“Il Trombettiere” di e con David Riondino e con Enrico Rava e Stefano Bollani: un incontro fra tre singolare artisti che interagiranno fra teatro e musica, andato in prima nazionale al Teatro della Fortuna di Fano, nel febbraio di dello scorso anno. In scena insieme allo stravagante cantastorie fiorentino Enrico Rava alla tromba, il portavoce del jazz italiano all’estero, ed il talentuoso ed eclettico Stefano Bollani al pianoforte. La figura di Giovanni Martini, Il Trombettiere, è una figura storica.
Muore nel 1923 a Brooklyn e sulla sua lapide sta scritto “portò l’ultimo messaggio di Custer nella battaglia del Little Big Horn, il 25 Giugno 1876”. Era arrivato in America dopo aver combattuto con Garibaldi, sempre come trombettiere, presumibilmente intorno al 1860. Doveva quindi essersi arruolato giovane con le camicie rosse; veniva da Apricale, Liguria; altre fonti lo vogliono di Sala Consilina, Salerno. Lo spettacolo è una libera interpretazione delle vicende di questo anonimo musicista, che viaggia dall’Italia all’America, sfiora eventi storici e combatte a fianco di grandi personaggi, sospinto dalla necessità più che da un preciso ideale.
E’ in controluce la storia di tutti i musicisti anonimi, che accompagnano suonando le vicende della Storia, e che più che essere al servizio di una bandiera sono al servizio della Musica. Che magari compongono brani innovativi, che magari sono dei geni, ma che non lasciano traccia di sé; altri formalizzeranno le loro invenzioni, le loro intuizioni. Tra campagne militari, emigrazione su navi piene di gente d’altri paesi, e infine soldati americani (nel 7° Cavalleggeri erano presenti uomini di 20 nazioni diverse) Giovanni matura la propria sensibilità, incontra la vita.
E si racconta attraverso uno strumento: la tromba. L’anima di Giovanni Martini, alias John Martin, è la sua musica: la tromba di Enrico Rava. I quattro momenti dell’Odissea di Martini, il Paese, Garibaldi, la Nave e l’America, sono raccontati ed evocati con un montaggio di testo originale e documenti storici: diari di garibaldini, testimonianze di battaglie, cronache di viaggi. Riondino e Catania, in scena, diventano di volta in volta Martini, i soldati, i volontari, gli emigranti. Concerto e racconto si fondono in una partitura per voci e strumenti, ed immergono il concerto nel racconto, e il racconto nel concerto.
Le attitudini ad interagire tra parole e musiche dei quattro interpreti sono il punto di partenza e la sostanza artistica del progetto, scandita da dieci interventi musicali originali composti appositamente da Enrico Rava e Stefano Bollani.