Lo ha affermato il presidente della Toscana, Claudio Martini ieri, in occasione della conferenza stampa di fine anno.
''Rilanceremo l'Ulivo -ha aggiunto Martini- e nascera' un coordinamento regionale aperto non solo ai segretari dei partiti, ma anche agli amministratori e agli esponenti dei movimenti che operano sul territorio e si riconoscono nel centro sinistra. Prima di Pasqua torneremo anche a confrontarci con chi ci ha eletto, organizzando una convention di bilancio su quanto finora realizzato''.
Martini ha poi affrontato il tema dei rapporti con il governo: ''Il 2002 sara' l'anno della verifica e dei fatti, ha detto il presidente: fino ad oggi abbiamo avuto solo risposte frammentarie, con singoli ministri e sottosegretari, e contradditori, visto che spesso hanno detto tra loro cose molto diverse. Un esempio tra tutti: il tracciato della Livorno-Civitavecchia''. ''Qualche settimana fa - prosegue- ho parlato con Berlusconi. Capisco gli impegni pressanti di questi mesi: mi auguro ora che sia possibile un confronto.
Naturalmente il mio giudizio sulla Finanziaria rimane negativo: per mettere in sicurezza l'Arno abbiamo ottenuto qualcosa in piu', ma molto di meno di quello necessario e di questo passo ci vorranno 60 o 70 anni per arrivare alla sicurezza. E per il resto · erosione delle coste, patti territoriali, edilizia popolare · non c'e' niente. E non e' solo un problema della Toscana. Anche la Lombardia ha sottolineato come nessuno degli emendamenti presentati dalla Conferenza delle Regioni sia stato accolto.
Gia' si sono creati conflitti di competenze, dopo la riforma federale, e la cabina di regia e' gia' in panne, tanto che le Regioni hanno dato tempo al governo 90 giorni: poi procederanno da sole''. ''Di tutto questo -conclude Martini- i pasdaran del centro destra toscano non sembrano accorgersene. Una componente politica in particolare si comporta come un guardiano del pretorio e dimostra una totale assenza di autonomia nel panorama nel dibattito politico generale. Ne avevamo assai piu' noi, governanti del centro-sinistra, ai tempi dei governi Prodi, D'Alema e D'Amato: abbiamo sollevato piu' volte obiezioni.
E per certi provvedimenti siamo addirittura ricorsi alla corte costituzionale''.
''In questi mesi di legislatura la gestione politica e istituzionale della nostra Regione e' stata a dir poco grigia. Martini si e' mosso al limite della legittimita' istituzionale pensando di essere piu' un leader di movimento che massimo esponente delle istituzioni toscane''. E' quanto sostiene Lorenzo Zirri, presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, replicando alle affermazione fatte dal presidente Claudio Martini durante la conferenza stampa di fine anno.
''Di sicura Martini non riesce a pensare ai problemi ancora irrisolti dei toscani: la crisi del turismo, il problema delle infrastrutture, la questione sicurezza, il mancato federalismo. Del resto - afferma Zirri - e' piu' portato ad azioni movimentiste che a svolgere il suo importante ruolo di Governo. Di sicuro, con queste premesse, la Befana gli portera' solo carbone perche' non solo non ha segnato determinanti azioni di governo, ma soprattutto non intende farlo neppure in futuro''. ''Credo che Martini - ha concluso Zirri - sia molto stressato, forse perche' spende troppe energie in esercizi yoga, mentre sarebbe piu' opportuno che dedicasse piu' tempo e attenzione alla sua attivita' di governatore della Toscana''.
Lorenzo Zirri elenca poi quelli che indica come i ''tanti fallimenti del governo Martini rispetto al patto per la Toscana, cioe' il programma di governo della giunta, presentato in consiglio regionale il 7 giugno 2000''.
Il capogruppo di Forza Italia li raggruppa in 10 settori. Non attuato il progetto giovani continuando con i Centri per l' impiego il monopolio pubblico del collocamento; non attuato il progetto per una Toscana piu' sicura e lo stesso e' accaduto per l' informazione e la conoscenza. Non rispettate neanche le promesse per una Regione piu' efficidente e meno burocratica e non attuata l' iniziativa per l' autonomia speciale per la Toscana, mentre basso e' stato il tasso reale di federalismo. Zirri critica poi il movimentalismo ed il protagonismo da primi della classe della Regione nel settore delle attivita' internazionali, ''con episodi come il G8 e la guerra in Afghanistan che pongono seri dubbi sull' affidabilita' istituzionale del presidente''.
Forza Italia critica poi la non attuazione dei grandi interventi sul terriorio e per l' ambiente, dalle vicende della variante di valico alla raccolta differenziata dei rifiuti ed il ''fallimento sul fronte dell' economia, del lavoro e dell' occuapazione''. Infine Zirri critica le non mantenute promesse di valorizzare il patrimonio culturale e quelle sul welfare toscano. Forza Italia ricorda infine la vicenda delle tangenti nella sanita' ''senza assunzione di responsabilita' politica da parte della giunta''.