Ancora nubi sul futuro della Fiorentina: o arrivano in cassa nuovi soldi o potrebbero saltare le operazioni di mercato, anche quelle che parevano concluse, come quella di Mihajlovic. Sono le novità emerse oggi a margine della decisione di convocare l' assemblea dei soci, che era stata richiesta personalmente da Vittorio Cecchi Gori, per il prossimo 30 gennaio in prima convocazione, ed il 31 in seconda. Si svolgerà però a Firenze, nella sede sociale, anzichè in un albergo romano come aveva richiesto l'ex presidente.
La data - come detto - è stata fissata oggi nel corso di un incontro fra il Collegio dei revisori dei conti e l'amministratore unico, Luciano Luna. Ai due punti dell'ordine del giorno, indicati espressamente da Cecchi Gori - sostituzione dell'amministratore unico e nomina di un consiglio di amministrazione - ne è stato infatti aggiunto un terzo, dal quale si evince il permanere dello stato di difficoltà economiche della società: "situazione finanziaria e richiesta di nuovi finanziamenti". A rendere ancora più ingarbugliata la situazione della Fiorentina si è aggiunta la revoca con decorrenza immediata da parte di Luna delle deleghe concesse per la sottoscrizione dei contratti a Eugenio Pestelli, fratello di Valeria Cecchi Gori e procuratore speciale della società, e al segretario generale Raffaele Righetti.
Il professor Antonio Bandettini, componente del Collegio dei revisori dei conti, ha spiegato così la decisione dell'amministratore unico, ex braccio destro di Vittorio Cecchi Gori, al quale lo stesso produttore e la madre Valeria avevano nei giorni scorsi revocato la fiducia: "Luna non se la sente di fare investimenti senza copertura finanziaria. A questo punto, o in società entrano denari freschi, oppure non si può fare assolutamente nulla". Questo significa che anche le operazioni di mercato che parevano appena concluse, quale quella che avrebbe portato Sinisa Mihajlovic in prestito a Firenze fino al termine della stagione, tornano in discussione.
A meno che Cecchi Gori, che aveva promesso il difensore laziale a Roberto Mancini, non sia in grado di provvedere personalmente.