FIRENZE- Adozioni nazionali ed internazionali: si cambia. Per informarsi e prepararsi, prima di chiedere di poter adottare un figlio, le coppie non dovranno più rivolgersi agli uffici del Tribunale per i minorenni. Referenti saranno il comune di Pisa per l’area vasta costiera, Prato e Firenze per la Toscana centrale, Siena per quella meridionale (dove da marzo inizieranno ad operare appositi uffici con assistenti sociali e psicologi). La legge 476, che ha recepito i principi che tutelano i minori sanciti nella Convenzione dell’Aja, affida infatti un nuovo ruolo alle Regioni e la Toscana ha firmato proprio stamani a Palazzo Bastogi un accordo di programma con i comuni capofila di 32 zone socio-sanitarie, con le comunità montane della Valtiberina e dell’Amiata Grossetana che operano per conto delle rispettive zone e con le dodici aziende Usl della regione.
Due sono le novità strategiche importanti: l’introduzione per la prima volta nel campo degli interventi sociali e socio-sanitari del concetto di area vasta che già era stato sperimentato per la sanità (la Toscana centrale è stata suddivisa in due sub-aree: Prato e Firenze) e l’organizzazione di un percorso di informazione e formazione rivolto alle coppie prima assente.
«L’intero settore sarà organizzato su tre livelli, con un momento di coordinamento finale – spiega l’assessore alle politiche sociali della Toscana Angelo Passaleva, che ha firmato l’accordo – Ciò garantirà una maggiore funzionalità. Ma il passo in avanti più importante e significativo è quello di aver costituito un momento, che precede la domanda di richiesta di adozione, che possa costituire un’opportunità di dialogo tra le coppie con una reale dinamica di gruppo. Uno spazio di informazione e di maturazione tutto per loro».
Per riorganizzare i servizi di adozione sul territorio la giunta regionale per il 2002 stanzierà 92.692 euro - 180 milioni di lire, 45 milioni per ognuno dei quattro comuni capofila – a cui si aggiungono altri 10.320 euro (quasi venti milioni di lire) per l’azienda Usl di Firenze. Nel 1999 erano state 710 le domande di adozione presentate in tutta la Toscana: 196 nell’area fiorentina che comprende quattro diverse zone sociosanitarie, 163 tra Prato, Empoli e Pistoia (compresa la Val di Nievole ed il Valdarno inferiore), 220 nell’area vasta costiera (Pisa, Lucca, Livorno e Massa Carrara) e 131 ad Arezzo, Grosseto e Siena.
Il centro di informazione per l’adozione di Firenze sorgerà in via Palazzuolo n. 12 (tel. 055.2616416), a Prato in piazza San Jacopo n. 4 (tel. 0574.616479), a Pisa in via Flamini n. 5 (tel. 050.541272) e a Siena in piazza della Posta n. 14 (tel. 0577.40799).