Dopo la retrospettiva dedicata a David Lynch torna al FestivalSpazioUno (Via del Sole 10, Firenze - tel.0552776445) una nuova rassegna sul cinema d’autore. Da lunedì 25 fino a domenica 31 marzo un’intera settimana rende omaggio a Abel Ferrara. Cineasta "maledetto" per eccellenza, Ferrara si sottrae da sempre alle mode scegliendo storie difficili con personaggi torbidi, autodistruttivi e dalle vite consumate. Complice lo sceneggiatore-teologo, Nicholas St.John, il suo è un cinema dove la violenza e l’inquietudine metropolitane prorompono in situazioni tragiche, spesso ai limiti del visivamente rappresentabile.
In una dozzina di titoli ha reinventato i generi, innestando nell’immaginario cinematografico l’immaginario religioso ed erotico che lo tormenta e lo illumina. Da cineasta indipendente si è infiltrato nel sistema hollywoodiano; e delle convenzioni ha fatto un’arma per dirottare il pubblico. Inquieto e originale come pochissimi, con le sue opere ha toccato livelli così estremi come solo David Cronenberg e David Lynch hanno saputo fare.
Metà italiano e metà irlandese, Abel Ferrara è vissuto nel Bronx, a New York, fino a tredici anni.
Dopo aver realizzato per la tv diversi episodi della serie "Miami Vice" e "Crime Story" e per il grande schermo l'inedito in Italia "The Driller Killer", il suo secondo lungometraggio del 1981 è "L'angelo della vendetta", ambientato in una New York malefica dove regna soltanto il peggio dell'inquietudine metropolitana. Questo sarà il motivo ricorrente di tutta la sua sotterranea carriera, che muove i suoi primi passi riallaciandosi idealmente a "Taxi Driver" di Martin Scorsese.
La rassegna del FestivalSpazioUno dedica all’autore la proiezione dei suoi film a iniziare dagli anni 90 in poi, ovvero da “Il Cattivo Tenente” (1992) all’ultimo “R-Xmas” (Il nostro natale, 2001) e riserva nella sala video (tutti i giorni alle 18:45 e alle 20:30) una piccola sorpresa: la video proiezione di un episodio diretto da Abel Ferrara della serie poliziesca prodotta da Michael Mann "Miami Vice", e del film TV "Il gladiatore".
Con il duro e difficile "Il cattivo tenente", con un grande Harvey Keitel, nel ruolo di un poliziotto perverso e drogato, un Ferrara ormai cineasta di culto ci presenta un lavoro viscerale dove morta la speranza, imperversano disperazione ed oppressione; Ferrara rivela uno stile originale in cui le scene sono allungate più dei tempi necessari al fine di dilatare e amplificare la sgradevolezza visiva e morale.
E scende ancora più a fondo con "Occhi di serpente" senza dubbio l'opera più affascinante. È un film nel film, girato raccontando di un set dove ben presto si perde la bussola di quella che è la storia reale che si confonde sempre più con la finzione. L'inedito in Italia "The Addiction", cupo ed esasperante più che mai, racconta una storia in bilico tra violenza, tossicodipendenza e vampirismo. I distributori italiani neanche l'hanno proposto sul mercato nazionale. Sorte diversa per il successivo "Fratelli" del 1996, che sul mercato americano è uscito con un più convincente ed esplicativo titolo, "The funeral".
Un importante cast per questa storia di vendette familiari degna della saga de "Il Padrino" di Francis Ford Coppola.
Impegnativo e cupo, si discosta notevolmente dalla scorrevolezza narrativa e concettuale della trilogia coppoliana. In "The Blackout" si racconta di una star assediata dal suo stesso successo, e per "New Rose Hotel", la messa in scena fortemente suggestiva è arricchita dalla recitazione di Christopher Walken, Willem Dafoe e Asia Argento.
Presentato a Cannes “Il nostro natale” arriva per la prima volta a Firenze, con la rassegna del FestivalSpazioUno.
Il film, ambientato a New York durante la sera di Natale, narra di una coppia di giovani immigrati arricchiti grazie al commercio di droga alla ricerca del regalo che la loro figlioletta ha chiesto a Babbo Natale. Con un film duro ed efficace, con una fotografia sporca e senza sbavature, Ferrara ritorna sulla strada maestra raccontando ciò che conosce meglio. Essenziale e diretto, R-Xmas è costruito come un lungo confronto fra i personaggi in cui anche i poliziotti sono parte integrante dello spaccio.