FIRENZE- Ultimo giorno per «Bulli e Bulle». La mostra interattiva allestita nell’Istituto degli Innocenti a Firenze, parte del progetto sul bullismo sostenuto dalla Regione, chiude oggi i battenti e si prepara al suo viaggio itinerante per la Toscana che durerà almeno un anno. Prima tappa Pisa, poi Siena e Grosseto. Una mostra per i ragazzi, ma non solo per loro. E i numeri sono lì a dimostrarlo. In quarantancinque giorni, dal 19 gennaio al 5 marzo, sono stati ben 7000 i visitatori a Firenze: 6000 ragazzi e 300 insegnanti, ma anche un migliaio di presenze nelle aperture domenicali non riservate alle scuole.
«Sia detto con tutto il rispetto possibile, - premette il vicepresidente della Toscana Angelo Passaleva, che ha la delega alle politiche sociali - ma sarei proprio lieto se molti politici potessero visitare questa mostra sul bullismo, che abbiamo promosso in sinergia con l’Istituto degli Innocenti e con l’Ufficio scolastico regionale per aiutare i nostri adolescenti a essere sempre più responsabili davanti a sé stessi e agli altri rifiutando situazioni di piccola o grande prepotenza».
«Il nostro scopo – prosegue l’assessore – è quello di lavorare sulla prevenzione aiutando i ragazzi a rifiutare i molti modelli di bullismo con i quali si trovano così spesso a fare i conti e che talvolta, purtroppo, vengono anche rafforzati da comportamenti tenuti nel mondo adulto: le furbizie, le prepotenze, le competizioni con regole truccate, la presunzione di essere al di sopra delle leggi, i tentativi di farsi giustizia da soli, una certa arroganza derivante dal possesso di denaro, la tentazione di pensare che tutto abbia un prezzo e tutto, compresi i valori, possa essere acquistato sul grande mercato di un’etica oramai appassita».
«Sono certo – conclude Passaleva – che tutti noi adulti impegnati nelle istituzioni pubbliche, nel tentativo di servirle senza servirsene, potremmo trarre giovamento dalla mostra sul bullismo: a cominciare da chi ha le massime responsabilità di governo nel nostro paese fino ai sindaci dei più piccoli comuni d’Italia». Da gennaio sono state ben 240 le classi, tra elementari e medie, che si sono recate all’Istituto degli Innocenti di Firenze: tra la meraviglia e lo stupore dei ragazzi che pensavano di trovarsi davanti ad una mostra come tante altre, anziché uno spazio dove invece erano liberi di giocare ed interagire.
Un centinaio di persone ha partecipato inoltre alle due conferenze pubbliche, uno con i massimi esperti di bullismo e l’altra sui progetti sperimentali avviati in Toscana, organizzate in questi quarantacinque giorni.
Le scolaresche provenivano per di più da Firenze e dai comuni del comprensorio e della sua provincia (Empoli, Pontassieve, Borgo San Lorenzo soprattutto), dalla provincia di Pistoia e dalla provincia di Prato. Molti insegnanti hanno deciso di venire proprio perché nelle classi si erano già verificati episodi di bullismo, coinvolti quindi in prima persona.
E tra tutte le classi che hanno visitato la mostra potrebbe essere lanciato un concorso a tema.