Sostegno del sindaco Leonardo Domenici alla vertenza dei lavoratori della società Blu, impegnati nella battaglia contro lo smantellamento dell'azienda e per la difesa del posto di lavoro. Domenici ha incontrato ieri una delegazione di lavoratori del call-center di Calenzano stamani in Palazzo Vecchio, insieme all'assessore al lavoro Marzia Monciatti. Complessivamente i lavoratori della Blu sono circa 1700, 600 dei quali a suo tempo assunti al call-center di Calenzano; di questi, 450 con un contratto di formazione lavoro che, secondo le promesse dell'azienda, avrebbe dovuto trasformarsi in assunzione definitiva.
Invece tutti i contratti vengono fatti scadere senza riconferma, hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori, e ad oggi sono rimasti al lavoro in poco più di 200, con una ventina di contratti che scadono puntualmente ogni settimana. "E tutto questo, senza alcun preavviso e in assenza di una reale crisi aziendale" hanno spiegato.
Il sindaco Domenici, oltre a dare il suo sostegno, ha assicurato il suo interessamento concreto ad una vicenda che coinvolge centinaia di giovani, che avevano trovato lavoro e speranza sul territorio dell'area fiorentina, anche trasferendosi qui da altre zone d'Italia.
Un tavolo congiunto con Comune e Provincia di Firenze per conoscere le condizioni di lavoro esistenti nelle ditte appaltatrici di servizi pubblici fondamentali, a partire da quello delle comunicazioni, e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
La proposta è stata avanzata, in una interrogazione, dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri.
La Sgherri, sottolineando «l'esternalizzazione, alle Poste, di importanti attività con riduzione di occupazione e peggioramento della qualità del servizio» e «l'apertura di vertenza sindacale», chiede se l'amministrazione «non ritenga opportuno attivarsi al fine di tutelare il livello di qualità del servizio postale e se intende intraprendere iniziative in questa vertenza del lavoro per tutelare i livelli occupazionali».
La Giunta provinciale presieduta da Michele Gesualdi ha espresso la sua solidarietà a CGIL, CISL e UIL per gli accostamenti che in questi giorni sono stati fatti fra la loro azione ed il terrorismo.
“La tradizione ed i valori democratici che hanno accompagnato la storia del movimento sindacale in Italia – sostiene la Giunta - sono da soli testimonianza e prova evidente che quegli accostamenti sono immotivati, se non anche pretestuosi e strumentali.
Anzi la lotta al terrorismo è patrimonio comune alle istituzioni e alle forze sociali, che per essa hanno pagato prezzi altissimi”.
“Incomprensibili e sconcertanti sono – a giudizio della Giunta - le sconfessioni degli attacchi al sindacato e gli inviti a riaprire il dialogo sociale accompagnati da commenti che in realtà paiono solo confermare quegli attacchi e conseguentemente esacerbare il confronto politico”.
“Inaccettabile” è poi l’attribuzione di un valore antidemocratico alle manifestazioni di piazza, “pacifiche e civilissime”, promosse dalle organizzazioni sindacali, manifestazioni che “al contrario sono espressione primaria della partecipazione democratica”.
“Tutto ciò – proseguono gli amministratori di palazzo Medici Riccardi - pare delineare in modo preoccupante un disegno di delegittimazione del sindacato e di disconoscimento del ruolo di tutela dei diritti dei lavoratori riconosciuto alle rappresentanze sindacali dalla Costituzione della Repubblica”.
La Giunta provinciale ha per questi motivi espresso a CGIL, CISL e UIL il pieno sostegno alle iniziative organizzate in difesa dei diritti democratici, ed ha aderito alla manifestazione unitaria indetta per questa sera a Firenze e nelle altre principali città italiane contro il terrorismo.