La Provincia ha il suo nuovo Piano di Sviluppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2002 14:18
La Provincia ha il suo nuovo Piano di Sviluppo

26 febbraio 2002 – Il Consiglio provinciale ha dato via libera al nuovo Piano provinciale di Sviluppo. In favore del Piano hanno votato Ds, Ppi, Democratici e Comunisti italiani. Contro Forza Italia, An e Rifondazione.
Ampio il dibattito sul programma e sulla relazione di accompagnamento del vicepresidente della Provincia Piero Certosi.
Per il consigliere Ds Fabrizio Bandinelli siamo di fronte a un piano che in analisi generale si coniuga con la concretezza delle proposizioni e con le proposte di bilancio.

Il piano si caratterizza per “decisione e organizzazione”, insistendo su due assi tematici: da una parte far crescere il sistema produttivo, attivando capitali esterni da fare arrivare a Firenze, con gli strumenti del marketing territoriale, lo sportello unico per le imprese, la semplificazione delle procedure, l’incubatore; dall’altra investire sulla scuola e sulla formazione lungo tutto l’arco della vita. Il Pps riflette, secondo Gianni Gianassi (Ds), un convinto e cocciuto autonomismo, recependo nuovi poteri e nuove deleghe “che sostanziano la nostra convinzione sulla sussidiarietà”.

Il piano presentato dal vicepresidente Certosi punta a qualificare il rapporto scuola-lavoro e investire sugli imprenditori più innovativi della provincia fiorentina.
Secondo Eugenio D’Amico (Rifondazione comunista) manca una cornice politica e programmatica di respiro davvero provinciale, anche se “apprezziamo alcune considerazioni sulla centralità delle problematiche del lavoro e sulla formazione”. Scelte di privatizzazione, il piano dei rifiuti, non convincono Rifondazione che chiede un ruolo della città per la difesa della pace, la cooperazione internazionale, l’integrazione degli emigrati, la solidarietà sociale, i diritti del lavoro e lo sviluppo compatibile.

Sempre D’Amico in sede di dichiarazione di voto ha detto che “dobbiamo incontrarci su un terreno democratico. Di qui il voto contrario, pur con l’apprezzamento per scelte coraggiose come il centro di accoglienza per immigrati di Borgo. Sandro Targetti, pure lui di Rc, ha in particolare affrontato la questione immigrazione, lamentando “vere e proprie retate nei confronti dei cittadini immigrati con una pratica che è lesiva della legge attualmente in vigore”. Targetti ha chiesto l’istituzione da parte della Provincia del Consiglio degli stranieri che è previsto dallo Statuto e anche di intervenire sulla Questura per ottenere spiegazioni sulle “retate in corso”.


Enrico Nistri (capogruppo di An) apprezza in Certosi “uno spirito pragmatico, meno la tendenza a inserire polemiche contro il governo centrale: fa piacere che entro il 2004 tutti gli edifici scolastici saranno messi a norma, ma è scandaloso che venga presentata come promessa straordinaria il fatto che tra due anni avverrà quello che negli edifici privati è obbligatorio già da diverso tempo”. Quanto alla tematica viabilità-trasporti è necessario, per Nistri, stabilire delle priorità “altrimenti avremo degli interventi sporadici che disorientano l’utente”.
Per Alessandro Corsinovi (Ccd) il Piano soffre di autocompiacimento e scarica su altri, il Governo, tutte le colpe.

Non risolve il problema dell’immigrazione, non raccordando i temi della solidarietà con quelli della sicurezza e ignorando la questione del centro di permanenza temporanea. Le scelte in favore dei giovani sono dovute e non strategiche.
Per Fabio Filippini (Fi) il Piano sostanzialmente non risponde ai bisogni della gente e non prevede azioni concrete. La risorsa umana è ignorata, la riorganizzazione degli uffici è il gioco delle tre carte.
Si sceglie di potenziare a Firenze la direttrice d’accesso a sud est, ha obiettato Alessandro Giorgetti (An), che è quella che ne ha meno bisogno; si punta sulla moda e sul turismo che sono i settori economici più in crisi.
Il PPS parla un nuovo linguaggio, ha sostenuto invece Beatrice Biagini (Ds): individua lo snodo fondamentale nei piani locali di sviluppo, cerca un nuovo rapporto con i cittadini attraverso la semplificazione e nuove procedure e competenze.
Nella sua replica Certosi si è rivolto a Rifondazione parlando di un confronto da sviluppare sulle azioni che si mettono in campo nei territori fiorentini.

