Non più fogne a cielo aperto, ma canali in cui scorre l'acqua dell'Arno e nuotano i pesci. A partire dal 25 marzo iniziano i lavori di riqualificazione ambientale del canale Macinante, della Goricina e del fosso dell'Osmannoro, lavori che si inseriscono nel pacchetto di interventi per la messa in opera del sistema di depurazione dell'Arno e che hanno come snodo fondamentale il completamento del depuratore di San Colombano. Ieri mattina l'assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola, il presidente di Publiacqua Amos Cecchi, i sindaci di Lastra a Signa Carlo Moscardini e di Campi Bisenzio Adriano Chini, gli assessori Florestano Botossi di Signa e Osvaldo Cavaciocchi di Scandicci hanno presentato gli interventi che stanno per partire: in dettaglio si tratta della messa in funzione del primo lotto del depuratore e della bonifica del canale Macinante, della Goricina e del fosso dell'Osmannoro.
"Si tratta di una tappa importante nel processo di riqualificazione dell'Arno - ha spiegato l'assessore Coggiola -, il primo effetto positivo dell'entrata in funzione del depuratore di San Colombano". Dopo l'attivazione dell'impianto nel settembre 2000 e le successive messe a punto, adesso si può infatti procedere all'allacciamento dell'impianto di depurazione delle reti fognarie dei comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Firenze (per una quota pari a 100mila abitanti equivalenti).
Questo vuole dire che le acque reflue finora scaricate in Arno (pari a circa 200mila abitanti equivalenti) arriveranno all'impianto di San Colombano dove verranno depurate. Il secondo intervento riguarda invece bonifica idrica e ambientale dei canali Macinante e Goricina e del Fosso dell'Osmannoro. "Questi canali finora hanno svolto il ruolo di raccoglitori a cielo aperto di liquami - ha spiegato il presidente di Publiacqua Cecchi - con un insostenibile impatto sull'area circostante. Adesso invece le acque reflue provenienti da Firenze e dai comuni della Piana verranno convogliate all'impianto di San Colombano tramite l'emissario in riva destra d'Arno".
Nei canali, liberati dai liquami, tornerà l'acqua dell'Arno. Il presidente dei Publiacqua ha ricordato il progetto complessivo del sistema di depurazione che si basa su più strutture.- Il Depuratore di San Colombano (con una potenzialità pari a 600 mila abitanti equivalenti), cui è associato anche l'impianto per il riuso di acqua depurata; il sistema di smaltimento dei fanghi di depurazione (fangodotto e impianto di disidratazione dei fanghi); le opere di qualificazione ambientale; gli emissari su entrambe le rive dell'Arno, deputati a raccogliere i reflui urbani, oggi scaricati direttamente nel fiume, ed a convogliarli alla struttura di depurazione.
Il sistema (finanziato per metà con fondi statali e il resto con stanziamenti europei e con le risorse derivanti dalla tariffa del servizio idrico integrato) sarà completato con la realizzazione integrale dell'impianto di depurazione entro due anni e con la costruzione dell'emissario in riva sinistra d'Arno (entro il 2005). Già costruiti invece l'emissario in riva destra d'Arno, il primo lotto del Depuratore, il fangodotto, l'impianto di disidratazione dei fanghi, parte del sistema funzionale di viabilità mentre sono in stato avanzato gli interventi per i trattamenti preliminari e primari, per il parco fluviale e la viabilità.
Sta infine andando avanti la progettazione del sistema di collegamento fra l'impianto di riuso dell'acqua in uscita dal Depuratore di San Colombano e l'acquedotto industriale di Prato. L'obiettivo di questa opera è fornire acqua di riuso, idonea all'uso industriale e a prezzo contenuto al sistema industriale salvaguardando al tempo stesso la falda acquifera.