Firenze, 11 aprile- Un mercato virtuale per l’acquisto e la vendita di prodotti agricoli, agro-alimentari ed ittici, tipici e di qualità, prodotti in Italia, in Europa e nei Paesi extra-europei al quale potranno accedere utenti di tipo professionale accreditati (operatori agricoli, commercianti, mediatori, organismi associativi detentori della merce, operatori della pesca. ecc.) in grado di garantire trasparenza dei prezzi, efficienza e razionalità.
E’ questo l’obiettivo della piattaforma telematica Meteora che prenderà il via ufficiale dal 17 aprile -per un anno sarà sperimentale - presentato dalla Camera di Commercio di Firenze e da Meteora SpA, la società del sistema camerale che gestirerà il progetto, costituita all’inizio del 2000 tra Unioncamere Italiana, Infocamere, Unioncamere Puglia e 56 Camere di Commercio fra le quali Firenze, con un capitale sociale attualmente pari a Euro 1.549.368,00.
Meteora è un sistema di negoziazione che abbina, in modo automatico e attraverso una rete telematica, le offerte e le richieste di prodotti agricoli (commodities) in funzione delle variabili prezzo, quantità e modalità di consegna della merce.
Nel mercato la contrattazione è ad asta continua (lo stesso sistema di negoziazione dei valori mobiliari) e determina, in tempo reale e trasparente, i prezzi delle merci contrattate, garantendo efficienza e razionalità al mercato.
E’ disciplinato da un regolamento generale e da regolamenti speciali per ciascun prodotto sottoposto a contrattazione telematica.
Meteora prevede una fase annuale di sperimentazione che servirà a delineare un percorso di rivisitazione dell'attività delle Borse Merci e si concluderà con l'emanazione, da parte del Ministro delle Attività Produttive, di un regolamento per il funzionamento del sistema telematico che, superando il vecchio impianto normativo del 1913, darà un nuovo assetto alla gestione delle negoziazioni fissando le nuove competenze camerali in materia di Borse Merci.
Attualmente sono già attivi e pronti per la fase di sperimentazione i mercati del: granturco, grano duro e tenero, cereali minori, sottoprodotti della macinazione, semi di soia, latte in cisterna, tagli di carne suina, risone, carni cunicole.
A breve saranno inoltre attivati i mercati per le merci: vino, olio di oliva, parmigiano reggiano, riso, patate, carote, concimi minerali.
La gestione del progetto è affidata alla società Meteora che durante l'intera fase di sperimentazione dovrà comunicare l'andamento della borsa telematica alle commissioni delle Borse Merci e riferire, al Ministero, la gestione mensile del sistema telematico.
Le modalità di contrattazione della merce, gli accreditamenti degli operatorie il corretto svolgimento del mercato, saranno disciplinati da appositi comitati nazionali di vigilanza per prodotto, operanti presso alcune sedi camerali.
In base al decreto del Ministero della Attività Produttive del 9 marzo 2002 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
77 del 2 aprile 2002) l' avvio ufficiale delle contrattazioni telematiche, in via sperimentale, decorre dal quindicesimo giorno dalla pubblicazione del decreto medesimo sulla G.U. ( dal 17 aprile p.v.).
Per informazioni CCIAA: Ufficio Prezzi tel055-2795265 fax055-2795346 - e-mail: borsamerci@fi.camcomm.it
Il progetto vien presentato venerdì 12 aprile (ore 10,30) dal presidente della Camera di Commercio di Firenze Luca Mantellassi e da Annibale Feroldi, Direttore, e Riccardo Cuomo e Marco Ricci della Società Meteora SpA.
"Il decreto ministeriale che
recepisce il Regolamento comunitario sulla etichettatura del pesce non ci soddisfa per niente -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc.
Che senso ha disporre l'obbligo della etichettatura del pesce se non e' obbligatorio esporla? Secondo il decreto infatti mettere in mostra l'etichetta e' un optional per il commerciante, il quale puo' decidere se esporla o tenerla nel cassetto ed esibirla su richiesta del consumatore. Infatti il citato decreto ministeriale, testualmente recita: "Le informazioni sopra indicate sono fornite, secondo i casi, mediante l'etichettatura o l'imballaggio del prodotto, oppure mediante un qualsiasi documento commerciale della merce, ivi compresa la fattura." Il che significa che il consumatore dovra' chiedere al commerciante di vedere la fattura per sapere che pesce sta acquistando.
Il che significa che il venditore sa cosa sta vendendo (lo sa dalla fattura), ma non esponendo l'etichetta (nessuno lo obbliga) ha qualcosa da nascondere. Il nostro consiglio ai consumatori e' ovviamente quello di comperare pesce che mostri l'etichetta, con le informazioni di legge, che ricordiamo sono: 1) la suddivisione del pesce in pescato, pescato in acque dolci, allevato; 2) la denominazione commerciale; 3) il Paese o la zona di mare di provenienza. Comunque il dubbio che questa norma sia stata formulata da qualche furbesco ufficio di categoria e recepito dai corrispondenti uffici ministeriali, ci arrovella la mente.
Certamente pensiamo male e facciamo peccato. Ma se a questo dubbio ci aggiungiamo il fatto che nelle etichette non e' prevista l'indicazione del tipo di alimentazione, ci sorge spontanea la considerazione che forse non stiamo lontani dalla verita'".