Il vicepresidente ha poi tenuto a rispondere a Filippini sul personale: è in atto un processo di motivazione, che sarà soggetto annualmente a verifiche sulle esigenze di formazione. Nessun ente di pari dimensioni ha messo in campo così tanti passaggi verticali di carriera. Infine Certosi ha anche rispedito al mittente le accuse sul patrimonio: sono 16 i contratti di compravendita di immobili già fatti, 11 quelli in via di perfezionamento; ed anche la villa di Mondeggi, oltre all’azienda, potrà divenire una voce attiva.

Il bilancio di previsione 2002 della Provincia è stato approvato ieri pomeriggio dal Consiglio provinciale con i voti favorevoli di Ds, Margherita e Comunisti italiani e quelli contrari di Forza Italia, An e Rifondazione.
Insieme al bilancio sono state approvate tre mozioni, due della maggioranza di centrosinistra e l’altra di Rifondazione, finalizzate rispettivamente a far verificare alla giunta, nel corso dell’esercizio finanziario di quest’anno, l’opportunità di reperire le risorse necessarie alla costituzione di un apposito fondo per incoraggiare e sostenere iniziative nel settore dell’agricoltura (favorevoli maggioranza e Rifondazione, astenuta la Casa delle Libertà); a far considerare alla giunta l’opportunità, nel corso dell’esercizio finanziario di quest’anno, di costituire un apposito fondo per il funzionamento dei cantieri di lavoro per opere di manutenzione ambientale nei piccoli Comuni montani della provincia (a favore maggioranza e Rifondazione, astenuta la Casa delle Libertà); a invitare il Presidente della giunta a prevedere un congruo incremento delle risorse destinante ai progetti di cooperazione internazionale decentrata e diffusione di una cultura di pace (a favore Ds e Rifondazione; astenuti Margherita, Italia dei Valori e Comunisti italiani; contraria la Casa delle Libertà).
Nella seduta del Consiglio è stato approvato anche il bilancio di previsione dell’Azienda di promozione turistica con i voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra e l’astensione di Rifondazione comunista (contraria la Casa delle Libertà).
Nel suo intervento a conclusione del dibattito il presidente Michele Gesualdi ha rimarcato “la scelta coraggiosa, da parte della Provincia, di non aumentare le tasse e di investire sulle grandi opere pubbliche”.

Le critiche al bilancio da parte di alcuni esponenti della Casa delle Libertà sono “pretestuose” e non tengono conto dell’apprezzamento che il bilancio ha ottenuto dalle parti sociali ed economiche. “La Provincia non ha vissuto le contraddizioni del governo nazionale che dice di non aumentare le tasse ma poi scarica sugli enti locali la responsabilità di nuovi prelievi – ha detto Gesualdi – Non andando in questa direzione, la Provincia non è stata concausa di inflazione e tuttavia non ha rinunciato a fare consistenti investimenti”.


La parte del bilancio relativa al lavoro è stata illustrata dall’assessore Davide Filippelli. “Vi sono importanti investimenti per dotare la Provincia di servizi per l’impiego di qualità, sulla formazione, in particolare all’interno dell’obbligo e infine sul sociale, confermando la linea di operare in stretto raccordo con i Comuni”. Il valore strategico che la formazione professionale assume per il mercato del lavoro, ha poi detto Filippelli, la determinato la scelta di prevedere per il 2002 risorse aggiuntive rispetto ai precedenti esercizi, per un miliardo di fondi propri, in favore di azioni inclusive nei confronti di giovani che, per vari motivi, abbandonano il percorso scolastico con il rischio di essere lasciati soli, in età adolescenziale, ad affrontare le difficoltà della vita.

Nella sua relazione l’assessore ha anche tracciato un bilancio dell’attività dei Centri per l’Impiego, cui si rivolgono settimanalmente circa 3000 persone, e dell’occupazione nella nostra provincia, nella quale il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1%.
L’assessore al Bilancio Massimo Masi ha lamentato le “sottolineature sterili a proposito di una concezione antigovernativa delle nostre relazioni. Noi vogliamo cogliere le opportunità per un Sistema regionale delle autonomie locali.

Quanto alla scelta di esternalizzare alcuni servizi non è ideologica ma pragmatica: penso alla manutenzione delle strade e allo standard manutentivo con il quale ci sono state consegnate, nonostante le risorse non abbondino”.
Ecco gli interventi dei rappresentanti delle varie forze politiche.
Per i Ds. Luigi Nigi: il bilancio rilancia con coraggio la concertazione nel momento in cui l’istituto è in difficoltà, la concertazione istituzionale non deve perdersi, l’azione congiunta di Provincia e Comuni è un valore; le critiche del centrodestra al Circondario sono goffe strumentalizzazioni, il Circondario ha una sua storia e un futuro che può essere deciso solo dalla sua comunità, i passaggi istituzionali, (anche per la Città Metropolitana) necessitano di autodeterminazione, è qui la differenza fra centrosinistra e centrodestra.

