Un'università toscana del vino con il contributo sinergico dei tre atenei della regione, Firenze, Siena e Pisa. Lo ha annunciato ieri il rettore dell'Università di Firenze, Augusto Marinelli, intervenendo insieme al Presidente della Provincia Michele Gesualdi al convegno organizzato alla Facoltà di Agraria dal Master per manager enologi.
"Si tratta di un progetto ambizioso", ha spiegato Marinelli, "ma ormai irrinunciabile per una regione come la Toscana che ha nel vino di qualità uno dei suoi motori economici e d'immagine.
Il settore è ormai maturo e procede per piccole innovazioni. Alle imprese occorrono dunque professionalità di alto livello, una domanda alla quale solo l'università può dare risposta".
Marinelli pensa a un'attività formativa capace di coprire tutti i segmenti della filiera. "Magari non un vero ateneo", ha detto, "magari una semplice facoltà, in grado comunque di assicurare lauree, lauree brevi, diplomi, master, semplici corsi. E' un progetto che sto portando avanti con i miei colleghi di Siena e Pisa".
La sede: la fattoria di Montepaldi, di proprietà dell'ateneo fiorentino, dove si tiene il master per manager del vino, la cui seconda edizione è stata annunciata nei giorni scorsi.
Il successo della prima edizione ha moltiplicato le richieste di partecipazione, oltre 100 quelle raccolte in pochi giorni per 20 posti disponibili. Oggi, intanto, il direttore del Dipartimento di economia agraria, Leonardo Casini, responsabile del master, e il professor Vincenzo Zampi, del Dipartimento di economia e commercio che collabora all'iniziativa, hanno consegnato gli attestati ai 25 partecipanti al primo master.
Una curiosità: ben 8 le donne provenienti da Toscana, Piemonte, Umbria e Sicilia. Il master, come noto, è nato dalla collaborazione tra Università e Provincia di Firenze nel quadro delle attività della Rete delle Capitali dei Grandi Vigneti, l'associazione internazionale di cui sono parte anche Bordeaux, San Francisco, Porto, Melbourne e Santiago del Cile.
Il convegno Quali manager per il vino di domani? si è rivelato peraltro ricco di spunti, oltre che assai affollato, un nuovo straordinario segnale dell'attenzione che ormai circonda il settore.
"L'interesse è tale che lo stesso mondo finanziario sta preparando strumenti per investire nel vino", ha spiegato Paolo Panerai, editore del Gruppo Class e proprietario di una fattoria in Toscana.
Al dibattito hanno partecipato anche Renzo Cotarella, direttore generale della Marchesi Antinori, Giovanni Geddes da Filicaia, amministratore delegato della Marchesi de' Frescobaldi, Enrico Viglierchio, direttore generale della Banfi, ed Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell'Espresso, e Daniele Cernilli, direttore del Gambero Rosso.
Tutti d'accordo sullo scenario mondiale, ormai dominato dalla globalizzazione, in cui le aziende italiane, come sempre molte e di dimensioni medio piccole, si trovano a competere con i giganti.
Quali risposte dare a questa sfida? Qualità contro quantità, ovvio. Ma anche grande attenzione al mercato e alla formazione di un management capace di alte prestazioni e di massima flessibilità, ovvero un identikit su misura per la dimensione medio piccola delle aziende italiane. Da qui l'importanza della formazione, dello stesso master e della futura Università annunciata dal rettore Marinelli.
Infoline: Segreteria amministrativa del Dipartimento di Economia Agraria e delle Risorse Territoriali Tel.: 055.3288229/3288366 Fax 055..361771