FIRENZE- Duemila cooperative associate, oltre 45mila occupati, 15 miliardi di fatturato, 1 milione e 516mila soci: sono i numeri delle Coop in Toscana che l’assessore al bilancio e alla programmazione economica della Regione, Marco Montemagni, ha ricordato intervenendo stamani alla settima giornata della Cooperazione toscana che si svolgeva presso la Camera di Commercio a Carrara. «Quella della cooperazione – ha sottolineato l’assessore – è una realtà che ha prodotto in questi anni più attività produttiva e più occupazione e che, nello stesso tempo, rappresenta un grande fatto democratico, un notevole fattore di coesione sociale».
«La svolta conservatrice – ha aggiunto poi - in atto nei confronti degli assetti costituzionali e sociali dell’Italia, dal lavoro alla previdenza, dalla scuola alla sanità e all’informazione, fa del movimento cooperativo un obiettivo “privilegiato”. Con le modifiche al diritto societario il centrodestra ha dato un colpo di spugna al falso in bilancio e ha assestato un durissimo colpo alle imprese, snaturando le finalità sociali della cooperazione. Ma è andato anche contro il dettato costituzionale che impegna la Repubblica italiana a favorire lo sviluppo della cooperazione a base mutualistica.
E questo perché la diversità delle cooperative non piace ai poteri forti e “disturba il manovratore” in un’epoca di liberismo sfrenato e di omologazione generalizzata». L’assessore Montemagni ha ricordato anche come fin dall’inizio la Regione Toscana si sia schierata a fianco del movimento cooperativo. «Il Programma regionale di sviluppo assegna alla cooperazione un ruolo strategico importante – ha detto - e la cooperazione ha saputo dare alla nostra regione soluzioni a crisi di importanti imprese: dai Cantieri navali di Livorno agli Arredamenti Navali in Lunigiana fino alla Stimet nel Casentino, salvaguardando la presenza di importanti presidi industriali anche in aree “marginali”».
La Regione Toscana, prima della discussione parlamentare della legge sul diritto societario, aveva formalmente richiesto al Governo e al Parlamento di riconsiderare il disegno di legge. Dopo essersi soffermato sul difficile momento internazionale e sull’impegno della Regione contro il terrorismo e a favore della pace, a partire dalla presenza alla marcia di domenica ad Assisi, Montemagni ha concluso il suo intervento con un appello.
«Occorre un’ampia ed unitaria capacità di mobilitazione: sul piano istituzionale per un referendum abrogativo, dal punto di vista politico costruendo la più ampia rete di alleanze possibili e sul piano giuridico con l’annunciato ricorso in sede europea.
E la Regione Toscana – ha annunciato - sarà in prima fila in questa battaglia per la democrazia e a difesa della cooperazione, per la costruzione di una società solidale in cui lo stesso pluralismo imprenditoriale rimanga un aspetto fondamentale e irrinunciabile. La cooperazione è rimasta infatti l’unica forma di imprenditorialità non capitalistica, basata sulla centralità della persona».(wf)