorama musicale italiano.

Quello di Firenze sarà l’unico “club-concert” del tour (evento assolutamente non casuale, visto che una delle menti della band, Alex Neri, è resident Dj del sabato Tenax da diversi anni). Alla luce dell’incredibile successo riscosso con i brani Inside All The People, The Switch e soprattutto Chase The Sun - per settimane in vetta alle classifiche di mezzo mondo – i Planet Funk tornano on stage per la presentazione del nuovo album “Non Zero Sumness”. Un tipico prodotto dance? Certo che no, il gruppo italiano che ha spopolato nei club di tutta Europa possiede una visione che va molto oltre le piste dei club.

Il nome Planet Funk, d’altronde, rende bene l’idea di quanto pensino in grande. «Vogliamo portare il nostro lavoro verso un altro livello» dice Sergio Della Monica, uno dei fondatori dei Planet Funk. «Amiamo il funk, il rock, l’house e la trance: fu così che decidemmo di unirci e miscelare la migliore musica degli ultimi vent’anni con le nostre esperienze musicali personali, per vedere cosa usciva». A questa curiosità risponde in modo molto chiaro l’album Non Zero Sumness che ha già fornito un’idea delle sue qualità attraverso tre singoli strepitosi, Chase The Sun, Inside All The People e The Switch, quest’ultimo di fresca pubblicazione.

«Per la realizzazione di Non Zero Sumness abbiamo puntato su una produzione ibrida, non condizionata da formule precostituite, che a noi sembra ispirata e molto musicale grazie alla fusione organica di beat e sample con elementi acustici e performance vocali», è il sintetico commento del team. «I vocalist che hanno partecipato alle registrazioni sono Dan Black, Sally Doherty, Raiz e Auli Kokko. Dan era già precedentemente in contatto con la nostra etichetta Bustin’ Loose, che ha tra l’altro distribuito in Italia due mini EP dei Servant, la sua band londinese.

Mentre Sally l’abbiamo conosciuta attraverso Internet, Raiz è un napoletano DOC. Auli, cantante lappone, ci è stata rivelata da un concerto di musica etnica su Rai Tre, dopo il quale siamo riusciti a contattarla. I testi sono stati scritti in collaborazione con i vocalist. Spesso nei nostri brani l’ispirazione parte da una visione che si concretizza in parole e musica: così è avvenuto per Chase The Sun e Under The Rain. Un procedimento quasi cinematografico: testo, melodia, strumentazione viaggiano a ritmo di immagini e assieme suscitano l’emozione giusta per diventare canzoni.» Non Zero Sumness è stato interamente registrato e mixato al Sun Recordings, studio di Napoli in cui già erano stati realizzati gli album di Karen Ramirez e Indo Aminata, nonché brani della colonna sonora di “The Beach”, tra i quali Spinnin’ Away di Sugar Ray.

Negli ultimi dieci anni infatti è stata Napoli la base di Sergio Della Monica e Domenico “GG” Canu, due dei produttori conosciuti come Souled Out!. Si formarono nei primi anni Novanta per portare il loro soul sulla scena dance italiana. Funzionò benissimo: dopo il loro hit Shine On giunse l’album di debutto, prima uscita internazionale della Sony Music italiana. Nella seconda metà degli anni Novanta costituirono l’etichetta Bustin’ Loose, producendo successi quali No Access di Hondy e il trascinante Looking For Love, hit crossover di Karen Ramirez.

Altre loro produzioni includono la cantante africana Indo Aminata, Sniper Park e i rocker americani Sugar Ray nella colonna sonora del film “The Beach” con Leonardo Di Caprio, resi dolci e solari dal tocco magico dei Souled Out!. Bustin’ Loose produsse anche Where Is The Love, grande hit dei Kamasutra, il che ci porta all’altra metà dei Planet Funk. Alex Neri ha fatto il DJ per più di metà della sua vita, iniziando a far girare i piatti alla tenera età di tredici anni. Nato a La Spezia, ma residente a Firenze, incontrò Marco Baroni, un genio delle tastiere, e insieme crearono uno studio che sfornava mix e remix d'enorme appeal.

Alex e Marco perfezionarono il loro stile funky house durante gli anni Novanta con molti dischi firmati Kamasutra, tra i quali Where Is The Love e il loro hit del 1997 intitolato Happiness, con la vocalist Jocelyn Brown. Alex e Marco uscirono anche con due acclamati EP sotto il nome Alex Neri Presents Planet Funk, ma fu solo dopo la Winter Music Conference di Miami nel 1999 che Planet Funk divenne qualcosa di più di uno pseudonimo. Alex conosceva vagamente GG dei Souled Out!, a Miami si conobbero meglio e iniziarono a discorrere su come entrambi volessero espandere il sound verso nuovi territori musicali, più sperimentali, più emozionanti.

Quando tornarono in Italia, Planet Funk rinacque come un collettivo musicale eclettico, incentrato su quattro membri principali. Il primo frutto di questo approccio è stato Chase The Sun con la vocalist Auli Kokko. Un altro elemento vocale è il carismatico cantante-chitarrista britannico Dan Black, in passato parte integrante di Leigh Bowery’s Minty e ora con i Servant. Un demo di Dan spedito alla Bustin’ Loose convinse immediatamente Alex e i risultati conseguiti con Inside All The People e The Switch spiegano tutto.

Chase The Sun uscì l’estate scorsa senza nessun lancio pubblicitario ma, non appena si chiuse la stagione di Ibiza, gente del calibro di Pete Tong, Danny Tenaglia, Deep Dish, Harvey e Adam Freeland cominciò a parlarne in termini entusiastici, scatenando una vera e propria battaglia di offerte per accaparrarsi questo disco. Per il mercato britannico riuscì a spuntarla su tutti David Boyd, della Virgin (l’uomo che mise sotto contratto i Verve), che condivideva pienamente le ambizioni dei Planet Funk.

«È stata una reazione pura», dice Alex, «Solo la musica, niente marketing». Dopo l’uscita del suo album di debutto, Non Zero Sumness, la band si impegnerà anche nell’attività dal vivo. «Vogliamo portare la nostra musica nelle strade, perché la vita si vive nelle strade, non negli studi o in TV», spiega Sergio. «Il concetto è quello di racchiudere in un’unica band le due principali attrattive di un festival, il palco rock e la tenda disco. L'idea di un "rinascimento" musicale per me deve essere qualcosa di più solido dei singoli successi.

Deve produrre qualcosa d'internazionale e universale. Questa è la nostra missione. Vogliamo tirare fuori la nostra esperienza decennale nella club culture e dimostrare che non è soltanto un fenomeno da sabato sera. Chiunque può ottenere un lampo di celebrità, noi vorremmo andare più in fondo per comunicare qualcosa di più.» Un primo assaggio si è avuto l’estate scorsa a Ibiza: «Purely live! Batteria, deck, chitarre, tastiere, effetti visivi…», un’esperienza esaltante per i Planet Funk.

«È stato molto eccitante suonare per la prima volta davanti al pubblico di MTV Ibiza 2001: 12.000 persone si erano radunate per il più importante evento dell’estate isolana al Privilege, uno dei più grandi club del mondo. Intendiamo sicuramente proseguire su questa strada con un tour europeo».

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