Rosa Barone: un contesto di cambiamenti avrebbe potuto indurre a un bilancio prudente, invece si è fatto un bilancio coraggioso, che con tenace volontà vuole governare i cambiamenti; sono giuste le scelte operate su formazione, lavoro e politiche sociali, è profondo il solco con la politica del Governo.
Per i Comunisti italiani. Alessio Pancani: il Governo va contro i principi di eguaglianza, equità e giustizia, bisogna difendere i diritti partendo da quelli dai più deboli; si può fare qualcosa di più per i disabili e per il loro inserimento lavorativo.
Per la Margherita.

Giovanni Vignoli: è stato accettato, ed è un fatto molto positivo, che è necessario dare un contributo a quei territori che sono di fatto montani anche se la legge non li considera tali; sulla Centrale del Latte, la Provincia entrerà nella società non a caso ma se vi saranno le condizioni per farlo, o meglio se saranno date tutte le assicurazioni richieste. Per Pasquale De Luca questo è un buon bilancio per tre motivi. Buona amministrazione; caratteri di centrosinistra (lavoro, sviluppo, solidarietà); inserimento nel nuovo quadro politico, tenuto conto della Finanziaria.

De Luca ha criticato il tentativo, da parte del Governo nazionale, di comprimere l’autonomia degli Enti locali. La maggioranza che guida Palazzo Medici Riccardi ha la “cultura politica della qualità” e sa bene che “chi non ha diritti è un oppresso, mentre chi non ha doveri è un oppressore”.
Per il Gruppo Misto Italia dei Valori. Andrea Cantini: la maggioranza è unita e forte; l’opposizione fa solo retorica ed è priva di argomenti.
Per Forza Italia
Demetrio Donati: la Giunta deve ancora sburocratizzare davvero l’ente, come sta facendo il Governo a Roma; bisogna far partire il controllo di gestione, non funziona l’esperienza del Direttore Generale; se si fa un centro di accoglienza per gli immigrati, bene, si faccia anche qualcosa per i cittadini che non riescono a trovare una casa.

Carlo Bevilacqua: i revisori chiedono senza successo da quattro anni, per una maggiore trasparenz, contabilità economica, controllo di gestione e schede analitiche; non sono stati aggiornati i canoni attivi di locazione; tutta la relazione di Gesualdi è un attacco al Governo scelto con una “valanga di voti” dagli italiani. Enrico Bertini: nelle relazioni di accompagnamento al bilancio ci sono solo tanta demagogia e impegni futuribili.
Per An.
Enrico Nistri: la riorganizzazione della Provincia è da valutare sulla base dei risultati; le critiche emerse nel corso del dibattito sulla riforma Moratti della scuola sono ingenerose, non si può procedere con giudizi settari e politici.

Pier Giuseppe Massai: se si riesce a dare ai cittadini gli stessi servizi a costi più bassi non è un grande merito, vuol dire che negli anni scorsi la spesa è stata più “allegra”; gli sbandierati risultati nell’attuazione del programma di legislatura non ci sono, vedi i flop su rifiuti e trasporti; la Giornata dei Disabili progettata a Villa Demidoff è una cattiva idea, ghettizza il problema, meglio una maggiore collaborazione coi Comuni su iniziative concrete. “La giunta – critica Massai – presenta risultati che non può dimostrare”.
Per Rifondazione
Eugenio D’Amico: vorremmo che si capisse che effetti ha la spesa pubblica, cosa viene prodotto per l’ambiente, cosa per i lavoratori; cosa sarà, fra dieci anni di privatizzazioni, della “Toscana felice” prodotta dai governi della sinistra? Per D’Amico manca “un chiaro indirizzo di sviluppo”.

Piero Parotti: avremmo voluto un bilancio “partecipativo”, su modelli diversi da quelli del capitale e della finanza; ci sono segnali positivi sulle politiche sociali, ma manca il nuovo (Porto Alegre) che avanza. Sandro Targetti ha sollecitato la giunta a scelte prioritarie nei trasporti pubblici perché “la qualità dei mezzi di trasporti, in particolare per i pendolari, non è delle migliori”. Ha poi portato il discorso sugli scenari più ampi sollevati dal movimento no global “per ragionare su un diverso mondo possibile dove si possa andare oltre le ferree logiche di mercato”.
Per il Ccd
Alessandro Corsinovi: si può spendere meglio e in modo più controllato; lo scostamento dai consuntivi dimostra i limiti di questi bilanci; ci sono troppi incarichi esterni; su concorsi e personale le procedure seguite sono al limite della legittimità.

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