16 gennaio 2002 – Questa mattina nel Salone delle Feste di Villa Demidoff il presidente della Provincia, Michele Gesualdi, il vicepresidente, Piero Certosi, e il Presidente dell’istituzione del parco, Giovanni Pedrini, hanno ricordato i venti anni dall’acquisto del Parco Mediceo di Pratolino da parte della Provincia e presentato i programmi dell’attività e degli interventi a medio termine nel complesso.
Intervento del presidente della Provincia, Michele Gesualdi
"Quando fu deciso, nell’agosto del 1981, di acquistare il Parco Mediceo per sottrarlo alla speculazione edilizia e riconsegnarlo a Firenze, all’Europa e al mondo, venne compiuto dalla Provincia di Firenze un atto di grande coraggio.
Gli immobili erano praticamente in rovina, il muro di cinta quasi tutto crollato, per il recupero serviva un impegno di centinaia di miliardi e la Provincia di allora non era quella di oggi, rafforzata dalle riforme federaliste, ma un ente intermedio di programmazione di cui veniva messo in dubbio persino il diritto di esistere.
Nell’arco di questi venti anni è stato impostato e fatto progredire il progetto di restauro, con investimenti per oltre 100 miliardi.
Oggi possiamo dire di avere tutti gli edifici recuperati e destinati a rilevanti funzioni pubbliche. Con buona ragione possiamo perciò dire di celebrare la “rinascita” di Pratolino.
Nel parco infatti hanno trovato sede, in edifici razionali e ben ristrutturati ai fini delle nuove funzioni, strutture che sono divenute punti fermi a livello provinciale, nazionale e anche mondiale.
Il Laboratorio per la didattica ambientale accoglie tutti gli anni, ora anche in forma residenziale, migliaia di alunni e studenti e svolge un ruolo importantissimo nell’avvicinare i più giovani alla conoscenza ed al rispetto della natura.
Il CEDIP, Centro internazionale di documentazione sui parchi, gestito ora con l’Università, svolge una attività di assoluto livello internazionale, conserva una delle più rilevanti biblioteche sui parchi del mondo e promuove annualmente iniziative di altissimo livello, chiamando a Firenze per parlare di sviluppo ecosostenibile e di natura premi nobel e altri studiosi di grandissima fama.
Il centro di alta formazione della Regione, in via di realizzazione, andrà ad insediarsi nell’antica Paggeria medicea, che fu poi la villa dei Demidoff, e sarà una struttura di punta del sistema formativo toscano.
La stessa Paggeria, a partire dal salone nel quale ci troviamo, da poco riaperto dopo un attento restauro, sta diventando un polo congressuale e convegnistico di non poco peso per l’area fiorentina e per il Mugello.
La formazione è il filo conduttore della maggior parte degli insediamenti. Qui, nella Fattoria nuova, è ospitata da tempo la scuola professionale edile, che ha dato un contributo determinate anche a molti dei restauri, e presto arriverà anche la nuova scuola di formazione per disabili.
In questi giorni abbiamo poi dato il via ai lavori nelle stalle buontalentiane, un complesso di grandissimo valore architettonico che richiede un delicato intervento di adeguamento. Lì sarà ospitato il centro europeo di restauro.
Cantiere già aperto pure, infine, nel Casino di Montili, che sarà sede di ulteriori attività formative, in questo caso della polizia provinciale.
Per quanto riguarda il muro, abbiamo lavorato per piccoli lotti ma senza mai fermarci e abbiamo recuperato tutto il fronte dal lato di via Bolognese, con soluzioni creative che aprono ‘finestre’ attraverso le quali si percepiscono gli spazi del parco. L’azione prosegue verso il suo completamento nei tratti residui degli oltre sei chilometri di sviluppo.
Come vedete dietro alle scelte d’impiego di una pluralità di immobili c’è una chiara visione d’insieme, che è quella che ha caratterizzato la nostra politica patrimoniale.
Fare degli edifici di nostra proprietà non un costo per la collettività ma strumenti per promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio provinciale. Stessi, paralleli, percorsi, stanno segnando le vicende di Palazzo Medici Riccardi, che stiamo via via restituendo alla città e al mondo, e del complesso di Castelpulci, dove andremo ad insediare, insieme all’Ateneo ed al Comune di Scandicci, la nuova Università della Moda.
