(30 ottobre 2001) – Rogatorie internazionali. Con i voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra e di Rifondazione comunista (contraria la Casa delle Libertà), il Consiglio provinciale di Firenze ha approvato una mozione con la quale giudica “grave e sconcertante che per ragioni di politica interna si vada, a poche settimane dai gravissimi attentati dell’11 settembre 2001, ad approvare una legge che ostacola in modo ‘formalistico e burocratico’ l’attività di indagine contro la criminalità organizzata, il riciclaggio di denaro ed il terrorismo internazionale”.
Pur giudicando positivamente che il voto dei parlamentari abbia modificato sostanzialmente il testo proposto di Legge di ratifica dell’Accordo Italia Svizzera sulle rogatorie internazionali, il Consiglio provinciale esprime preoccupazione per il contenuto del disegno di legge che, in una materia così delicata ed importante, “applica retroattivamente norme di uno sconcertante formalismo a fattispecie che riguardano generalmente reati di particolare gravità ed allarme sociale”. Secondo la mozione, “rischiano di divenire inutilizzabili le prove acquisite a mezzo rogatorie internazionali in 36 processi per pedofilia, 279 per traffico d’armi, 398 per riciclaggio, 810 per associazione mafiosa, 1045 per traffico di stupefacenti, 1278 per corruzione”.
L’assemblea di Palazzo Medici Riccardi auspica perciò che il Cenato della Repubblica “sappia raccogliere le richieste di modifica avanzate dall’opinione pubblica, salvaguardando i diritti degli imputati, eliminando però dal testo del disegno di legge regole di esasperato formalismo che possono costituire un facile schermo per i colpevoli di gravissimi reati”. Il Presidente del Consiglio provinciale manderà copia della mozione al Presidente del Senato ed ai Senatori della Repubblica, eletti nel territorio della Provincia di Firenze.