FIRENZE- Nell’ultima seduta dell’anno, la giunta regionale ha abrogato 11 regolamenti e 620 leggi: 569 sono state cancellate integralmente, 51 in modo parziale. Lo ha annunciato ieri il presidente della Toscana Claudio Martini nella conferenza di fine anno, sottolineando il grande impegno della Regione anche sul fronte della sburocratizzazione. «Ora la Toscana – ha detto – è la Regione con il minor numero di leggi». Complessivamente in tutta Italia sono difatti oltre 21.000: verrebbe una media di 1.500 leggi per Regione.
La Toscana ne conterà da gennaio circa 300, appena un quinto.
La cura dimagrante nella raccolta normativa della Toscana era iniziata nel 1999: 358 le leggi allora abrogate. A febbraio del 2000 altre 374 leggi e 27 regolamenti erano stati cancellati. Quello di oggi è il terzo intervento per rendere la macchina più snella e la vita ai cittadini più semplice.
Un po’ tutti i settori sono interessati: dall’agricoltura e l’ambiente all’artigianato e all’industria, dalla caccia e pesca alle cave e torbiere, dalle acque minerali e termali al commercio, dall’edilizia e i lavori pubblici alla cultura, l’istruzione, il bilancio e l’organizzazione del personale.
Le leggi interessate dal provvedimento erano per lo più non operanti o inapplicabili per aver già esaurito i propri effetti. L’abrogazione varrà comunque solo per l’avvenire e lascia naturalmente impregiudicati gli impegni già assunti in passato in forza di queste norme.