Ci Può raccontare il Suo percorso prima di diventare Direttore Responsabile del mensile “Toscana Tascabile” ?
Ho lavorato per quindici anni, cioè dal 1980 al 1995 per diversi quotidianni come La Città di Firenze, la Gazzetta Brescia, la Nuova Gazzetta del Piemonte, e ancora la Notizia di Torino. Ho svolto anche l'incarico di capo servizio del settore della cultura. Sono laureata in lettere specializzata in storia dell’arte.
Lavorare per un quotidiano è una grande scuola, ed insegna tante cose.
Bisogna mantenere un bel ritmo. Grazie a questo, ho acquisto molta esperienza. In seguito sono tornata a Firenze e ho lavorato per la Megareview per la quale ho realizzato una guida di Firenze su carta, online e su CD-Rom. Finalmente mi è stata proposta l’idea di creare il mensile Toscana Tascabile.
Qual’è secondo Lei la situazione attuale del giornalismo in Toscana?
Penso che non ci siano abbastanza giornali locali soprattutto a paragone delle regioni del nord dell’Italia dove ho vissuto parecchi anni.
Per di più, i giornali non hano elevate tirature.
Che cosa pensa del giornalismo in rete?
Creare un giornale in rete impegna molto e necessita fare molti sforzi per crearlo. Per di più è molto difficile da un punto di vista economico, perchè è spesso un lavoro di volontariato. È un mercato molto diverso da quello dei giornali su carta ed i lettori sono differenti anch'essi. Ma una cosa non esclude l’altra: un lettore può comprare giornali su carta e leggere anche giornali in rete.
Possono rappresentare una concorrenza per il Suo mensile?
No, non vedo né una competizione, né una concorrenza. Non li trovo conflittuali, o concorrenti. Penso che l’obbligo di registrare la testata per ogni gionale in rete è una certificazione per i lettori. E da, così, più credibilità alla pubblicazione.
Che cosa pensa dell'arrivo dei giornali come City e Leggo, che trattano anche loro del tempo libero e che sono distribuiti gratuitamente per le strade?
Sono per la maggior parte giornali di quartiere.
Non fanno concorrenza al nostro prodotto. Anche se, a volte, parlano della stessa cosa. I lettori sono diversi e il nostro mensile è più elaborato.
(NP)