Primi passi per il gemellaggio Prato-Wenzhou e accordi per collaborazioni mirate in materia di scuola, cultura e sanità. Con in tasca questi risultati, che aprono però una prospettiva di intenso lavoro di concretizzazione e realizzazione, l’assessorato alle Politiche comunitarie guidato da Giancarlo Maffei si accinge a far fruttare i 5 documenti d’impegno sottoscritti con le autorità cinesi nel corso del viaggio di lavoro che si è appena concluso.La delegazione partita da Prato, comprendeva, oltre ai rappresentanti della Provincia, imprenditori e artigiani tessili che partecipavano con i campionari nelle valigie alla fiera dell’abbigliamento di Wenzhou, e un gruppo di medici dell’ospedale di Prato, accompagnati dal direttore dell’Azienda Usl, Oreste Tavanti. “Gli obiettivi che ci siamo proposti organizzando questo viaggio sono stati centrati – spiega l’assessore Maffei – Intanto alla fiera dell’abbigliamento sono stati presi una serie di contatti i cui sviluppi si vedranno probabilmente nei prossimi mesi, ma soprattutto abbiamo gettato le basi per una collaborazione economica ma anche sociale e culturale, attraverso il progetto di gemellaggio e quello, a cui stiamo lavorando intensamente, della progettazione di interventi sostenuti da fondi europei, senza contare il contatto privilegiato stabilito nel settore sanitario.
Nell’ultimo anno del resto la Provincia ha fatto grandi passi nell’approfondire le relazioni con la Cina, ma anche con la comunità cinese residente a Prato, che del resto è il nostro punto di riferimento e l’obiettivo ultimo degli sforzi che stiamo compiendo anche a Wenzhou”. Si parlava di impegni formali che sono stati presi attraverso una serie di documenti. Intanto la bozza di accordo per l’istituzione del gemellaggio fra la città di Wenzhou e l’amministrazione provinciale di Prato, che prevede rapporti di amicizia e scambi nel campo economico, commerciale, tecnico-scientifico, culturale, didattico formativo, ambientale, sanitario e sportivo. C’è poi un documento dedicato in particolare alla scuola, che individua un impegno degli amministratori cinesi all’invio di insegnanti cinesi per corsi di lingua madre, storia e cultura cinese da realizzarsi nelle scuole di Prato durante le attività integrative, e, in cambio, insegnanti italiani potrebbero collaborare all’istituzione di corsi di italiano all’Università di Wenzhou. L’impegno, firmato da Maffei e dal direttore dell’Usl 4 Tavanti da una parte e da assessore e direttore alla Sanità di Wenzhou dall’altra, che riguarda il settore ospedaliero individua la possibilità di inviare un gruppo di medici cinesi (che si avvicenderebbero ogni 6 mesi) per un periodo di circa 2 anni in alcuni reparti dell’ospedale di Prato, che attualmente si trova a fronteggiare l’assistenza a diverse migliaia di cinesi residenti.
Si tratta di facilitare l’approccio nella diagnosi e nella cura dei pazienti orientali anche attraverso l’utilizzo della medicina tradizionale cinese. In cambio l’ospedale di Prato metterebbe a disposizione esperti del proprio staff da inviare per brevi periodi (2-3 settimane) per favorire la conoscenza e l’utilizzo di particolari tecniche della medicina occidentale.(mr)