FIRENZE- Aumento del lavoro dipendente a tempo indeterminato, crescita dell’occupazione femminile, incremento del numero dei diplomati che trovano occupazione. I dati delle rilevazioni Istat del gennaio 2002 non si limitano a disegnare una situazione che permane positiva, con un tasso di disoccupazione che scende, rispetto al gennaio 2001, dal 5,7 al 5,2 per cento, ma si delinea anche un salto di qualità di grande portata per quel che riguarda il tipo di occupazione che si è venuta a creare.”Si tratta di elementi importanti – commenta l’assessore all’istruzione, formazione lavoro Paolo Benesperi – che sembrano attenuare i timori di un impatto negativo della fase di instabilità seguita all’11 settembre”.
Ma ecco, in sintesi, come è andata nel corso del 2001.
Occupazione femminile
In questo settore si assiste a una crescita sostenuta, proseguendo un trend già annunciato nel precedente anno, con un + 2,6%, a fronte di una lieve flessione degli occupati maschi, calati di uno 0,6%.
In termini assoluti le donne al lavoro sono risultate 596.000, rispetto alle 581.000 di un anno prima, con un incremento di 15.000 unità. Tale espansione è apparsa più consistente rispetto a quella del resto del Centro-Nord (+2,4%). Il tasso di disoccupazione femminile scende così dall’8,7 al 7 %, un indicatore in linea con quello del Centro nord (6,8%) e nettamente inferiore a quello medio nazionale (12,5%).
Lavoro a tempo indeterminato, determinato e part-time
Dopo vari anni di incremento delle posizioni dei lavoratori con occupazione a termine e flessibile, si amplia l’area del lavoro stabile.
Gli occupati con un lavoro a termine scendono in Toscana dal precedente livello del 9% all’8,1%, con una dinamica più accentuata rispetto al livello nazionale (che passa dal 9,4 al 9%). “E’ un elemento di particolare importanza – sottolinea Benesperi – perché mostra che, nella fase in atto, almeno nell’area del lavoro dipendente esplicito, le imprese tenderebbero a consolidare e fidelizzare molte figure professionali già selezionate ricorrendo a forme contrattuali flessibili”.Il part-time toscano si mostra invece stabile, (9,3 rispetto al 9,2% del gennaio 2001).
Disoccupazione per titolo di studio
Anche su questo fronte si registrano positive novità, a cominciare dalla flessione rilevata nella disoccupazione dei diplomati, una fascia tradizionalmente critica, che vede calare l’indicatore dal 6,3% al 5,4 %.
In flessione anche la disoccupazione fra i lavoratori con titolo di studio di scuola media inferiore (dal 6,1 al 5,7%) e nella fascia con licenza elementare. “Si tratta di un risultato importante – spiega Benesperi – da ricondurre agli sforzi che, anche la Regione ha fatto, per allargare il diritto all’istruzione, favorendo l’accesso, scoraggiando l’abbandono e aumentando così la fascia dei diplomati”.
Tasso di occupazione da rilevare l’aumento del tasso di occupazione della popolazione fra i 15 e i 64 anni, salito al 60,8 dal 60,5.
Si tratta di un indicatore che l’Unione europea pone come parametro per gli obiettivi da conseguie nel decennio in corso. In questo quadro la Toscana è dunque ben oltre la soglia del 58,5% che il Dpef del 2001 aveva indicato come target italiano per il 2006.