Il Sindaco sostenga la campagna nazionale per l'introduzione della "Tobin tax", la tassa contro le speculazioni sulle transazioni finanziarie. Lo chiede una risoluzione che porta la firma di Gregorio Malavolti, Antongiulio Barbaro, Susanna Agostini e Vincenzo Esposito (DS), Nicola Rotondaro, Luca Pettini e Lorenzo Marzullo (Comunisti Italiani), Alessio Papini (Verdi), Lavinia Balata (PPI) Riccardo Basosi (Democratici), Monica Sgherri ed Enrico Falqui (Rifondazione Comunista) e Giovanni Fittante (Insieme per L'Ulivo in Toscana) «La "Tobin tax" - si legge nella risoluzione - è prelievo limitato, pari allo 0,05-0,1% da applicare a tutte le transazioni valutarie.
Un'aliquota così bassa non disincentiverebbe gli investimenti produttivi e di medio-lungo periodo, mentre renderebbe più costosi quelli speculativi e di breve periodo, contribuendo a disincentivarli. La sua introduzione nei soli paesi del G8, o comunque nei paesi industrializzati dove si trovano le grandi piazze finanziarie, consentirebbe di raccogliere una quantità di fondi quale contributo significativo da destinare ad azioni concrete contro le disuguaglianze a livello planetario: per la promozione dell'istruzione e della sanità pubblica nei paesi poveri, per la sicurezza alimentare, per lo sviluppo sostenibile, per la prevenzione e la tutela nei confronti dei disastri ambientali» I consiglieri firmatari del documento chiedono, fra l'altro, che il Sindaco si impegni «a sostenere la campagna per l'introduzione della Tobin Tax e a collaborare con tutte le associazioni locali che promuovono la campagna», «a promuovere a livello locale un'azione di informazione e sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza, degli operatori scolastici, degli operatori economici e finanziari sui temi della finanza internazionale» ed «ad intervenire con i mezzi a propria disposizione sul governo affinché si attivi e si impegni a promuovere a livello nazionale, europeo e internazionale, l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie a breve termine».