Per merito di due interrogazioni presentate da Maurizio Bianconi (An) e da Bruna Giovanni e Ilio Pasqui del Gruppo Ds che affrontano la questione della futura destinazione urbanistica dell'area industriale. L'occasione scaturisce da notizie circa la presentazione, da parte dell'attuale proprieta', la Marzotto, di un progetto d'intervento sull'area. Si chiede di conoscere se la Giunta regionale e' informata, o e' stata interessata dal Comune di Arezzo, sul progetto in questione; se il progetto sia coerente con le norme urbanistiche vigenti, e quindi approvabile con atti di competenza della Giunta comunale, oppure comporti una variazione preventiva delle norme di PRG di competenza del Consiglio comunale; se la Regione Toscana ha espresso orientamenti precisi che regolano questi interventi e se sono noti ai comuni.
L'assessore regionale Riccardo Conti ha precisato che la Giunta regionale e' venuta recentemente a conoscenza del progetto attraverso la stampa, non sono pervenuti atti relativi all'ipotesi d'intervento urbanistico nell'area ex Lebole e quindi si presume che il Comune di Arezzo non abbia al momento assunto iniziative formali. Pur con le doverose riserve circa la completezza delle informazioni il progetto prevederebbe, oltre alla conservazione di una funzione produttiva, tutta una serie di nuove funzioni le quali, anche se non sono noti i dettagli, non sembrerebbero compatibili, sia come tipologia sia come quantita' realizzabili, con l'attuale normativa di Piano Regolatore Generale che determina l'edificabilita' dell'area.
Se cosi' fosse il Comune di Arezzo, preliminarmente all' approvazione del progetto, dovrebbe avviare e concludere un procedimento di variante al proprio PRG, non riconducibile alle cosiddette varianti brevi, di esclusiva competenza comunale, ma richiederebbe l'acquisizione di pareri da parte della Provincia e della Regione. Riccardo Conti ha poi ricordato che la preoccupazione della Giunta regionale e' nata dal forte rilievo dato alla notizia che entro pochi mesi si sarebbero aperti i cantieri e iniziati i lavori per la realizzazione del progetto.
I tempi annunciati difficilmente si possono conciliare con il percorso previsto dalla legge regionale e con il successivo rilascio delle concessioni edilizie. La Regione si e' dichiarata a completa disposizione per collaborare con il Comune, per evitare situazioni di contenzioso, come e' accaduto recentemente per la variante di localizzazione di una multisala cinematografica nell'area del Pascione, dove c'e' un ricorso al Tar. Tutta la materia e' regolata con chiarezza dalla legge regionale 5/95 che e' conosciuta dai comuni.
Nel merito dell'intervento su un'area produttiva della dimensione e dell'importanza strategica quale e' l'ex Lebole bisogna tenere presenti le disposizioni precise contenute nel PIT regionale, che richiedono determinazioni a scala territoriale piu' ampia di quella comunale. Maurizio Bianconi (An) si e' dichiarato soddisfatto delle risposta fornita dall'assessore regionale, occorre comunque tenere sotto controllo le procedure che verranno attuate ed e' necessario legare il processo di futura destinazione urbanistica dell'area a garanzie precise occupazionali per i dipendenti attuali della Lebole.
E' importante che tutte le istituzioni coinvolte s'impegnino per una soluzione positiva del problema. Bruna Giovannini (Ds) ha ricordato che la prima preoccupazione riguarda gli attuali 250 occupati che rischiano il licenziamento, soddisfatti per l'impegno congiunto portato avanti dagli enti locali, con l'incontro avvenuto oggi con i rappresentanti sindacali da parte dell'assessore regionale Benesperi. Resta comunque la preoccupazione per le procedure accelerate che si vogliono seguire per la sistemazione dell' area, senza tenere nel dovuto conto l'interesse dei lavoratori e la realta' produttiva dell'intero territorio.(ANSA)