"Toro, Fondiaria e Sai: tutte e tre assieme, questa sarebbe la cosa migliore". Cosi' il presidente della Fiat, Paolo Fresco secondo cui
un'aggregazione a tre sarebbe l'"esito ideale". Sulla fattibilita' dell'operazione, Fresco ha osservato che "bisogna conciliare tanti interessi divergenti". La dichiarazione di Fresco segue lo scetticismo sul progetto "SuperFondiaria", la fusione a tre con Sai e Toro ventilato dall'amministratore delegato della società fiorentina, Roberto Gavazzi, in un'intervista al Financial Times.
Se la compagnia fiorentina ha messo ufficialmente in campo Lehman Brothers e Kpmg, Lazard sarebbe all'opera per Toro e JP Morgan per Sai.
La volonta' di trattare e' comune alle tre compagnie, ma gli obiettivi sembrano ancora lontani. "Ciascuno di noi tre e' troppo piccolo separatamente - spiega Gavazzi nell'intervista al Financial Times - non per l'Italia ma, in 5 o 10 anni, per l'Europa. Potremmo unirci con Toro o con Sai, ma io preferirei un merger a tre". Nel primo caso verrebbero risparmi per 250-300 milioni di euro, nel secondo caso il doppio. Come condizione per un accordo, Gavazzi pone la garanzia che il nuovo business, a due o a tre, abbia come base Firenze e che il management di Fondiaria mantenga gran parte del suo potere.