Scelte che mi piace in particolare modo sottolineare in questa sede, che prima del nostro intervento era stata oggetto non solo di un grave degrado ma anche di gestioni che la avevano sottratta al pubblico godimento e che ora invece contiene al suo interno una grande ricchezza di funzioni al servizio della crescita della collettività, funzioni compatibili con il contesto nel quale sono state insediate e soprattutto e innegabilmente “vive”.
Abbiamo anche fatto del complesso la sede di grandi iniziative.
La mostra ‘Ruralia’ è un appuntamento importantissimo per la valorizzazione dell’ambiente, dell’agricoltura, dell’allevamento e delle risorse venatorie che è andata a colmare un vuoto nel panorama espositivo provinciale e ha dato corpo e visibilità alle nostre politiche di promozione delle produzioni tipiche locali.
Le manifestazioni annuali di spettacoli di ‘Tempo di Pratolino’ hanno da un lato sempre più legato fiorentini e mugellani al loro parco, dall’altro hanno contribuito ad alimentare più settori della cultura, nella musica, nel teatro e nell’arte.
La rassegna estiva è divenuta un piccolo festival di quanto di meglio propone il nostro vivacissimo territorio.
Da quest’anno aggiungeremo un nuovo appuntamento, la ‘Giornata del disabile’, e in questo modo caratterizzeremo Pratolino, con iniziative rivolte sia ai più giovani che ai più anziani, come un luogo di accoglienza per “nonni e nipoti”. Che è un modo bellissimo, credo, per descrivere le potenzialità di questo posto, che può abbinare alla sua serenità e bellezza una enorme carica di vitalità e proiettare nel futuro i significati del suo grande passato.
Abbiamo anche proposto Pratolino, idea ambiziosa ma coerente con la storia del parco e di Firenze, come sede per i colloqui di pace fra israeliani e palestinesi.
Tutte queste realizzazioni e idee comportano crescenti esigenze da parte di chi utilizza il parco.
Creeremo le condizioni per soddisfare queste esigenze. Per esempio estendendo il periodo di apertura all’intero arco dell’anno, illuminando i percorsi e i monumenti principali in collaborazione con ENEL e Soprintendenza per rendere possibi-le il loro uso nelle ore serali, ampliando del parcheggio principale, che passerà da 400 a 1.000 posti.
Il Parco deve puntare in alto, tutti i progetti devono poter correre per la loro strada e per questo abbiamo affidato la gestione ad una specifica Istituzione, che è già all’opera con il suo presidente e il suo consiglio di amministrazione.
Con il loro impegno credo che potremo veramente raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati e proseguire nel lavoro avviato per fare di Pratolino, come già lo è stato quattro secoli fa, il “giardino delle meraviglie” della nuova Europa.
Sintesi dell’intervento del vicepresidente della Provincia, Piero Certosi
Pratolino è un fantastico contenitore per le attività dei giovani. Il parco può e deve essere la sede per promuoverle e legarsi sempre più ai fenomeni e alle produzioni culturali giovanili.
Per questo nel futuro di Pratolino ci sono importanti progetti che vedono i giovani protagonisti.
Il primo è la realizzazione nell’estate di una mostra degli istituti d’arte di tutta la Toscana.
Una vetrina per una produzione di tutto rispetto, vitalissima, che è giusto sia conosciuta anche dal pubblico vasto. La rassegna valorizzerà quello che i giovani sanno fare e la capacità del territorio di sviluppare espressioni artistiche che ne rinnovino la grande tradizione. L’iniziativa sarà chiusa in settembre da un convegno nazionale sull’istruzione artistica.
Sempre i giovani, e in prima persona perché li chiameremo a partecipare agli aspetti organizzativi, saranno protagonisti di una settimana dedicata alle loro attività musicali e teatrali.
Una settimana che darà risalto al grande lavoro dei gruppi teatrali – che già danno vita tutti gli anni alla rassegna Scuola-Teatro – ed alla ricchezza del panorama musicale.
Intervento del presidente dell’Istituzione Parco Mediceo di Pratolino, Giovanni Pedrini
L'Istituzione "Parco Mediceo di Pratolino" è stata costituita con deliberazione del Consiglio Provinciale di Firenze n. 213 del 18 dicembre 2000 che, contestualmente, ha anche approvato il relativo Regolamento di organizzazione e di funzionamento.
