La mostra, rimarrà aperta fino al 17 febbraio 2002. E' promossa da Fondazione Giovanni Michelucci e Regione Toscana, con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la collaborazione di: Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, Gruppo Etruria, Ferrovie dello Stato, Grandi Stazioni.
L’iniziativa, che è all’interno delle celebrazioni del decennale della scomparsa di Giovanni Michelucci, si onora dei patrocini di: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni Culturali, Comuni di Fiesole, Firenze, Pistoia, Province di Firenze e Pistoia, Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze.
Si tratta di un’esposizione documentaria sull’architettura del secolo scorso, che raccoglie parte dei materiali di ricerca utilizzati per la stesura del volume “Architetture del Novecento: la Toscana”, opera realizzata dalla Fondazione Michelucci con la Regione Toscana per la catalogazione delle architetture del ‘900 della nostra regione.
Obiettivo dell’esposizione è documentare il recente “passato” della nostra estetica architettonica passando dal chiuso delle sale del “museo” alla dimensione ampia della “città”, ricostruendo un repertorio dell’immagine contemporanea delle nostre realtà urbane, sul filo delle immagini, tradizionalmente rappresentate negli spazi delle stazioni ferroviarie. Dalla stagione del Liberty al neoclassicismo e al razionalismo del periodo tra le due guerre, ai neorealismi e ai momenti creativi non riferibili ad una precisa scuola o corrente, si intende così rappresentare un secolo di architettura in una regione che ha saputo comunicare artisticamente la propria anima fino ai nostri giorni, con risultati mirabili.
La sede
La mostra si svolge presso il “Fabbricato Viaggiatori” della Stazione di Santa Maria Novella, la zona dell’edificio dedicata al passaggio dei viaggiatori, progettato dal Gruppo Toscano di Giovanni Michelucci, Nello Baroni, Pier Niccolò Bardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri e Leonardo Lusanna.
In particolare, sono interessati dalla mostra: il Salone Biglietteria, il vestibolo del Ristorante, la Galleria di testa, l’area al piano sotterraneo sotto la Biglietteria e la Sala d’attesa sul lato di Piazza Adua.
Perché Santa Maria Novella
La scelta di questo spazio è contestuale al senso dell’esposizione: una carrellata lungo le “stazioni” toscane dell’architettura del secolo appena concluso, organizzata in quello che rappresenta tuttora una delle migliori testimonianze dell’architettura del ‘900.
Non solo un riconoscimento affettivo ad un grande architetto, nel decimo anniversario della sua scomparsa, ma anche un segnale positivo nel dialogo in corso per la promozione del patrimonio architettonico moderno e contemporaneo, di cui la Stazione di Firenze è grande esempio, essendo uno dei primi fabbricati ad essersi misurato con la problematicità del restauro moderno e con la collocazione di opere aggiuntive ed essendo al momento oggetto di un piano di riordino degli spazi e di riorganizzazione funzionale.
L’allestimento
L’organizzazione delle immagini ha tenuto conto di sei “temi”: L’Architettura della città, Il Segno del Progetto, Ricerca e Documentazione, Le Tematiche del Novecento: arte e architettura, Spazio Sacro, Architettura civile e spazi per la collettività.
Per l’allestimento sono stati valutati gli spazi della stazione, non solo come ambienti rappresentativi del “moderno”, ma anche come realtà significative del rapporto con il senso della collettività e il valore simbolico e pratico del “movimento” e della “partenza” dallo spazio per altro “spazi”, che sono le città e le destinazioni.
È stato inoltre sviluppato con la Soprintendenza ai Beni Architettonici un rapporto di collaborazione per armonizzare gli interventi di allestimento, con particolare attenzione alla valutazione sui flussi e sulle necessità dei viaggiatori. Le immagini, scelte fra le più rappresentative della selezione utilizzata per la stesura del volume sull’argomento “Architetture del Novecento: la Toscana” riguardano diverse tipologie architettoniche riferite alle province toscane e inserite fra le “vecchie” immagini di città, che decorano l’interno della stazione e in armonia con lo spazio interno.
I materiali della mostra sono parte del risultato del lavoro di ricerca, realizzato dalla Fondazione Michelucci con la Regione Toscana, che ha impegnato 18 ricercatori per 5 anni, producendo 350 schedature, 5000 foto di ricerca e 500 foto d’autore.
Di queste, sono state utilizzate per l’esposizione circa 1000 fotografie informatizzate e 286 schede informative.
Il materiale complessivo della ricerca confluirà invece in un volume di saggi critici sull’argomento per la lettura del processo di sviluppo della cultura architettonica toscana del secolo scorso e conterrà un atlante fotografico delle immagini esposte in mostra con un CD rom allegato per la consultazione dell’intero archivio.