Le motivazioni che hanno indotto l'Amministrazione Provinciale alla costituzione di un "complesso organizzato di strutture e di mezzi, dotate di autonomia gestionale...e preordinata alla prestazione di attività in favore della collettività" (art.
2 del Regolamento) sono ampiamente descritte nell'allegato A ‑ Relazione di accompagnamento alla deliberazione ‑ e possono sintetizzarsi nella esigenza di realizzare una efficace ed efficiente azione di gestione, manutenzione e cura del Parco, dei suoi servizi funzionali e delle sue realtà e capacità operative, di coordinamento, di promozione e di valorizzazione delle attività ed iniziative culturali, ricreative e educative che il Parco con le sue potenzialità artistiche strutturali e naturali può permettere e garantire all'intera comunità.
Con successivo provvedimento del 26 marzo 2001 il Presidente della Provincia ha nominato ‑ ai sensi dell'art.
10 del Regolamento ‑ il Consiglio di Amministrazione e il relativo Presidente, procedendo all'insediamento in data 11 aprile 2001. Con ulteriore provvedimento del 31 maggio 2001 è stata disposta la nomina del Direttore dell'Istituzione.
Il Consiglio, consapevole del compito assegnatogli, si è da subito impegnato nella individuazione degli obiettivi da realizzare e dei problemi, molteplici e consistenti, da affrontare e risolvere, anche per poter porre in essere le strategie operative più rispondenti ed adeguate.
Per fare ciò non si è potuto prescindere da uno studio approfondito ed accurato della storia del Parco e delle sue vicende secolari che, dai fasti del Cinquecento, quando vide la sua nascita da un'idea di Francesco I dei Medici e dal genio creativo di artisti come Buontalenti, Ammannati, Gianbologna (per non citare che i più celebri) tanto da essere denominato "Giardino delle Meraviglie", gli fecero conoscere, soprattutto con i Lorena, decenni di abbandono e di decadenza, cui seguirono ‑ dalla fine dell'Ottocento alla metà del Novecento ‑ sotto la provvida e appassionata opera dei Demidoff, fortunati momenti di rilancio, di recupero e di rinnovato fulgore.
Dopo il subentro – intorno agli anni 60 del secolo appena concluso – di una Società Immobiliare, il rischio delle lottizzazioni e la ricerca del profitto economico hanno rappresentato una nuova accentuata fase di degrado e di sfruttamento del Parco e delle sue meraviglie, finché nel 1981, grazie all'intervento di amministratori illuminati, la Provincia di Firenze ne ha deciso l'acquisto, accogliendo anche le sollecitazioni e le istanze di Soprintendenze ai Beni Ambientali e Architettonici, Italia Nostra, Comune di Vaglia e cittadini.
I venti anni trascorsi hanno visto un impegno costante nell'azione di restauro, di valorizzazione, di rinnovato, sia pur graduale e parziale, recupero delle immense ricchezze del complesso nell’intento di riproporlo quale bene pubblico aperto all’intera collettività.
L'Istituzione ha, dunque, il non lieve compito di consentire alla Provincia un definitivo, più coordinato ed integrale recupero e rilancio delle enormi capacità e potenzialità di utilizzo del Parco e delle sue strutture.
D'altra parte, il suo patrimonio artistico ‑ monumentale, architettonico e naturalistico-ambientale (di grande rilievo sia l'arboreo ‑ forestale che il faunistico ‑ ambientale) è di tale consistenza, ricchezza e originalità ‑ basta pensare ai suoi alberi secolari, ai giochi d'acqua, alle grotte, al viale degli zampilli, alle serre, alle gamberaie, per non parlare del Colosso dell'Appennino ‑ da renderlo, nelle sue capacità e potenzialità, un esemplare "unico" tra tutti i parchi esistenti.
Il complesso degli edifici (tutti quanti di immenso valore sia storico che architettonico, come la Cappella e le Scuderie del Buontalenti, la Paggeria, la Villa, la Locanda, il Mulino, ecc.) buona parte dei quali o già restaurati o in fase di avviato restauro, rappresenta di per sé, nella sua distribuzione all'interno del suggestivo ambiente naturale, una risorsa fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione dell'intera realtà strutturale del Parco nel complessivo patrimonio culturale, artistico, turistico ‑ ambientale e socio ‑ economico dell'area metropolitana fiorentina".